Sono in molti a pensare che l’Italia stia disputando una brutta Olimpiade, portando come tesi la scarsità di ori (2) in relazione al numero di medaglie totali che a oggi, 29 luglio, è di 19.
Come ricorda Massimiliano Ambesi di Eurosport: “Per il terzo giorno consecutivo è stato stabilito il primato parziale di podi, oggi con un miglioramento di un’unità rispetto al precedente limite. In sostanza, nell’edizione in corso è stata ottenuta una medaglia in più rispetto ai Giochi Olimpici di Sidney del 2000, che furono teatro del precedente record”.
Numeri che evidenziano il generale buono stato di salute della nostra delegazione, la più numerosa di sempre mai stata ai Giochi.
Nonostante la qualità sia più importante della quantità, non può di certo passare inosservato il fatto che gli azzurri abbiano finora portato a casa più podi rispetto a Gran Bretagna, Corea del Sud, Francia e Germania.
Se è vero che l’Italia si trovi al momento al decimo posto del medagliere generale, va anche ricordato che se il conteggio dei podi fosse una semplice somma di tutti i metalli sarebbe invece al sesto.
Un grande risultato, nonostante all’appello manchi sicuramente qualcosa da parte di scherma e tiro a volo, che hanno finora portato meno di quanto sperato. In particolare il fioretto femminile, giù dal podio nella gara individuale e bronzo nella competizione a squadre dopo che in semifinale, avanti di 11 punti, Errigo e compagne si sono fatte imperdonabilmente rimontare da una Francia ampiamente alla loro portata.
All’appello manca anche Simona Quadarella, che nei “suoi” 1500 metri non è andata oltre il quinto posto.
E Paltrinieri? Dopo un clamoroso argento negli 800 metri in condizioni fisiche precarie dovute ai postumi della mononucleosi, ci si chiede se avrà ancora benzina per i 1500 e per la 10 km in mare aperto.
Al di là di qualche delusione sono però ancora molte le possibili carte da oro che il Belpaese è pronto a giocarsi. Su tutte trap mixed team di tiro a volo e il fioretto maschile a squadre di scherma, due gare che riscatterebbero in parte le rispettive squadre.
Oltre a questo c’è pure molto altro. Ci sono la canoa di Giovanni De Gennaro, il bilanciere del pesista Nino Pizzolato, le regate del duo Tita-Banti, le schiacciate dell’Italvolley femminile, i combattimenti di Irma Testa, Luigi Busà e Frank Chamizo e altro ancora.
Non disperiamo, dunque. Le occasioni non mancheranno e lo storico record di 36 medaglie conquistate in un’unica edizione firmato a Los Angeles 1932 e Roma 1960 non sembra così irraggiungibile.