È la rivelazione assoluta del 2018. Nessuno si sarebbe aspettato che un ex saltatore sugli sci arrivasse a sfiorare il podio al Tour de France.  Primoz Roglic, però, è un corridore particolare, capace di sorprendere sempre con tattiche imprevedibili. Ed il sorriso timido non deve tradire le apparenze: il corridore della Jumbo-Visma è solido ed ha una fede incrollabile nei propri mezzi e non solo, come testimoniato dalla croce tatuata sull’avambraccio destro. Lo sloveno classe 1989 si è tolto grandi soddisfazioni, dimostrando a più riprese di valere i migliori della classe. Ultima gioia la vittoria della classifica generale dell’UAE Tour, corsa degli Emirati Arabi organizzata da RCS. Un modo per ribadire che i risultati della scorsa stagione non sono un fuoco di paglia.

NASCOSTO

Nonostante, la straordinaria forma fisica, Primoz non si espone: “Non sono il favorito di questa Tirreno-Adriatico. Sembra una frase fatta, ma è la realtà. Dopo la vittoria all’UAE Tour, mi sono dovuto prendere un periodo di riposo ed ho ricominciato da poco. Valuterò la mia condizione giorno dopo giorno”. Insomma, ancora una volta il suo atteggiamento sarà tutto da decifrare strada facendo. Difficile capire fin dove potrà spingersi dato che non avrà a disposizione una salita lunga, ma a cronometro lo sloveno sa farsi valere.

CRESCITA

La sua maturazione sportiva è stata rapidissima considerando che pedala da poco in gruppo. Tuttavia, Roglic ammette di non risentire particolarmente dei tanti cambiamenti capitatigli nell’ultimo periodo. Nessun timore e tanta convinzione dei propri mezzi: “Sì, ammetto che la mia posizione all’interno del gruppo è cambiata. Ne sono consapevole e non mi nascondo. In fondo sono insieme agli altri corridori solamente dal 2016. Tre anni sono pochi. A maggior ragione sono felice della mia crescita”. Una maturazione avvenuta tanto gradualmente quanto velocemente. Primoz non sembra esserne troppo sorpreso e spiega le ragioni della sua escalation sportiva: “Ho lavorato moltissimo con il team. Mi hanno aiutato nel passaggio da uno sport differente. Ho mantenuto la stessa mentalità, ma credo di essere cresciuto tanto sotto l’aspetto della resistenza. Ho un buon ritmo sia in salita che a cronometro”.

CORAGGIO

Di fronte a questo repentino passaggio da discreto corridore a protagonista nelle corse a tappe, verrebbe da chiedersi come si può gestire l’improvvisa pressione. Roglic fa a modo suo, scrutando tutto con i suoi occhi profondi, con i quali analizza tutto: “Paura? No, nessuna. Come posso averne se voglio stare su questi livelli? Uno sportivo si allena tanto per vincere ed essere tra i migliori. Dunque, non posso avere alcun timore. Fa parte del mio modo di essere e del mio lavoro”. Messaggio chiaro e forte. Primoz il duro dallo sguardo gentile è pronto a farsi valere anche alla Tirreno-Adriatico.

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Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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