Duello al cardiopalma tra i big sul primo arrivo in salita del Tour de France, l’insidiosa Super Planche des Belles Filles: Tadej Pogacar beffa allo sprint Jonas Vingegaard. Terzo Roglic, si stacca Vlasov.

TOUR DE FRANCE, 7A TAPPA: POGACAR RE DELLA SUPER PLANCHE DES BELLES FILLES

Tadej il Grande fa il bis. Chi poteva timbrare il primo arrivo in salita del Tour de France, sulla durissima Super Planche des Belles Filles, se non lo sloveno in maglia gialla? Così doveva essere, così è, dopo una durissima sfida con Vingegaard nei metri finali al 24%. Tappa attesissima, la 7a del Tour, coi 176.3km da Tomblaine alla Super Planche, preceduta da altri due GPM. Ci sono il Col de Grosse Pierre (3.1km al 6.4%) e il Col de Croix (3.3km al 6.8%), prima dell’insidiosa ascesa finale: 7km all’8.7% di pendenza media ufficialmente, ma con lunghi tratti al 13% e un ultimo km in sterrato con lunghi tratti al 24%, su tutti i durissimi ultimi 200m. Tenta la fuga in avvio anche Pippo Ganna, ma si arrende quando vede che il gruppo non lo fa partire: il tentativo buono scatta dopo qualche km, propiziato dalla Bora. All’attacco Schachmann e Kämna per i tedeschi, con loro Ciccone e Pedersen (Trek), Asgreen (Quickstep), Teuns (Bahrain), Durbridge (BikeExchange), Barthe (B&B), Erviti (Movistar) e Geschke (Cofidis). Per loro un vantaggio massimo sui tre minuti, con l’UAE che tira praticamente fino ai -15km, quando cambia la guardia e arriva per qualche km in testa l’INEOS a cambiare ritmo. Sul Col de Croix esplode la fuga: Schachmann e Kämna fanno selezione e gli attaccanti si dimezzano, ma è sulla Super Planche che cambia tutto. Il primo ad attaccare è Geschke, che viene sorpassato e sverniciato da un superlativo Kämna: il tedesco va all’attacco in solitaria e sogna il bis della vittoria sull’Etna, ma deve fare i conti col gruppo. Il lavoro di McNulty e Bennett riduce sensibilmente il vantaggio, quello di Majka lancia (con tanto di gesto e “invito” all’attacco) Pogacar all’imbocco della rampa conclusiva e dell’ultimo km: lo sloveno fa la selezione finale e con lui restano solo sette corridori (Vingegaard, Roglic, Bardet, Yates, Thomas, Gaudu e Mas). Un gruppetto che si screma sull’azione di Jonas Vingegaard, che distrugge il sogno di Kämna: il tedesco, che si era piantato negli ultimi 200m, viene ripreso e staccato, con Pogacar e Vingegaard a giocarsi la vittoria. Il danese sembra mandare fuori giri la maglia gialla, che però trova energie insperate nello sprint finale: Pogacar vince sulla Super Planche des Belles Filles, l’appendice della salita a cui deve la sua esplosione e il suo primo Tour de France. Secondo Vingegaard, che arriva sfinito e non riesce più a pedalare dopo l’arrivo, terzo Roglic a 11”: seguono Thomas e Kämna (14”), Gaudu (19″), Mas e Bardet (21″), Adam Yates (29″), Kuss (41″), Martinez, Uran, Pidcock e Martin (45”). 51” per Quintana, 55” per uno sfibrato Meintjes che arriva a piedi, 1’12” di ritardo per Damiano Caruso, ma lo sconfitto di giornata è Vlasov: il russo, che si era staccato ai -4km, arriva a 1’39” e verosimilmente saluta il sogno-podio.

TOUR DE FRANCE: POGACAR IN GIALLO, LA NUOVA CLASSIFICA. E DOMANI… LOSANNA

Tadej Pogacar mantiene ovviamente la maglia gialla e consolida il primato: Vingegaard è secondo a 35”, precedendo Thomas (1’10”), Yates (1’18”) e Gaudu (1’31”). Seguono Bardet (1’32”), un sorprendente Pidcock (1’35”), Powless (1’37”), Mas (1’43”) e Martinez (1’55”). Inizia la lenta risalita di Primoz Roglic dopo la tappa-incubo sulle strade della Roubaix: lo sloveno, molto brillante oggi, sale in 13a posizione a 2’45”, proprio alle spalle di Vlasov (2’41”). Top-20 per gli italiani Caruso e Cattaneo, rispettivamente 18° a 3’33” e 19° a 3’58”. Domani il Tour de France sbarca in Svizzera, con l’intrigante frazione da Dole a Losanna (186.5km): i corridori affronteranno Cote du Marechet (2km al 5.7%), Cote des Rousses (6.7km al 5%) e Col de Petra Felix (2.4km al 5.6%), prima dell’arrivo sulla Cote du Stade Olympique (4.8km al 4.6%). Frazione perfetta per un attacco da lontano.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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