La 6a tappa della Vuelta ci regala un nuovo arrivo in volata per i tanti uomini-jet presenti: partenza da Huercal-Overa, arrivo dopo 155.7km a San Javier-Mar Menor. Elia Viviani, Sagan e Nizzolo tra i favoriti annunciati, ma vince Bouhanni: staccati Pinot e Kelderman.

VUELTA 2018, 6A TAPPA: VINCE BOUHANNI, IL GRUPPO SI SPEZZA IN DUE TRONCONI

Dopo due fughe andate in porto e le prime salite, la Vuelta riparte da una tappa agevole e pianeggiante, nella quale i big possono riposarsi. I 155.7km da Huercal-Overa e San Javier-Mar Menor non sono sicuramente complicati, anche se prevedono due salite di terza categoria: prima l’Alto del Garrobillo coi suoi 3.8km al 5.7%, poi l’Alto del Cedacero coi suoi 4km al 6.2%, ascese che non creano minimamente problemi ai big della generale, dato che sono lontanissime dal traguardo. Da lì in poi, una lunga ”tirata” in pianura verso l’arrivo, attraverso paesaggi suggestivi e bellissimi com’è d’abitudine nella Vuelta. La frazione viene scandita da una fuga insolita: ci si poteva aspettare l’ennesimo attacco di Luis Angel Maté (Cofidis), che vuole allungare nella maglia a pois di miglior scalatore e infatti vince entrambi i GPM, e anche l’attacco di Jorge Cubero per la sempre attivissima Burgos-BH, ma la grande sorpresa è rappresentata da Richie Porte (BMC, ha già firmato con la Trek per il 2019). L’australiano è reduce da due settimane con un virus intestinale, ha sofferto tremendamente nelle prime tappe e accumulato un ritardo di 41’14” nella generale, e ha bisogno di fare fatica per rifarsi la condizione in vista della terza settimana o dell’assalto al Mondiale. Si spiega così l’attacco odierno, che ovviamente non ha buon esito: il gruppo vuole la volata, e fa arrivare la fuga a massimo 3′ di vantaggio. Poi, ai -70, Bora e Quickstep affiancano la FDJ della maglia rossa Molard in testa, e il vantaggio crolla: ai -30 siamo già a 20” di distacco, e ai -28km c’è il tanto atteso aggancio alla fuga.

I corridori attraversano poi un tratto con strada stretta e forte vento, e la velocità è altissima, come viene dimostrato dalla caduta che coinvolge Fabio Felline: gli spartitraffico non sono ben segnali, e lui (che si procura un brutto taglio al volto), Campenaerts, Teunissen e Leezer vanno a terra. Nessun velocista cade, ma il gruppo a causa della caduta e del forte vento laterale si spezza in due tronconi, con Pinot, Majka e altri big nella seconda parte. Si stacca anche Kelderman per una foratura, perdendo tantissimo e andando poi a riprendere l’altro troncone di gruppo con la sua Sunweb. Davanti, ci sono 50-60 corridori, che provano a creare il ventaglio e fare il vuoto sulla spinta della Bora-Hansgrohe di Sagan: missione compiuta, dato che il gruppo Kelderman-Pinot si trova a 1’40” quando mancano 7km. Il gruppetto ovviamente non può ricucire, e nel mentre davanti ci si gioca la tappa: la Quickstep è la prima a lanciare lo sprint per Viviani, che però resta incredibilmente attardato insieme a Sagan, e viene tagliato fuori dalla volata. Una volata che premia Nacer Bouhanni, che torna al successo dopo una giornata complicata: ieri era stato multato di qualche migliaio di franchi, penalizzato di 30” e punito con un -15 nella classifica a punti dopo aver preso a pugni l’ammiraglia della Cofidis (con cui i rapporti sono tesi), insultando il proprio ds, oggi vince la tappa. Alle sue spalle Van Poppel e Viviani, che precede Consonni, Trentin, Cortina, Fraile, Lopez, Sagan e Mørkøv: nel gruppetto dei big, composto da 50 unità, ci sono anche Molard, Kwiatkowski, Uran, Buchmann, Quintana, Valverde, Kruijswijk, Aru, Nibali, Mas, Izagirre, Simon Yates e Gallopin. Staccati e arrivati a 1’44” Pinot e Kelderman col loro gruppetto, che comprende anche Meintjes: calvario invece per Zakarin, arrivato a 3’05” con Adam Yates e Daniel Martin: 5’36” invece per Porte e Pello Bilbao, in una tappa che fa vittime illustri.

La nuova classifica generale vede sempre in testa Rudy Molard (FDJ), che viene penalizzato di 20” e ora guida con 41” su Kwiatkowski e 48” su Buchmann: completano la top-10 Simon Yates, Valverde, Izagirre, Quintana, Kruijswijk e Mas. 13° Aru a 1’28”, mentre Kelderman è 17° a 2’50” e Pinot 18° a 3’05”: entrambi dovranno recuperare in salita, ma dovranno aspettare fino a domenica. Domani infatti è prevista una nuova volata, con partenza da Puerto-Lumbreras e arrivo a Pozo Alcon dopo 185.7km: due salite in programma, con l’Alto Collado de Laude (5km al 6.1%) e l’Alto de Ceal (4.5km al 5.4%), quest’ultimo a 20km dal traguardo. Potrebbe esserci dunque un gruppetto ridotto a giocarsi lo sprint.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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