Domani prenderà il via la Vuelta a España 2018, che si chiuderà il 16 settembre: moltissimi i big al via, tra loro anche Vincenzo Nibali e Fabio Aru. La presentazione della corsa spagnola, una garanzia di spettacolo. 

VUELTA 2018: SALITE A NON FINIRE E TAPPE DALLO SCENARIO SPETTACOLARE, ECCO IL TERZO GRANDE GIRO

La Vuelta a España è da sempre una garanzia di spettacolo e colpi di scena. Al via non ci sarà il vincitore dell’edizione 2017, quel Chris Froome che è reduce dalle fatiche del Giro e del Tour e si riposerà in vista del Mondiale, ma i big certamente non mancano. Ad attenderli, un percorso da urlo e tantissime salite. Si parte domani con la cronometro intorno a Malaga, 8km che rappresentano il classico prologo introduttivo e potrebbero regalare la prima maglia roja al favorito Rohan Dennis. Dopo Malaga, subito la prima volata a Caminito del Rey, e poi si inizia subito a salire: Alhaurin de la Torre, col suo traguardo lontano dall’ultima salita, dovrebbe essere perfetta per le fughe, mentre Alcafar – Sierra de la Alfaguara rappresenterà il primo arrivo in salita coi suoi 12.4km al 5.4%. Salita anche nella tappa seguente, che parte dalla Granada che scacciò i moriscos e arriva a Roquetas de Mar con 15km di discesa dopo l’Alto El Marchal (10km al 4%), e poi si torna a sprintare a San Javier – Mar Menor, Pozo Alcon e Almaden: domenica 2 settembre si torna a salire, con l’arrivo ai 1.965m d’altitudine di La Covatilla (9.8km al 7.1% con punte al 12%). Dopo quella tappa, si riposa a Salamanca, e poi si riparte: una tappa per velocisti, una tappa per i tanti attaccanti presenti in gruppo (arrivo a Ribeira Sacra – Luintra) e la tappa collinare che porta i corridori al suggestivo scenario del Faro de Estaca de Bares, un’oasi di luce a pochi passi dal mare.

Il Faro de Estaca de Bares

Dopo quel fantastico scenario, tris di tappe di montagna da spezzare il fiato ai corridori. Apre tutto la frazione di Valle de Sabero – La Camperona, con un’ascesa finale da 8.3km al 7.5% e punte al 20%: il trittico prosegue con una tappa con cinque GPM e l’ascesa finale verso Les Praeres – Nava, 4km al 12.5% con punte al 17%. Infine, Lagos de Covadonga e un traguardo che porterà a 1.110m, ma è tutt’altro che agevole: la salita è una di quelle storiche della Vuelta, coi suoi 11.7km al 7.2% e punte al 20%, che corona una frazione da 4 GPM. I corridori si riposeranno a Santander, ma non per molto: si riparte con la cronometro di 32km che arriva a Torrelavega, e poi ecco il classico arrivo ammazza-gambe in stile-Vuelta. L’anno scorso c’era stata la frazione di Los Machucos col suo 28% di pendenza massima, stavolta tocca ai Paesi Baschi: i 157km da Getxo a Balcon de Bizkaia si concluderanno con 7.3km di ascesa al 4.1% di pendenza media, ma soprattutto con lunghe punte al 23.8% che possono fare malissimo. Dopo questa frazione, due arrivi veloci a Lleida e Andorra – Naturlandia, e poi l’ultimissima salita, che deciderà la Vuelta a España 2018 nella giornata di sabato 15 settembre: si parte da Escaldes-Engordany (Andorra) e si arriva al Coll de Callina – Santuario de Canolich dopo sei salite, nelle quali verrà fatto due volte il Coll de Beixalis (7.1km all’8%) e si chiuderà a Canolich dopo 3.5km con pendenza media all’8.7% e punte all’11%. Chiusura coi 100km da Alcorcon e Madrid: ultimo arrivo in volata.

VUELTA 2018: QUANTI BIG AL VIA! ARU PROVA A SFIDARE PORTE, QUINTANA&co., NIBALI NON AL TOP

Dopo il Tour delle stelle vinto da Geraint Thomas, ci attende la Vuelta a España dell’assalto plurimo alla maglia roja. Sono tanti, tantissimi i big al via, e due di loro sono italiani. Fabio Aru proverà a riscattarsi dopo il ritiro al Giro d’Italia e una stagione che, senza un buon risultato qui, sarebbe disastrosa: ha vinto la Vuelta nel 2015 e negli ultimissimi grandi giri si è perso, chissà che non possa rinascere proprio dalla corsa spagnola. Vincenzo Nibali, invece, merita un capitolo a parte: dopo l’operazione alla vertebra fratturata al Tour, Vincenzo si è allenato, ma è al 50% e forse addirittura ancora più indietro di condizione. La sua sarà una Vuelta a parte: proverà ad aiutare Izagirre, suo fido gregario al Tour e basco doc, a fare classifica con un inedito ruolo da gregario di lusso, ma soprattutto dovrà farsi la gamba in vista del Mondiale. Ce lo aspettiamo molto forte nella terza settimana, e chissà che non punti direttamente alla maglia bianca a pois azzurri di miglior scalatore (vinta nel 2017 da Villella).

