La spedizione italiana che prese parte ai Giochi paralimpici di Heilderberg del 1972 tornò a casa con un bottino di medaglie piuttosto consistente. Questo successo si deve per lo più agli atleti della scherma che, guidati dal grande Roberto Marson, portarono a casa ben 9 medaglie (6 ori e tre argenti).

Fonte foto: Ability Channel
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IL MITO DI ROBERTO MARSON

Grande protagonista dei Giochi del 1972 fu Roberto Marson, il padre dello sport paralimpico. Con lui è nata la FISHA (Federazione Italiana Sport Handicappati), la FISD e il CIP, quest’ultimo presieduto da Luca Pancalli, uno dei suoi pupilli. il suo curriculum di atleta parla chiaro: alle Paralimpiadi del ’68 a Tel Aviv, Marson arrivò a vincere 10 medaglie d’oro, 2 argento e un bronzo in tre discipline diverse (scherma, nuoto e atletica), mettendosi in gioco anche nel basket in carrozzina e, per questo, venne riconosciuto come miglior atleta dei Giochi. In carriera ha vinto un totale di 26 medaglie paralimpiche: 16 ori, 7 argenti e 3 bronzi.

Nato a Pasiano di Pordenone il 28 giugno 1944, nel 1960, all’età di sedici anni, ebbe un incidente mentre era intento a lavorare per un’impresa edile: un muro gli cadde addosso è lui rimase irrimediabilmente paraplegico. L’atleta friulano non si dette per vinto e iniziò un programma di riabilitazione presso il Centro Paraplegici di Villa Marina, a Ostia. Il centro era gestito dall’INAIL, e fu lì che iniziò a interessarsi allo sport, spronato dal professor Maglio, un’altra leggenda dello sport paralimpico italiano.

I SUCCESSI DELLA SCHERMA ITALIANA ALLE PARALIMPIADI DEL 1972

Come accennato ad inizio articolo, fu la scherma italiana, con i suoi atleti, a dominare il palcoscenico paralimpico. Roberto Marson conquistò un oro nella spada e uno nella sciabola individuale, più altri due ori: uno nella spada a squadre (insieme a Franco Rossi e Germano Zanarotto) e l’altro nel fioretto a squadre (insieme a Franco Rossi, Germano Zanarotto, Vittorio Loi e Giuliano Koten).  Infine, l’argento nella sciabola a squadra insieme ai compagni Giovanni Ferraris, Oliviero Venturi e Germano Pecchenino.

Altri due ori arrivarono nel fioretto individuale con Vittorio Loi (anche lui, insieme a Marson e Koten proveniva dal centro gestito dal professor Maglio) e nel fioretto individuale-principianti con Vittorio Paradiso. Le ultime due medaglie azzurre furono due argenti: uno nella squadra di fioretto principianti (Rocco Iaculano, Giovanni Marras e Vittorio Paradiso), l’altro nel fioretto individuale con Franco Rossi.

IL PALMARES DELLA SCHERMA ITALIANA AD HEILDERBERG 1972

La spedizione italiana che prese parte ai Giochi paralimpici di Heilderbg del 1972 tornò a casa con 9 medaglie (6 ori e tre argenti).

Marco De Silvo
Classe 1991, malato di boxe e calcio, segue con interesse anche altri sport. Oltre a scrivere per Azzurri di Gloria, collabora con Boxe-Mania e Bandiera a Scacchi.

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