Carcassonne incorona Jasper Philipsen, che precede allo sprint van Aert e Pedersen. Giornata infausta per la Jumbo: si ritirano Roglic e Kruijswijk, cade Vingegaard che mantiene la maglia gialla, ma perde due uomini preziosi.

TOUR DE FRANCE, 15A TAPPA: PHILIPSEN RE DELLO SPRINT A CARCASSONNE

Stavolta sì, stavolta hai vinto tu Jasper: dopo l’esultanza smodata per quello che in realtà era un secondo posto (4a tappa), Philipsen si prende la sua rivincita e vince nello sprint di Carcassonne, valido per la 15a tappa del Tour de France. Quella che doveva essere una mera tappa di trasferimento verso il giorno di riposo nella cittadina della Languedoc, si trasforma in un’altra giornata dai ritmi folli, complici le cadute e i 2.500m di dislivello con tantissimi saliscendi nei 202.5km da Rodez alla già citata Carcassonne. Si vola sin dall’inizio: è Wout van Aert a portare via la fuga, ma poi si rialza e restano in testa i soli Honoré (Quickstep, che perderà Mørkøv, fuori tempo massimo) e Politt (Bora), tenuti a un paio di minuti dal gruppo che non accelera.

Tutto cambia alla vigilia dell’ultima salita, la Cote des Cammazes (5.2km al 4.1%): vuoi per i manifestati che costringono i fuggitivi a rallentare, vuoi per il cambio di passo ispirato dalla Trek, che vuole far staccare i velocisti: ci riesce con Ewan e Jakobsen, non con Groenewegen che rientrerà nel plotone. Sulla salita vengono ripresi Honoré e Politt, ma appena dopo il GPM partono altri due attaccanti: Gougeard (B&B) e Thomas (Cofidis). Un’azione, la loro, che non supererà mai i 40” di margine, ma durerà fino all’arrivo: il gruppo non è efficace come vorrebbe, complice le temperature infernali (40° percepiti), mentre i fuggitivi danno tutto. E così, Benjamin Thomas viene ripreso solo ai 400m dall’arrivo, quando viene lanciato lo sprint: Mads Pedersen parte per primo, ma è Jasper Philipsen a battere tutti rischiando anche di cadere per un passaggio ardito a ridosso delle transenne. Primo successo al Tour per l’olandese dell’Alpecin-Deceuninck, che precede van Aert e Pedersen, con Sagan quarto e gli italiani Mozzato (8°) e Pasqualon (9°) nei dieci. 

Giornata da dimenticare per la Jumbo-Visma e per Jonas Vingegaard. La maglia gialla prima perde Primoz Roglic, che non parte per la 15a tappa per rimettersi in sesto in vista della Vuelta, dopo le grandi giornate da gregario, e poi saluta Steven Kruijswijk: una caduta che coinvolge l’olandese gli costa una probabile frattura scomposta della clavicola e il ritiro. Il “giorno nero” di Vingegaard si completa con una caduta che coinvolge proprio il danese e Tiesj Benoot: la maglia gialla rientra in gruppo e non perde terreno, ma tutti questi episodi in un giorno solo possono minare la fiducia. Per sua fortuna, ci sarà il giorno di riposo prima delle fatiche sui Pirenei: si ripartirà con Vingegaard in giallo a precedere Pogacar (2’20”) e Thomas (2’43”). 

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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