La 18a tappa dice che Dumoulin ha virtualmente conquistato il Giro. Analizziamo questa frazione della corsa rosa.
IL FILM DELLA 18a TAPPA
Per molti la 18a tappa è il momento della verità. Il giorno in cui il Giro d’Italia avrebbe conosciuto il ribaltone. Niente di tutto ciò. La Maglia Rosa di Tom Dumoulin si rafforza sempre di più. Merito di una gestione della gara pressoché perfetta. Lo spauracchio del guaio intestinale ai piedi dello Stelvio sembra già un brutto ricordo. Oggi l’olandese della Sunweb è stato pressoché perfetto. Non l’hanno spaventato i cinque Gran Premi della Montagna a spaventarlo in questa Moena-Ortisei. Non è bastato l’attacco di Nairo Quintana ai meno 53, imitato poco dopo da Vincenzo Nibali. Il leader li ha lasciati sfogare prima di riprenderli. E nel finale la Maglia Rosa ha persino tentato di scattare, ostentando una condizione fisica strepitosa. Giro finito? La storia insegna che fino alla fine non si può mai dire, ma la sensazione di avere a che fare con un dominatore è palpabile. Davanti agli uomini di classifica si è svolta un’altra gara. Sono evasi diversi uomini alla ricerca di una vittoria di tappa. Alla fine, si sono ritrovati a giocarsi la frazione Tejay Van Garderen e Mikel Landa. Il basco della Sky, in Maglia Azzurra, ci ha provato, ma allo sprint lo statunitense della BMC si è imposto nettamente. Terzo Thibaut Pinot, che si avvicina al podio di classifica.
GAME OVER NIBALI?
Se la discesa dello Stelvio aveva riaperto clamorosamente il Giro d’Italia 2017, la tappa odierna lo chiude virtualmente. Troppo evidente lo strapotere di Dumoulin. Difficile pensare che si possa togliere la Maglia Rosa all’olandese, specialmente in virtù delle prossime tappe, meno dure e complesse. Rispetto a due giorni fa, Nibali è apparso meno incisivo nella sua azione. Probabilmente, le gambe girano, ma non sufficientemente per ribaltare la corsa. Restano due tappe. Poche per sperare nel miracolo.
POZZOVIVO RIVELAZIONE DEL GIRO
È una delle rivelazioni di questo Giro d’Italia. Probabilmente è il miglior Domenico Pozzovivo dal 2012, anno in cui si impose sulle strade della corsa rosa. Intelligente tatticamente, resistente e pimpante su ogni salita. Finalmente, l’infortunio del 2015 è solamente un brutto ricordo. La top ten è virtualmente ipotecata. Ci sarà spazio per una vittoria di tappa?
DIEGO ROSA, GREGARIO DA URLO
Mikel Landa può vantare un gregario speciale: Diego Rosa. Il corridore del team Sky ha corso in maniera esemplare, entrando in fuga con il compagno di squadra. Ha tirato a lungo per agevolare il basco, facendo la selezione in salita. Non è bastato per assicurargli la vittoria finale, ma resta l’ottima prestazione.
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