Tanti auguri a Vincenzo Nibali, fuoriclasse del ciclismo azzurro e vincitore di 4 Grandi Giri e 2 Giri di Lombardia.

Nibali

LE EMOZIONI DI UN FUORICLASSE

Emozionante. Così si potrebbe definire il modo di correre del miglior ciclista italiano degli ultimi anni. Vincenzo Nibali, in sella alla sua bici, emana sensazioni mai banali o scontate. È un dono per pochi campioni quello di saper vincere esaltando sé stessi ed i propri tifosi. Lo Squalo dello Stretto riesce in questo intento con grande semplicità. Veramente impossibile non rimanere colpiti dalla sua forza di volontà, dalla sua caparbietà, dal suo acume tattico e dalla spericolatezza in alcune occasioni. Tanti volti del medesimo fuoriclasse, un unicum che racchiude l’evoluzione delle due ruote, richiedente una notevole completezza in ogni condizione, ed un talento eccezionalmente ricco di risorse. Credo che ciascun appassionato abbia una preferenza per almeno una delle 50 perle del ciclista messinese e non solo per il semplice tifo sportivo, ma per la qualità e la bellezza dell’azione decisiva ai fini del risultato. C’è chi affermerà di essersi sentito come in sella con Vincenzo mentre scalava l’ascesa delle Tre Cime di Lavaredo sotto una bufera impervia e pungente, provando un senso di vicinanza ed identificazione con la sofferente e vincente progressione del siciliano. Ci saranno coloro che narreranno ancora palpitanti il fremito avvertito ad ogni curva affrontata in discesa da Nibali con spericolata attenzione. Un tuffo al cuore continuo di cui, tuttavia, non si può fare a meno. Brividi, gioie, euforia, talvolta delusione: Vincenzo offre sempre emozioni e spunti di vario genere.

IL GENIO IN OGNI SUCCESSO

Geniale. Se i suoi successi non sono scontati, è perché lo Squalo dello Stretto riesce sempre a stupire tutti con un colpo di pedale fuori dall’ordinario spartito. E la straordinarietà dei suoi gesti è la semplicità con cui li esegue. Niente strappi come Alberto Contador, altro talento purissimo, o “frullate” come il dominatore degli ultimi anni Chris Froome. Eppure, con le sue progressioni silenziose ma letali e con il suo modo di aggredire la strada ha scritto pagine indelebili del ciclismo. Merito soprattutto di una lettura della gara fuori dal comune. Nessuno riesce ad interpretare gli sviluppi della corsa meglio di Vincenzo. Non esiste corridore al mondo capace di trovare una strategia di gara adeguata ad ogni contesto alla maniera di Nibali. Difficilmente, il messinese si trova a corto di soluzioni tattiche e, quando avviene, impiega il suo cuore, il suo coraggio, la sua tempra per farsi largo sulle strade dei Grandi Giri o delle corse di un giorno. Cinico e razionale ed al contempo generoso e spettacolare. Un paradosso ritrovabile nello Squalo, abile a far correre parallelamente ragione e follia.

UN CAMPIONE UMANO

Genuino. Vincenzo Nibali piace anche il suo essere spontaneo e sincero in gara e fuori. Tanto è generoso in corsa quanto è disponibile con i propri tifosi o i semplici appassionati. Mai una parola fuori posto, perfetto uomo immagine per la sua squadra, la Bahrain Merida, lo Squalo è uno dei beniamini del popolo di amanti delle due ruote. E lui non si sottrae mai all’abbraccio ed all’affetto dei supporters. È uno dei pochi ad essersi creato un personaggio nel corso della competizione. Gli amanti del ciclismo attendono la sua mano alzata sul capo a mimare la pinna del pescecane a ridosso del traguardo. Un modo per distinguersi e per farsi riconoscere. Se c’è la pinna non può che esserci lui, Nibali. Un po’ come la bandana con Pantani o lo sparo con Contador, altri due fuoriclasse idolatrati. Piace Vincenzo anche per l’umanità ostentata in gara. Non domina, non è un campione senza sofferenza, punti deboli o momenti difficili. Nibali pena sulla sua bici, fatica quando la strada sale. Non è un vincitore seriale, non è uno che uccide la competizione. È umano e questo aspetto attira inevitabilmente le simpatie degli spettatori. Non è tanto il palmares a rendere grande un campione, ma le emozioni che esso trasmette. E lo Squalo di Messina, oggi fresco trentatreenne è stato, è e sarà sempre unico ed indimenticabile per questo.

 

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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