Primoz Roglic (Jumbo-Visma) vince l’ottava tappa della Vuelta di Spagna, ma Richard Carapaz resta leader della classifica generale.
Se è vero che tre indizi fanno una prova, allora la Vuelta di Spagna sembra essere diventata un affare tra tre corridori. Primoz Roglic si conferma uno dei migliori interpreti di questo strano 2020, conquistando la seconda vittoria nella gara spagnola. Dopo aver vinto nella tappa d’esordio, lo sloveno si impone con un’altra bruciante accelerazione nel finale scardinando la resistenza degli avversari superstiti nell’ottava frazione. Tuttavia il vincitore della Liegi-Bastogne-Liegi dovrà sudarsi la maglia rossa, che resta sulle spalle di un tenace Richard Carapaz. L’ecuadoriano cede nel finale dopo un bel duello con il rivale della Jumbo-Visma, ma si conferma un osso durissimo. E ha dalla sua anche un discreto cinismo, come dimostra dall’attacco che nella sesta giornata di corsa ha messo sulle ginocchia proprio Roglic. Sullo sfondo del duello tra i due protagonisti annunciati c’è un outsider pronto a recitare la parte del terzo incomodo. Daniel Martin, infatti, resta pienamente in classifica, forte anche del buon piazzamento sul podio di giornata. Insomma, un tutti contro tutti che potrebbe animare fino alla fine la Vuelta 2020.
IL FILM DELLA TAPPA
Dai vigneti di Logroño ai cespugli e agli arbusti sparsi lungo le severe pendenze dell’Alto de Moncalvillo. L’ottava tappa della Vuelta è una nuova occasione per mettere alla prova la tenuta degli uomini di classifica, peraltro già provati da una prima settimana estremamente dura. I 164 chilometri della frazione odierna presentano un’altra asperità, il Puerto de la Rosa, seconda categoria lungo 9,8 km al 5,3% di pendenza media e posto poco dopo metà percorso, con la possibilità di diventare un trampolino per chi vorrà osare prima di attendere la scalata della salita conclusiva. Per la verità c’è chi trova il coraggio di muoversi già nei chilometri iniziali della tappa. Si tratta di sette corridori: Julien Simon (Total Direct Energie), Robert Stannard (Mitchelton-Scott), Benjamin Dyball (NTT Pro Cycling), Angel Madrazo (Burgos-BH), Rui Costa (UAE Emirates), Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick Step) e Stan Dewulf (Lotto Soudal). Gli attaccanti guadagnano fino a 4 minuti di vantaggio sul gruppo maglia rossa trainato da Ineos e Movistar, che lentamente limano il gap. Dewulf si aggiudica il passaggio sul traguardo volante, mentre Cavagna si impone sul primo GPM di giornata. La loro fuga finisce proprio sulle prime rampe dell’Alto de Moncalvillo. Qui si scatena la bagarre tra gli uomini di classifica. Prima si muove Alejandro Valverde (Movistar), poi tocca a Daniel Martin (Israel Start-Up Nation) e Alexander Vlasov (Astana). Tutti i tentativi vengono comunque rintuzzati. L’ultimo assalto porta la firma di Hugh Carthy, ma anche lui non riesce a scappare via. Si confermano i padroni della corsa la maglia rossa Richard Carapaz (Ineos) e Primoz Roglic (Jumbo Visma) che inizialmente fanno il vuoto prima di rallentare, facendo rientrare anche Vlasov, Carthy e Martin. Ma quando l’Alto de Moncalvillo si fa più duro, con pendenze attorno al 13%, Roglic cambia nuovamente passo e si invola verso la vittoria. Carapaz alza bandiera bianca, ma conserva comunque la maglia di leader per 13″, chiudendo secondo davanti a Martin. Il romanzo di questa sfida serratissima sembra comunque destinato ad arricchirsi di altri capitoli.