Prima del secondo giorno di riposo (coi nuovi test anti-COVID), il Tour de France vive una dura e intensa tappa di montagna: si parte da Lione e si arriva sul Grand Colombier. Si attendono nuovi scossoni in classifica.

TOUR DE FRANCE, 15A TAPPA: POGACAR BATTE ROGLIC, AFFONDA BERNAL

Ieri Peter Sagan ha cercato il “colpo gobbo” per la maglia verde a Lione, assistendo però al trionfo-Sunweb con Søren Kragh Andersen, ma quest’oggi lo scenario è totalmente differente per il Tour de France 2020. Alla vigilia del secondo e ultimo giorno di riposo, e della temutissima seconda tornata di test (se un team ha due positivi tra ciclisti e staff, viene mandato a casa), i corridori affrontano una frazione di montagna che può dare qualche scossone in classifica. Si parte da Lione e si arriva sul Grand Colombier dopo 174.5 dai due volti opposti, con 2/3 di tappa piatti e velocissimi e l’ultima parte che mette in fila tre GPM: Selle de Fromentel (11.1km all’8.1% con punte al 19%), Col de la Biche (6.9km all’8.9%) e l’ascesa finale, 17.4km al 7% con punte al 12% fino ai 1.500m del Grand Colombier. Il gruppo tira a ritmo forsennato nei primi km, tentando di evitare fughe per consentire a Bennett e Sagan di giocarsi il massimo dei punti nel traguardo volante (Sam guadagna 2pti su Peter, ora è a +45). La mossa non riesce, perchè in una prima ora da 53.5km/h di media scattano in otto: Ledanois (Arkea), Herrada (Cofidis), Marcato (UAE), Bonifazio (Total-Direct Energie), Gogl (NTT), Rolland (Vital Concept), Trentin e Geschke (CCC), che raggiungono un vantaggio massimo di 4’30” e percorrono quasi 100km nelle prime due ore. Il gruppo, tirato dalla Jumbo-Visma, controlla e fa un buon ritmo per scremare il più possibile e tenere i fuggitivi sotto i tre minuti: non mancano le cadute, con Higuita che si ritira dopo un doppio tonfo nel giro di pochi minuti.

La frazione cambia volto in salita: sulla Selle de Fromentel attaccano Herrada, Geschke e Rolland, con Gogl che resta a qualche secondo e sembra in grande difficoltà. L’austriaco, pur procedendo a zig-zag nel tratto al 19%, resta in scia ai primi tre e riesce a rientrare: Gogl non si limita a questo, e attacca in discesa, iniziando il secondo GPM con 52” sul terzetto che lo segue. Un terzetto che diventa un singolo corridore, perchè Pierre Rolland stacca i rivali sul Col de la Biche, si riporta in scia all’austriaco e lo lascia sul posto. Il gruppo accorcia ulteriormente, e ha un ritardo di 2′ ai -45km: la Jumbo-Visma però non anticipa i tempi (ma si staccano ugualmente Pinot e Gaudu), tenendo Gogl e Rolland a bagnomaria fino all’ascesa finale. E proprio sulla salita conclusiva si conclude la fuga: il lavoro della Jumbo (van Aert) azzera il vantaggio, con Gogl che è l’ultimo a cedere ai -13km. Ma soprattutto, fa cedere prima Quintana e poi Bernal, che va in crisi e viene staccato anche dal connazionale. Nel gruppetto restano venti corridori, tra i quali non c’è Guillaume Martin che cede ai -7.5km e imbarca ritardo: la Jumbo continua a spingere con Dumoulin e restano solo in undici davanti, grazie anche al tentativo d’attacco di Yates. Roglic ha Dumoulin e Kuss, poi ecco Porte, Pogacar, Lopez, Mas, Uran, Landa, Yates e Valverde: le passate di Dumoulin e Kuss riducono il gruppo a un terzetto coi due sloveni e Porte, che si giocano il successo. Lo scatto di Pogacar è pazzesco e lascia sul posto Roglic, che era davvero al limite: vittoria di tappa per Pogacar, che precede Roglic. Chiude a 5” Porte, 8” per Lopez, mentre Mas, Landa, Kuss e Yates chiudono a 15”: 18” per Uran e 24” per Valverde, che precede di poco Dumoulin che aveva tirato per un terzo di salita. Ottimo Damiano Caruso, 13° a 1’54”. Affondano in tre prima del giorno di riposo: Guillaume Martin perde 3’25”, Quintana chiude a 3’50”, Bernal arriva a 7”20 (con Gaudu e Rolland) e abdica riguardo a ogni proposito di classifica.

TOUR DE FRANCE: POGACAR ACCORCIA SU ROGLIC, LA CLASSIFICA PRIMA DEL RIPOSO

Primoz Roglic resta leader, ma Pogacar guadagna quattro secondi e dà uno schiaffo morale al connazionale: Pogi ora è secondo a 40”, e proverà la rimonta nella terza settimana, anche se la cronometro conclusiva favorisce Primoz. Seguono Uran (1’34”), Lopez (1’45”), Yates (2’03”), Porte (2’13”), Landa (2’16”), Mas (3’15”), Quintana (5’08”) e Dumoulin che è decimo a 5’12” pur facendo il gregario di lusso: fuori dai dieci Martin (6’45”), Valverde (6’52”) e Bernal, che è 13° a 8’25” e precede il nostro Damiano Caruso, 14° a 9’02”. Domani si riposa, però martedì si inizia nuovamente a salire.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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