Il belga della Deceuninck Quick-Step supera in volata il tedesco della Katusha-Alpecin e conquista una delle monumento che ancora gli mancavano.

Ce l’ha fatta Philippe Gilbert. Alza le braccia al cielo al termine dello sprint risolutore che gli ha consegnato la prima Parigi-Roubaix della sua straordinaria carriera. Una vittoria sorprendente per un atleta capace di imporsi su terreni diversi tra loro. Dopo il Mondiale, il Giro di Lombardia ed il Fiandre, ora Gilbert può sollevare anche il trofeo della classica delle pietre per eccellenza. Secondo posto per uno straordinario Nils Politt, promotore dell’azione decisiva. Terzo posto per Yves Lampaert, davanti a Peter Sagan.

CONSACRAZIONE

Da Re degli strappi a sovrano delle pietre. La trasformazione di Monsieur Philippe si realizza nel giro di due anni. Dopo la cavalcata in solitaria al Fiandre, Gilbert si prende la Roubaix grazie ad una condotta di gara più articolata. Inizialmente il belga della Deceuninck Quick-Step si porta in avanti, quasi a voler supportare l’azione di altri compagni. Zdenek Stybar non si muove, ma Yves Lampaert è chiamato al ruolo di stopper quando ai meno 70 attacca Peter Sagan. Lo slovacco tenta un paio di allunghi decisi che frazionano il gruppo. In testa oltre all’ex iridato e ai due belgi ci sono anche il sorprendente Nils Politt, Wout van Aert e Sepp Van Marcke. Il sestetto dura fino ai meno 20 quando il campione di ciclocross della Lotto Jumbo perde contatto. L’accelerazione di Politt ai meno 10 spegne la luce a Sagan, Lampaert e a Van Marcke. Non a Gilbert. C’è un appuntamento con la storia a cui non mancare. Ed il vallone che piace tanto ai fiamminghi fulmina Politt nel velodromo di Roubaix. Un nuovo meraviglioso capitolo del romanzo di un fuoriclasse senza tempo.

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Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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