Ma, come dicevamo, i big sono tantissimi. Si parte dagli assi della Movistar Quintana e Valverde, reduci da un Tour disastroso e chiamati a guidare la corsa: avranno in squadra anche Amador e Carapaz, due frecce che possono far male agli avversari. Squadra da urlo anche per Astana, che ha Miguel Angel Lopez come capitano (senza i 32km a cronometro, sarebbe favorito) e Pello Bilbao come vice di lusso: Fraile, Villella e Hirt li piloteranno in salita. Al via anche Simon Yates, che può riscattare il tracollo del Giro e confermare la propria crescita, ma i due corridori che tutti si aspettano molto forti in questa Vuelta sono Thibaut Pinot e Ilnur Zakarin: il francese è chiamato a vincere finalmente un grande giro, il russo può consacrarsi con un successo in una corsa estremamente equilibrata. Tutti si aspettano che possa superare le gesta di Menchov, ma sin qui ha sempre sbagliato qualcosa (maledette discese!) o avuto uno-due giorni di crisi. Ma i big non sono finiti qui: la Bora schiera Formolo e Majka (reduce dal Tour), la Education First Rigoberto Uran e Michael Woods, la Lotto NL-Jumbo Kruijswijk e Bennett, e poi ci sono gli outsider Meintjes e Mollema. Ci siamo tenuti per ultimi, però, i due grandi favoriti: Kelderman potrebbe esplodere definitivamente in questa Vuelta, mentre Richie Porte aveva una grande gamba nelle corse pre-Tour e ha resettato la preparazione per vincere questa corsa, dopo il ritiro dalla Grande Boucle. L’australiano, che vede sempre andare storto qualcosa nella corsa francese, può iniziare in Spagna la sua scalata al gotha delle corse a tappe, ed è il grande favorito della vigilia. La possibile sorpresa, invece, risponde al nome di Enric Mas (Quickstep): l’anno scorso ha fatto una Vuelta sontuosa, quest’anno sarà capitano e potrà fare grandi cose. Di lui dicono che sia l’erede di Contador, che l’aveva reclutato nella sua squadra Professional: lui gli ha restituito il favore aiutandolo ad attaccare sull’Angliru, e ora vedremo se ha la stoffa del campione. Alla voce-sorprese, ci giochiamo le nostre fiches anche sul Team Sky: il capitano dovrebbe essere De La Cruz con Henao a supporto, ma Kwiatkowski è convinto di poter far classifica. Il motore (non a caso, lo chiamano Kawasaki) che ha aiutato Froome e Thomas reggerà anche con la pressione di dover vincere tappe e guadagnare secondi? Lo scopriremo.

Grandi nomi anche nelle volate: Sagan, che zitto zitto pensa al quarto Mondiale consecutivo, sfiderà gli italiani Viviani, Trentin e Nizzolo, che dovranno fare i conti anche con un Nacer Bouhanni all’ultima chiamata e in rotta con Cofidis. Per le tappe collinari, invece, occhio tra gli altri a Tiesj Benoot, mentre Rohan Dennis è il favorito nelle crono e il piano-B di BMC qualora qualcosa dovesse andare storto con Porte. Infine, gli italiani, che saranno 18: abbiamo già citato Nibali, Formolo, Aru, Trentin, Viviani e Nizzolo, ma saranno al via anche Villella (Astana), De Marchi (BMC, uomo-fuga), Bennati (stratega Movistar), Sabatini (Quickstep), Puccio (Sky), Brambilla, Conci, Felline (Trek), Consonni, Conti, Petilli e Ravasi (UAE). Chissà che non si riesca a migliorare la Vuelta 2017, che vide l’Italia vittoriosa in cinque tappa grazie a Trentin (4) e Nibali (1). Sarà la strada a darci risposte, da domani in poi.

LE 21 TAPPE DELLA VUELTA

1a tappa – 25/8 Malaga-Malaga cronometro 8km

2a tappa – 26/8 Marbella-Caminito del Rey 163.5km (per velocisti)

3a tappa – 27/8 Mijas-Alhaurin de la Torre 178.2km (collina)

4a tappa – 28/8 Velez. Malaga-Alcafar. Sierra de Alfaguara 161.4km (media montagna)

5a tappa – 29/8 Granada-Roquetas de Mar 188.7km (media montagna)

6a tappa – 30/8 Huercal. Overa-San Javier. Mar Menor 155.7km (velocisti)

7a tappa – 31/8 Puerto-Lumbreras-Pozo Alcon 185.7km (velocisti)

8a tappa – 1/9 Linares-Almaden 195.1km (velocisti)

9a tappa – 2/9 Talavera de la Reina-La Covatilla 200.8km (montagna)

riposo a Salamanca il 3/9

10a tappa – 4/9 Salamanca-Fermoselle. Bermillo de Sayago 177km (velocisti)

11a tappa – 5/9 Mombuey-Ribeira Sacra. Luintra 207.8km (collina)

12a tappa – 6/9 Mondoñedo-Faro de Estaca de Bares (Manon) 181.1km (collina)

13a tappa – 7/9 Candas. Carreno-Valle de Sabero. Camperona 174.8km (montagna)

14a tappa – 8/9 Cistierna-Les Praeres. Nava 171km (montagna)

15a tappa – 9/9 Ribera de Arriba-Lagos de Covadonga 178.2km (montagna)

riposo a Santander il 10/9

16a tappa – 11/9 Santillana del Mar-Torrelavega cronometro 32km

17a tappa – 12/9 Getxo-Balcon de Bizkaia 157km (collina)

18a tappa – 13/9 Ejea de los Caballeros-Lleida 186.1km (velocisti)

19a tappa – 14/9 Lleida-Andorra. Naturlandia 154.4km (velocisti)

20a tappa – 15/9 Escaldes-Engordany/Coll de Callina – Santuario de Canolich 97.3km (montagna)

21a e ultima tappa – 16/9 Alcorcon-Madrid 100.6km (velocisti)

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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