Tuffi: il ritorno di Cagnotto e Dellapè è ufficiale. Le due neomamme si sono già messe all’opera con un obiettivo comune, quello delle Olimpiadi di Tokyo 2020.
Cagnotto-Dellapè: non più solo mamme. Tornano in pista!
Adesso è veramente ufficiale, dopo il ritiro al termine delle Olimpiadi di Rio 2016 con un argento al collo, nessuno avrebbe mai immaginato il ritorno di Cagnotto–Dellappè, soprattutto dopo essere diventate mamme. Invece, con tanto di figlie al seguito (Maya e Ludovica) ieri le atlete hanno iniziato ad allenarsi insieme nella piscina Lido di Bolzano, dove hanno iniziato un percorso di allenamenti, sia individuali sia di coppia, che, fisico permettendo, potrebbe portarle alle Olimpiadi di Tokyo 2020.
Insieme alle due atlete che hanno scritto la storia dei tuffi italiani, facendo incetta di medaglie in ogni tipo di competizione, erano presenti il tecnico Oscar Bertone, il sempre presente papà di Tania, nonché suo allenatore, Giorgio Cagnotto, la allenatrice di Francesca, Giordana Aor e il preparatore Sergio Bonvecchio, ma soprattutto le figlie Maya e Ludovica, accompagnate dalle nonne Carmen e Marina.
Un’idea, quella di riprovarci, che è balenata nella testa di Francesca Dallapè, che Tania Cagnotto neanche immaginava, ma quando il suo telefono è suonato e dall’altra parte della cornetta c’era la sua amica e compagna di mille tuffi, tutti i dubbi, tutte le incertezze hanno lasciato spazio alla voglia di provare a conquistare anche questa battaglia insieme, soprattutto dopo essere diventate mamme.
Ovviamente le due atlete sono ben consce dei rischi e delle difficoltà a cui andranno incontro, ma entrambe concordano su una cosa: se capissero di non farcela più fisicamente, o se si accorgessero di non essere più competitive, lascerebbero definitivamente, rimarrebbero solo degli allenamenti tra amiche di una vita e compagne di tuffi che tanto hanno fatto sognare il pubblico italiano.
L’INTERVISTA DEL C.T. BERTONE ALLA GAZZETTA DELLO SPORT
In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Bertone ha parlato di tanti temi partendo proprio dal ritorno delle due atlete italiane: “Il ritorno di Tania e Francesca può solo far piacere ed essere utile a tutto il movimento nazionale”. Il c.t. ha poi aggiunto: “Oltre ad essere due fuoriclasse, sono due professioniste e due atlete con la A maiuscola. Ragazze complete sotto il profilo umano e sportivo. Ovviamente la loro decisione è stata condivisa con lo staff tecnico delle Nazionale e con i club di appartenenza, ed è spinta dalla grande passione e dalla voglia di misurarsi ancora una volta con loro stesse e col resto del mondo, in quella che potrebbe essere la sfida più difficile della loro carriera, che affronteranno con lo stesso entusiasmo e la stessa professionalità che le ha sempre contraddistinte, consapevoli del fatto che potrebbero non riuscire a tornare la Tania e la Francesca delle Olimpiadi 2016 (sono passati 28 mesi dalla loro ultima gara, ndr)”.
Il c.t. Bertone ha poi speso parole di elogio e ha difeso la coppia Bertocchi-Pellacani: “Attualmente c’è anche un’altra coppia che ha dimostrato tutto il suo valore ai campionati europei di Edimburgo vincendo la medaglia d’oro. E’ vero che i punteggi di Elena Bertocchi e Chiara Pellacani sono inferiori a quelli di Tania e Francesca ma è anche vero che negli ultimi anni le valutazioni delle giurie si sono un po’ abbassate.”
Per quanto concerne invece gli obiettivi delle due atlete tornate sul trampolino il c.t. Bertone si è espresso così: “Gli assoluti indoor dal 29 al 31 marzo, a Torino, potrebbero essere il primo appuntamento in cui gareggiare insieme. La Coppa Tokyo dal 22 al 24 febbraio a Trieste mi sembra troppo presto. Gli assoluti estivi dal 24 al 26 maggio e il Grand Prix dal 14 al 16 giugno, entrambi a Bolzano, potrebbero essere le tappe successive. Nel trampolino sincro non c’è selezione per i mondiali, ma nel caso di Cagnotto e Dallapè è prematuro parlarne. Dai mondali si qualificano ai Giochi le prime tre coppie e se non ci siamo riusciti quattro anni fa, quando eravamo al top della forma, per farcela a luglio dovremmo trovarci in una condizione strepitosa e dimostrarlo. Più facile, invece, che entrambe arrivino competitive alla Coppa del mondo di aprile 2020, in cui ci saranno quattro posti a disposizione, oltre ai tre dei mondiali e al Giappone.”
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