Emozioni a ripetizione nella 4a tappa della Tirreno-Adriatico 2018. Vittoria a Mikel Landa, davanti a Bennet e Rafal Majka. La Maglia azzurra va a Damiano Caruso.
LA 4A TAPPA DELLA TIRRENO-ADRIATICO 2018: TRIONFO LANDA, CROLLO SKY
Alti e bassi sul percorso della Foligno-Sassotetto. I 219 km della 4a tappa della Tirreno-Adriatico 2018 sono un susseguirsi di saliscendi che impegnano severamente i corridori. Ovviamente, è una frazione che si presta alle fughe. Provano ad attaccare da lontano sei uomini: Jacopo Mosca (Wilier-Selle Italia), Nicola Bagioli (Nippo-Fantini), Mads Pedersen (Trek-Segafredo), Antoine Duchesne (Groupama-FDJ), Krists Neilands (Israel Cycling Academy) e Aleksandr Vlasov (Gazprom-Rusvelo). Questo sestetto guadagna fino a 6 minuti di vantaggio sul gruppo dei favoriti. A proposito di big, il primo colpo di scena riguarda Tom Dumoulin: il vincitore del Giro d’Italia 2017 incappa in una rovinosa caduta che lo costringe al ritiro. Nessuna frattura, ma tante abrasioni lungo tutto il corpo. Come lui, saluta anche Dani Moreno (lussazione ad una clavicola), mentre non hanno preso parte alla 4a tappa Matteo Montaguti e Giacomo Nizzolo (messo fuorigioco dal riacutizzarsi di un fastidio al ginocchio). La corsa non si arresta. I fuggitivi vedono il loro margine calare sotto la spinta del team Sky, compatto attorno alla Maglia azzurra Geraint Thomas ed al capitano “ufficiale” Chris Froome. Gli altri uomini di classifica sono tutti lì con lui, da Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) a Fabio Aru (UAE Emirates), da Romain Bardet (AG2R) a Miguel Angel Lopez (Astana), senza dimenticare Adam Yates (Mitchelton-Scott) e Rigoberto Uran (Cannondale). Il gruppo, tuttavia, non spinge a tutta, facendo attestare il gap dalla testa della corsa attorno ai 5 minuti. L’illusione di una fuga destinata ad arrivare fino in fondo è un fuoco di paglia. Il team Sky torna a spingere e riduce il distacco. Un ulteriore fendente alle speranze dei leader viene inflitto dalla Mitchelton-Scott che aumenta il ritmo e fa allungare il ritmo. All’inizio della salita conclusiva se ne va in solitaria Neilands. Ai meno 7 avviene il ricongiungimento. Due chilometri più tardi attacca Miguel Angel Lopez, cercando di finalizzare l’ottimo lavoro dell’Astana. Sulla sua ruota si piazzano Aru, Hermans e Rafal Majka (Bora Hansgrohe). Si forma presto un quartetto. Il polacco, compagno di Peter Sagan, rilancia nuovamente l’azione e pare essere lo spunto vincente. Ed invece gli avversari non si scompongono e lentamente riescono a rientrare. Contemporaneamente, nel gruppo trainato dal team Sky attacca Mikel Landa (Movistar) e si riporta sui battistrada. Ai meno tre due colpi di scena in pochi minuti: Lopez perde terreno per un problema meccanico e Chris Froome si stacca, uscendo dalla lotta per la vittoria finale. Continua invece il braccio di ferro tra la testa della corsa, sulla quale rientra anche Bennet (Lotto NL-Jumbo) e gli inseguitori. Il gap si stabilizza attorno ai 20 secondi. Poco prima dell’ultimo chilometro arriva il patatrac: attacca Romain Bardet per chiudere il buco con i leader e Geraint Thomas accusa un problema meccanico. Con la Maglia Azzurra fuorigioco, nasce una vera e propria bagarre per guadagnare ulteriore terreno in classifica generale. In testa è volata a quattro: ad 800 metri attacca Aru, ripreso da Bennet. La stoccata vincente porta la firma di Landa: il basco si invola verso la vittoria, davanti al corridore della Lotto NL-Jumbo e a Majka. Quarto Aru. Damiano Caruso torna leader, approfittando del tracollo di Thomas, giunto sul traguardo con 39”.
LA CLASSIFICA GENERALE DOPO LA 4A TAPPA
La classifica generale cambia profondamente. In testa torna Damiano Caruso, autore di una condotta di gara intelligente e sempre pronto a sfruttare le occasioni. Una bella soddisfazione per il capitano della BMC, che sogna di ripetere il percorso del Giro di Svizzera, magari con un esito diverso dal secondo posto dietro a Spilak… Alle sue spalle ecco il superstite del disastro Sky, Michal Kwiatkowski, distante un solo secondo. Terza piazza per il sorprendente Wilco Kelderman, distante solamente 11″, nove in più di Mikel Landa, rilanciatosi in classifica con la vittoria odierna. Ma la giornata odierna registra il tracollo del team Sky. Chris Froome rimbalza indietro brutalmente, confermando la maledizione sulle strade italiane. Geraint Thomas vede svanire la leadership per un problema meccanico e la mente ritorna alla tappa del Blockhaus dello scorso Giro d’Italia… Incredibilmente lo squadrone britannico rischia di non vincere la Corsa dei due mari di cui era grande e naturale favorito. Bene anche Domenico Pozzovivo, arrivato insieme agli altri big, trainati da un buon Romain Bardet. Vincenzo Nibali, invece, si è staccato nel finale, confermando di non essere ancora nel pieno della sua forma fisica. Fabio Aru sembra trovarsi bene, la gamba gira, anche se manca ancora qualcosa per raggiungere un successo che manca da diverso tempo. Domani c’è un’altra giornata importante, con i tanti strappi che portano a Filottrano, la città di Michele Scarponi. La classifica potrebbe cambiare ancora. La Tirreno-Adriatico 2018 è più viva e pazza che mai.
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