Le Olimpiadi di Anversa 1920. La storia olimpica di Ugo Frigerio, re della marcia. Il medagliere dell’Italia alle Olimpiadi 1920 raccontato da noi. L’incredibile impresa di Nedo Nadi, vincitore di 5 ori nella scherma.
L’ITALIA AI GIOCHI OLIMPICI 1920
È un mondo ancora devastato dalla fine della Grande Guerra quello che saluta l’inizio delle Olimpiadi di Anversa 1920. L’influenza della Prima Guerra Mondiale è ancora molta, tanto da spingere all’esclusione dei Paesi sconfitti (Germania, Austria, Ungheria, Bulgaria e Turchia), mentre la Russia decide di non partecipare per motivi politici. La scelta stessa di Anversa come sede dei Giochi non è casuale, poiché il Belgio è stato uno dei Paesi più colpiti dalla guerra.
Molte però sono le novità positive portate da questa edizione, a partire dal Giuramento Olimpico, recitato per la prima volta dallo schermidore Victor Boin. Anche la bandiera olimpica ha i suoi natali ad Anversa 1920, insieme alla tradizione di liberare le colombe all’apertura dei Giochi come simbolo di pace.
È in questa cornice che mira alla ricostruzione e alla pace che l’Italia, per la prima volta in tenuta azzurra, prende parte alle Olimpiadi, concludendo con un ottimo settimo posto. È questo l’anno, oltre che della sorpresa Ugo Frigerio, dell’incredibile impresa di Nedo Nadi, portabandiera italiano e unico schermidore nella storia delle Olimpiadi a vincere la medaglia d’oro in tutte e tre le armi (fioretto, spada e sciabola). Ancora oggi è il detentore del record per il maggior numero di medaglie d’oro ottenute da uno schermidore nella stessa Olimpiade, 5. Un dominio unico nella storia, salutato persino dai suoi avversari che lo portarono in trionfo.
Sono diversi anche gli episodi curiosi occorsi agli atleti italiani: ad esempio la squadra di pallanuoto, alla sua prima partecipazione olimpica, diserterà una partita in quanto l’acqua della piscina era giudicata troppo fredda. Tornando sempre invece a Ugo Frigerio, la banda che doveva eseguire l’inno italiano perse lo spartito: per rimediare alla brutta figura, decisero di improvvisare “‘O sole mio”, conosciuta da tutti a memoria.
L’INARRESTABILE MARCIA DI UGO FRIGERIO
Le Olimpiadi riservano spesso delle incredibili sorprese, ribaltando pronostici e incoronando atleti impensabili. Una di queste sorprese porta il nome di Ugo Frigerio, milanese appena diciottenne che all’ultimo riuscì ad iscriversi alla marcia dei 10 km Olimpiadi di Anversa 1920, a suo dire “Per fare pratica”. Una “pratica” che si spingerà oltre, visto che Frigerio diventerà Campione Olimpico dei 10 km di marcia, andando a bissare l’oro nei 3 km e diventando il primo italiano a vincere l’oro nella specialità.
Guardando il suo palmarès, comunque, la sorpresa doveva essere comunque minima, visto che si trattava del campione italiano dei 10 km, vinto ad appena 17 anni. Una straordinaria carriera che non finirà certo alle Olimpiadi 1920, ma proseguirà con la riconferma dell’oro nei 10 km ai Giochi di Parigi 1924 e si concluderà con il bronzo nei 50 km alle Olimpiadi di Los Angeles 1932, facendolo salire sempre sul podio in tutte le edizioni dei Giochi in cui ha partecipato (ai Giochi di Amsterdam 1928 la marcia era stata esclusa dal programma olimpico).
Degni di nota sono anche i sei record del mondo stabiliti nella tournée negli Stati Uniti nel 1925 nelle specialità indoor, in un’epoca in cui però, purtroppo, le gare al coperto non erano ancora riconosciute ufficialmente.
IL MEDAGLIERE DELLE OLIMPIADI 1920
L’ottimo medagliere dell’Italia alle Olimpiadi di Anversa 1920 la proiettano al settimo posto, con un totale di 23 medaglie divise in 13 ori, 5 argenti e 5 bronzi. Un netto miglioramento rispetto all’11° posto ottenuto alle Olimpiadi di Stoccolma 1912 (l’ultima edizione prima della Guerra). Una tendenza a migliorare che proseguirà poi anche alle successive Olimpiadi di Parigi 1924, che l’Italia concluderà al quinto posto del medagliere.
Il primo posto del medagliere andò agli Stati Uniti, che con ben 41 ori su un totale di 95 medaglie staccò nettamente la seconda classificata Svezia (19 ori) e i britannici terzi (15 ori).