La Vuelta prende il via da Burgos con un cronoprologo atipico: nei 7.1km attorno alla cattedrale di Burgos, infatti, c’è il difficile Alto del Castillo, che aiuta gli scalatori (eccetto Landa) e premia Primoz Roglic.

VUELTA, 1A TAPPA: VITTORIA PER PRIMOZ ROGLIC

A una sola settimana dalla fine delle Olimpiadi, che hanno impegnato le nostre notti e le nostre giornate, il ciclismo vive la partenza dell’ultimo grande giro, e lo start della Vuelta. La corsa spagnola scatta dalla cattedrale di Burgos, arrivando sempre nella città della Comunidad de Castilla y Leon dopo 7.1km atipici: all’interno del prologo, infatti, c’è l’ascesa verso l’Alto del Castillo coi suoi 1.2km al 7.1%. Uno strappo che potrebbe aiutare gli scalatori puri, anche se Mikel Landa fa registrare ugualmente un tempo alto, frutto anche di un orario di partenza completamente sbagliato (verso le 18.30). Primoz Roglic è il grande favorito per la vittoria odierna e per la vittoria finale, ma i protagonisti iniziali sono altri, anche perchè lo sloveno e campione olimpico a cronometro scatta alle 20.47 e un minuto dopo Egan Bernal. Aranburu (Astana) sogna a lungo la prima maglia roja, chiudendo in 8’38” e vedendo tutti finirgli alle spalle. Tutti tranne Primoz Roglic, che con un grande intermedio in salita (che comunque non batte Kuss, primo a vestire la maglia a pois) e un ottimo finale tra le curve vince la tappa e si prende subito il simbolo del primato. Da Madrid a Burgos, la maglia rossa è sempre dello sloveno, che chiude in 8’32”. Roglic rifila 6” ad Aranburu, 10” a Scully e Cerny, 11” a van Baarle e 12” a un ottimo Bagioli, che chiude sesto. La prima tappa è del campione olimpico e grande favorito.

VUELTA: ROGLIC IL PRIMO LEADER, MALE LANDA E BERNAL. DOMANI LO SPRINT

Non ci sono grandi distacchi, in questo cronoprologo che incorona Primoz Roglic come prima maglia rossa e come leader almeno fino a lunedì, quando si terrà il primo arrivo in salita. Lo sloveno, nella classifica dei big, guarda tutti dall’alto in basso: il primo rivale è Vlasov, staccato di 14”. 15″ per Kuss che sarà co-capitano della Jumbo, e poi tutti gli altri: 17” per Bardet, 18″ per Mas, 20″ per Adam Yates e Grossschartner, 21” per Caruso e Lopez, 22” per Sivakov. E ancora, 25′‘ per Carapaz, 27” per Ciccone, Bernal e Valverde, 33” per Carthy, 37” per Aru (ultima corsa in carriera) e 39” per Landa. Bernal perde subito 27”, apparendo molto incerto e in difficoltà in bici, ma i grandi sconfitti sono Carthy e Landa. Prova disastrosa del basco della Bahrain-Merida, che perde 11” da Demare in una prova brevissima e con una salita al 7%. Demare che domani sarà tra i protagonisti assoluti, nei 166.7km da Caleruega (luogo nativo di San Domenico da Guzman, ricorrono gli 800 anni dalla morte) a Burgos/Gamonal: lì avverrà il primo sprint della Vuelta.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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