Il nostro inviato a Tokyo, Luca Lovelli, ha raccolto le dichiarazioni post gara di coach Blengini al termine della vittoria contro l’Iran.

Dal nostro inviato a Tokyo

“UN PASSO IN AVANTI, STIAMO CRESCENDO NELL’ ACCETTARE LA SOFFERENZA”

“Un altro passo in avanti, soprattutto in termini di risultato e di classifica. Direi che è un passo decisivo. Un’altra partita dura, però non dobbiamo sorprenderci e credo che lo abbiamo dimostrato, il primo set è stato chilometrico, duro, perché loro ci hanno rimontato verso il finale e stare lì punto a punto non è stato sicuramente comodo. La squadra aveva interpretato bene quel finale. Meglio nel secondo, poi la partita è cambiata”.

Sono sicuro che qualcuno pensi ad un cambio di atteggiamento, no, è cambiata tecnicamente la partita. Siamo partiti forte poi loro, sotto due a zero e anche partendo sotto il terzo set, hanno tirato in battuta, può darsi che non vada ma a volte succede che va e al loro opposto per esempio è andata. Quello ci ha costretto a giocare un po’ più in fatica soprattutto l’inside out riuscire a dargli ritmo era più complicato; poi cambiando palleggiatore loro hanno cambiato ritmo di gioco noi abbiamo fatto fatica a trovare tempi sulla fase break a muro, perché era un gioco molto più morbido e quindi noi andavamo via con la velocità con cui i primi due set Marouf sviluppava, al di là che ha sviluppato più gioco al centro, quindi abbiamo fatto un po’ fatica su quello. Però credo che siamo stati bravi anche con la squadra nella rotazione, nel trovare alternative. Chi è stato in campo dall’inizio si è spremuto al massimo finché è stato chiamato e poi chi è entrato ha dato il massimo riuscendoci di più o di meno e in questi tornei è un aspetto importante“.

Simone (Giannelli, ndr) non è completamente recuperato, stringe i denti e s’arrangia, ma noi dobbiamo arrangiarci, lo diciamo spesso, anche quando stiamo tutti bene bisogna imparare ad arrangiarsi. Il punto non è che ha una valutazione di una giuria che ne giudica la bellezza, c’è un’alzata imprecisa? L’attaccante si può arrangiare, c’è una ricezione imprecisa? Il centrale si può arrangiare. Noi stiamo stringendo i denti e di squadra cerchiamo e troviamo soluzioni. Simone (Giannelli, ndr) dà il suo contributo al massimo come lo danno tutti, anche chi, come lui, non sta benissimo”.

Vedo la squadra che gioca con più disinvoltura, però ci sono dei momenti in cui ci sono alcuni giocatori che hanno una zampata e magari fanno uno strappo e ci sono stati un paio di situazioni, anche oggi, con i servizi di Michieletto, c’è stato Osmany (Juantorena, ndr) che ha fatto delle cose in alcuni momenti decisive; Ivan ha murato molto bene, ha battuto e in attacco ha cercato anche lui di arrangiarsi anche perché, delle volte, i centrali hanno cercato di trovare soluzioni differenti. È entrato Matteo e ha dato il suo contributo. Credo che la squadra cerchi di compensarsi nelle difficoltà l’uno con l’altro, rimane unità e questa è la cosa più importante. Cresciamo anche nello sviluppo del gioco soprattutto quando riusciamo a dare continuità alla ricezione, e credo che lo stiamo facendo meglio, ed è cresciuta rispetto alle due partite, soprattutto quella col Giappone, dove nella ricezione della float abbiamo avuto qualche tentennamento e non era la prima volta perché, anche col Canada, abbiamo avuto qualche pasticcio, paradossalmente più sulla battuta flot che sulla salto e quelle sono cose importanti che danno fiducia alla squadra e che la fanno giocare con serenità”.

“Ivan aveva un problema ad una mano ma ce l’aveva già la scorsa partita, non vado oltre perché c’è la privacy, però se volete dei dettagli chiedete ai medici”.

Sappiamo che abbiamo tante possibilità di cercare il punto non solo negli uomini ma anche nelle soluzioni. Abbiamo lavorato molto sul giocare a seconda di come l’avversario ci permette di giocare e quindi noi possiamo farlo in un modo o in un altro. In alcuni momenti, magari, ci proviamo e non ci riusciamo però sappiamo che lo possiamo fare. Non credo che ci faccia andare in affanno, stiamo crescendo molto nell’accettare la sofferenza e l’avversario che non riesci a scrollartelo di dosso anche se hai preso 2-3 punti di vantaggio. La consapevolezza di questo è fondamentale”.

Non ho ancora un piano per il Venezuela perché prima faccio un meeting per analizzare le diverse situazioni dal punto di vista medico, aspettiamo che i giocatori si raffreddino e stasera alle due quando ci sarà stata la conclusione anche dei passaggi post gara di recovery faremo un summit sia sul programma della giornata di domani sia sulle condizioni di ciascuno. Al momento siamo fermi al tre a uno con l’Iran“.

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