Più forte di tutto, anche della bronchite che ”taglia” il respiro: Mikaela Shiffrin domina nella seconda manche dello slalom dei Mondiali di Are, precedendo Swenn Larsson e Vlhova. 20a Chiara Costazza
SCI ALPINO, MONDIALI 2019: SHIFFRIN BATTE ANCHE LA BRONCHITE, CHE VITTORIA IN SLALOM!
Quando si arrabbia e sfodera tutta la sua classe, Mikaela Shiffrin fa un altro sport rispetto alle avversarie. L’abbiamo visto anche quest’oggi, in uno slalom che sulla carta sembrava difficile per la statunitense: Shiffrin aveva sofferto nei giorni scorsi per una bronchite che le stava causando difficoltà a respirare, e non era andata come sperava nella prima manche, chiudendo terza. Nella seconda, con un tracciato favorevole alle sue caratteristiche, è stata semplicemente superlativa, demolendo la concorrenza e mostrando tutta la sua classe: al momento dell’arrivo della statunitense, si sapeva già che nessuno sarebbe stato in grado di batterla, visto che Mikaela Shiffrin è stata capace di scendere sotto il minuto e realizzare il miglior tempo di manche in 59.82. E l’ha fatto disputando la manche sostanzialmente in apnea, e arrivando all’arrivo senza fiato e molto debilitata: Shiffrin, come Hirscher ieri, è più forte dell’influenza e dei malanni fisici, e vince il quarto oro mondiale consecutivo in slalom (il primo a 15 anni).
Su una pista che ha visto migliorare la visibilità nella 2a manche, e ha retto maggiormente rispetto alle scorse gare, Mikaela Shiffrin chiude in 1.57.05, precedendo di 58/100 l’eroina di casa Swenn Larsson (prima medaglia per la Svezia) e di 1”03 Petra Vlhova: podio in rimonta per la slovacca, che ha sfoderato tutti i cavalli nella seconda manche, peccando forse d’imprecisione. Dopo le prime tre, l’austriaca Liensberger a 1”43, e poi il vuoto: la quinta, Frida Hansdotter, ha chiuso a 2”39 dopo una manche piena di errori. Precede l’ottima canadese Saint-Germain (+2.60), e il terzetto austriaco formato da Huber (+2.80), Truppe (+2.93) e Schild (+3.41), mentre la canadese Mielzynski chiude la top-10 con 3”54 di ritardo: l’Austria chiude senza medaglie al femminile per la prima volta dai Mondiali di Schladming 1982. Per l’Italia, il 20° posto di Chiara Costazza, staccata di 5”68 e autrice di una gara deludente: basti pensare che Wendy Holdener, che era prima dopo la 1a manche, ha chiuso 17a a 5”26 nonostante uno stop di oltre 4” per un grave errore. Out Lara Della Mea, mentre era uscita nella prima manche Irene Curtoni.
MONDIALI SCI ALPINO: COS’ERA SUCCESSO NELLA 1A MANCHE DELLO SLALOM
A differenza della seconda manche, la prima era stata disputata con scarsa visibilità e pista che si è andata a deteriorare più rapidamente. Il miglior tempo l’aveva fatto segnare Wendy Holdener in 57.08, precedendo di 11/100 Anna Swenn Larsson (ottima nel finale di stagione) e di 15/100 Mikaela Shiffrin. Ottima la manche dell’austriaca Liensberger, quarta a 27/100 col pettorale #1, mentre aveva deluso Vlhova col 5° posto a 46/100 e una gara da reinventare, precedendo Hansdotter (+0.56): dopo queste sei, il vuoto, con Geiger settima a 1”51 davanti a St. Germain (+1.52), Huber (+1.58) e Truppe (+1.85). Male le azzurre: 20a e migliore delle nostre Chiara Costazza a 3”28, con Lara Della Mea 24a a 4”06 e Irene Curtoni out. Per quest’ultima, si chiude così un Mondiale ricco di acciacchi fisici, solo parzialmente risollevato dal bronzo nel Team Event. Menzione d’onore per l’haitiana Celine Marti, che ha chiuso ultima a 49” da Holdener: spesso ci dimentichiamo che ci sono anche queste storie a Mondiali e Olimpiadi, e atleti che si presentano solo per partecipare e realizzare un sogno.
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