Si avvicina il giorno della resa dei conti tra Sir Safety Perugia e Lube Civitanova. Gara 5 della finale playoff assegnerà lo scudetto 2017/18. E c’è una sfida nella sfida assai gustosa…

Juantorena sfida Atanasijevic (fonte Volleyball.it)

I DOMINATORI ED I CAMPIONI

Ancora tu. Non mi sorprende, lo sai. Ancora tu, ma non dovevamo non vederci più”. Ecco, il celebre ritornello di “Ancora tu”, pezzo di Lucio Battisti, potrebbe riassumere bene la vigilia dell’ennesima sfida tra Sir Safety Perugia e Lube Civitanova. È addirittura l’undicesimo confronto tra le due formazioni in questa intensa stagione. Peraltro, potrebbe non essere l’ultimo incrocio, dato che entrambe le squadre sono in lotta per la Champions League e non è da escludere l’ipotesi, assai gradevole per gli appassionati, di un derby italiano in finale. Al momento, i numeri sono dalla parte degli umbri, usciti vincitori per ben sette volte nei dieci scontri di questo 2017/18. Le cifre certificano un cambio di rotta rispetto alle ultime annate. L’impero dei marchigiani, scudettati un anno fa, traballa pesantemente sotto i colpi dei nuovi dominatori, capaci di conquistare Supercoppa e Coppa Italia davanti ai ragazzi di Medei. Ora, gara 5 potrebbe rappresentare il colpo di grazia rifilato dagli umbri o il ruggito dei vecchi leoni, determinati a non abdicare in toto.

QUI PERUGIA

La finale scudetto di quattro anni fa, vinta dalla Lube sulla Sir, appare un ricordo ormai lontano e sfocato. Da quel muro di Podrascanin su Atanasjevic, decisivo per l’esito della contesa, è passato tanto tempo. Perugia è cresciuta e si è rinnovata anche attraverso stagioni esaltanti, ma poco redditizie. Ora, la musica è cambiata con un roster perfezionato dall’arrivo di un tecnico esperto come Lorenzo Bernardi e dagli innesti di due ex castigatori, i tricolori del già citato 2013/14, Ivan Zaytsev e Marko Podrascanin. Per la prima volta, gli umbri arrivano a giocarsi lo scudetto fino all’ultima gara e lo fanno da favoriti d’obbligo per quanto mostrato finora e per la solidità esibita nelle sfide casalinghe. Un aspetto inedito per la storia della Sir, solitamente bella e dannata, incapace di spiccare definitivamente il volo, di cogliere finalmente l’occasione. Chissà se quella di domani sarà la volta buona.

QUI CIVITANOVA

Spalle al muro. Inutile girarci intorno: la Lube rischia seriamente di veder crollare il proprio dominio italiano a favore della Sir Safety Perugia. Uno smacco per una squadra vincente. Una disfatta che rischia di trasformarsi in un vero e proprio complesso di inferiorità quando la strada dei marchigiani incontra quella degli umbri. Invertire la tendenza non sarà semplice, anche perché difficilmente l’ultima gara ha sovvertito il fattore campo, quando la finale si è disputata con una serie e non con una partita secca. Tuttavia, non manca l’ottimismo in casa Lube se si guarda alla propria storia. Mai una sconfitta all’atto conclusivo. E per di più, nell’unica occasione in cui i biancorossi si sono giocati lo scudetto in gara 5, è arrivato il tricolore. Insomma, se la cabala ed i precedenti hanno un senso, i tifosi marchigiani possono presentarsi al Pala Evangelisti fiduciosi.

LA SFIDA NELLA SFIDA

Perugia-Civitanova sarà anche la resa dei conti tra i leader delle due formazioni: Aleksandar Atanasijević per gli umbri e Osmany Juantorena per i marchigiani. Opposto serbo classe 1991 il primo, schiacciatore italo-cubano classe 1985 il secondo. Un duello generazionale che vede contrapposti l’Hombre, straordinario protagonista dell’ultimo decennio con la Diatec Trentino, e “Magnum”, il bomber senza paura. Non corre buon sangue tra di loro. Forse, non potrebbe essere altrimenti per il modo diametralmente opposto di vivere la partita. Juantorena è meno soggetto alla collera, misura i suoi colpi, sa alternare la potenza con la giustezza. Ogni suo gesto meriterebbe il replay per la cura di qualsiasi dettaglio tecnico. Atanasijević è più umorale, non trattiene le proprie emozioni nel bene e nel male. Vive fino in fondo il match con quell’indole per metà da guerriero e per metà da genietto. Nei recenti confronti, Osmany ed Aleksandar si sono sfidati prima con lo sguardo e poi con le parole. Addirittura, si è arrivati ad un passo da una vera e propria zuffa per qualche frase di troppo. Ora, la rivalità trova un nuovo atto, cruciale, ma non meno importante. Nessuno dei due tirerà indietro il braccio per colpire il campo avversario, sapendo che infliggerà un dispiacere sportivo all’altro. Juantorena non vuole perdere lo scettro, Atanasijević non è intenzionato a restare l’eterno incompiuto. La resa dei conti sancirà chi uscirà dal Pala Evangelisti di Perugia col sorriso e chi con il rammarico.

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Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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