Tante emozioni nelle competizioni dello sci di fondo dell’ultimo week end. Protagonista tra gli azzurri ancora una volta Federico Pellegrino, ma sorprende Francesco De Fabiani.
KLAEBO MARZIANO, PELLEGRINO GLADIATORE
Certo, non sempre è imbattibile. Ma quante volte, in questa stagione, Johannes Klaebo è risultato effettivamente vulnerabile? Pochissime, dato che il norvegese ha cannibalizzato la concorrenza in quasi tutte le discipline, monopolizzando la scena e battendo quasi tutti gli avversari presentatisi sul suo cammino. Tuttavia, anche il mattatore indiscusso è incespicato al cospetto di due atleti: Dario Cologna e Federico Pellegrino. Lo svizzero, in parte, deve le sue vittorie anche alla predisposizione alle lunghe distanze ancora non particolarmente apprezzate dal rivale nordico. Invece, l’azzurro si è spesso dovuto misurare in ambiti in cui Klaebo non ha mostrato particolari timori reverenziali. Di conseguenza, i suoi successi ed i piazzamenti assumono ben altro sapore. Così, anche il secondo posto di sabato non è assolutamente da considerare una delusione. Semplicemente, la grandezza di un campione sta anche nel riconoscere i meriti dell’avversario senza sminuirsi al tempo stesso. Pellegrino ha accettato il verdetto di Falun, ma non si è rassegnato. Ha promesso battaglia al prossimo round. Perché sì, Klaebo sarà anche più forte in questo momento, ma la vita bisogna rendergliela difficile. Un po’ come Gimondi con Merckx, come Frazier con Alì. Ed il norvegese sa in cuor suo di non potersi risparmiare.
CHE SORPRESA DE FABIANI!
Ma l’Italia non è Pellegrino dipendente. Nello scorso week end ha brillato anche la stella di Francesco De Fabiani. Nella 15 km mass start a tecnica mista, l’azzurro ha sfoderato un notevole terzo posto alle spalle del vincitore Alexander Bolshunov ed allo svedese Calle Halfvarsson. È un piazzamento che certifica la sua crescita e fa ben sperare per il futuro dell’Italia in questa disciplina. Questo ragazzo valdostano classe 1993 ha margini di miglioramento importanti, anche se deve lavorare sulla continuità anche nel corso della stessa gara. Ma sono accorgimenti da sistemare lentamente, con il trascorrere del tempo. Intanto, l’augurio è che il recente piazzamento sia solamente un punto d’inizio.