Con la giornata di oggi, si sono conclusi i Mondiali 2019 di Freestyle. L’Italia conclude senza alcuna medaglia all’attivo. La domanda da porsi è ben lecita: si poteva fare di più?
MASSIMO RISULTATO O MINIMO SFORZO?
Nella giornata odierna, i Mondiali 2019 di Freestyle hanno visto la loro naturale conclusione. Il medagliere italiano, purtroppo, è rimasto a bocca asciutta: zero medaglie ottenute. Sicuramente, il team degli atleti azzurri non era tra i favoriti nelle rispettive specialità. La domanda, tuttavia, dev’essere fatta: si poteva fare di più?
Procediamo per gradi.
Partiamo col parterre femminile in gara: la prima azzurra in gara era Lucrezia Fantelli; la specialità era quello dello skicross. L’atleta italiana, forte di alcuni buoni risultati nel corso della stagione (settima a San Candido/Innichen, in Italia), era chiamata a fornire una certa continuità di prestazioni. Aspettativa non soddisfatta a pieno dalla freestyler azzurra, solamente ventunesima nella classifica generale, avendo terminato la sua avventura agli ottavi di finale. Sicuramente, il risultato finale poteva essere migliore.
Discorso diverso, invece, per la vincitrice dell’ultima Coppa del Mondo (specialità Big Air), Silvia Bertagna. Le speranze del Presidente Flavio Roda e di tutto il movimento Freestyle italiano era riposto sulle sue spalle. Nella sua specialità preferita, il Big Air appunto, Bertagna è giunta ad un passo dall’ottenere un risultato storico, come poteva essere il piazzamento sul podio alla prima finale iridata di Big Air nella storia. Storia sfiorata e quinta posizione per la freestyler altoatesina.
UN FUTURO DA PRENDERSI
Continuiamo col parterre maschile: Simone Deromedis ed Edoardo Zorzi. 18 anni il primo, 22 il secondo, erano alla prima partecipazione assoluta ad una manifestazione iridata. La loro missione era quella di accumulare la maggior esperienza possibile da una competizione di assoluto livello, come può essere questa dei Mondiali. Missione che può essere ritenuta sicuramente compiuta, data il loro posizionamento nello skicross: 30° Deromedis, 31° Zorzi, in perfetta linea con quelli che sono stati i risultati stagionali. Esperienza fatta, d’ora in avanti la loro esplosività e la loro gioventù li dovrà aiutare a raggiungere posizioni sempre più in alto in classifica e risultati generali sempre migliori.
In conclusione a questa disanima, cerchiamo di rispondere alla domanda iniziale: si poteva fare di più?
I risultati ottenuti sono stati sicuramente soddisfacenti per gli atleti in gara ed il movimento italiano in generale. Rimane l’amarezza del non aver riempito il medagliere nemmeno di una singola medaglia ma questo è sicuramente un ottimo punto di partenza, in vista dei futuri appuntamenti.
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