L’intervista a Milena Bertolini, ct della Nazionale italiana di calcio femminile sempre più vicina alla qualificazione ai Mondiali 2019. Le azzurre hanno battuto Belgio e Moldavia nell’ultimo turno.
La Nazionale italiana di calcio femminile è sempre più vicina alla qualificazione al Mondiale 2019. Le vittorie contro Belgio e Moldavia hanno portato le ragazze di Milena Bertolini a 18 punti nel Gruppo 6 di qualificazione: le azzurre adesso hanno un vantaggio di 8 punti sul secondo posto. Di questo, della prossima sfida al Portogallo, in programma l’8 giugno all’Artemio Franchi di Firenze, e di molto altro abbiamo parlato con Milena Bertolini, ct della Nazionale dalla scorsa estate.
L’INTERVISTA AL CT BERTOLINI: LA QUALIFICAZIONE È A UN PASSO?
Milena, si aspettava questi 6 punti contro Moldavia e Belgio?
“La partita con la Moldavia era semplice sulla carta perché le avversarie non avevano mai vinto prima di incontrarci. Però nel calcio non ci sono partite scontate. Le abbiamo affrontate fuori casa e lì le condizioni ambientali non sono mai le migliori. Non abbiamo fatto una grande prestazione dal punto di vista del gioco, ma la squadra è stata concreta e brava a portare a casa i 3 punti. Quelli ottenuti contro il Belgio, invece, erano tutt’altro che scontati perché loro sono le favorite del girone e ci avevano battuto 4-1 nella Cyprus Cup 2017. Non dico che abbiamo fatto un’impresa, ma è stato importante vincete. Siamo cresciute molto negli ultimi mesi”.
Nelle ultime sfide le ragazze hanno saputo reagire ai momenti di difficoltà e a vincere persino in rimonta contro il Belgio, trascinate da Martina Rosucci e Cristina Girelli…
“Questa squadra sta dimostrando di avere buona personalità. Non era scontato riuscire a ribaltare il risultato. La stessa cosa è successa recentemente in Cyprus Cup 2018, dove abbiamo recuperato il risultato contro la Finlandia dopo essere state in svantaggio per due volte (finale 2-2). C’è stata una crescita sul piano della personalità, ma non finisce qui: c’è ancora tanto da fare. Non eravamo mai andate in svantaggio nelle partite del girone di qualificazione e la risposta è stata buona per fortuna. Queste ragazze devono lavorare tanto, ma le basi per crescere ci sono”.
Come ha preparato la partita col Belgio?
“Da un punto di vista tecnico-tattico la abbiamo preparata come sempre: studiando le caratteristiche dell’avversario in maniera meticolosa. Noi però partiamo sempre da noi e dalla nostra idea di calcio: questo non significa che non consideriamo le avversarie ovviamente. Nella vigilia della partita col Belgio, da un punto psicologico, non c’è stato bisogno di fare tanto. Abbiamo lavorato di più sulla partita con la Moldavia, perché comportava tante insidie: sembrava una partita facile e correvamo il rischio di non avere la giusta concentrazione. Da un punto di vista psicologico abbiamo lavorato di più per quella sfida, contro il Belgio le motivazioni sono venute da sole”.
L’INTERVISTA AL CT BERTOLINI: ITALIA-PORTOGALLO SARÀ DECISIVA?
L’8 giugno giocherete in casa col Portogallo. La qualificazione sembra a un passo…
“Non sono d’accordo. Di fatto abbiamo 5 punti di vantaggio sul secondo posto, il Belgio infatti dovrebbe battere la Moldavia senza problemi… Ci sono ancora 6 punti in ballo e andranno conquistati contro le due squadre più forti del girone. In Belgio ci aspetta una trasferta dura con 25.000 persone ad accoglierci, sarà difficile dal punto di vista ambientale. Il Portogallo è la squadra più talentuosa del girone e sarà complicato batterla. All’andata fuori casa abbiamo vinto facendo tanta fatica e forse il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Sarà una partita esaltante per tutti noi, ma allo stesso tempo difficile perché affrontiamo un avversario di grande valore.
Sfiderete il Portogallo all’Artemio Franchi. Firenze ama il calcio femminile: vi darà una spinta in più?
Giocare a Firenze è speciale, è una città che ama il calcio in generale. La Fiorentina poi ha investito tanto sul calcio femminile, i fiorentini ci conoscono e si sono avvicinati tanto a noi. Da questo punto di vista la città aiuta. Lo stadio è molto grande e sarebbe bello riuscire a riempirlo. Potrebbe essere una giornata importante per tutto il movimento. Ecco perché serve la partecipazione di tutti voi a questa partita. Abbiamo visto quanto sia importante il pubblico a Ferrara, dove si è creata un’energia speciale che ci ha permesso di vincere. A Firenze il pubblico dovrà essere la dodicesima donna in campo.
Sotto quale aspetto questa squadra è cresciuta di più da quando c’è lei in panchina?
Queste ragazze non mi hanno sorpreso perché le conoscevano già. Alleno nel calcio femminile da 14 anni, nelle ultime stagioni ho guidato il Brescia. Conosco le qualità, il talento e i valori di queste ragazze. Da quando sono in Nazionale non ho fatto altro che valorizzare i loro punti di forza.
L’INTERVISTA AL CT BERTOLINI: CHI VINCERÀ QUESTO CAMPIONATO?
Che idea si è fatta di questo campionato? C’è un bel testa a testa tra Brescia e Juventus…
Finora è stato un campionato a due facce. Mentre negli anni scorsi c’era una lotta almeno a 3 squadre, in questa stagione c’è stata fin dall’inizio una corsa a due, Juventus e Brescia, e si è creato un vuoto tra loro due e le altre squadre. Quest’anno è mancata la Fiorentina, che non è riuscita a lottare per lo scudetto. Però il Brescia vincendo a Torino ha riaperto i giochi e questo rende il finale di campionato esaltante in ottica scudetto. Credo che uno snodo importante sia sabato. In questo momento l’inerzia è passata dalla parte del Brescia anche perché ha un calendario più semplice. Però dipenderà da questo weekend: il Brescia ha il derby col Mozzanica e i derby sono sempre derby, la Juventus invece va a giocare a Firenze. Alla Fiorentina sono rimasti due obiettivi, cioè la Coppa Italia e battere la Juve: quello che questa sfida rappresenta nel maschile lo rappresenta anche nel femminile.
Cristiana Girelli è il capocannoniere dell’Italia nelle qualificazioni al Mondiale (5 reti) e sta trascinando il Brescia in campionato: se lo aspettava?
Ho allenato Cristiana per 4 anni a Brescia e ci siamo ritrovate in Nazionale. Non mi sorprende questa sua crescita. Si è dimostrata intelligente perché in questi ultimi 5 anni ha fatto cambiamenti importanti. Lei ha grosse qualità tecniche e ha una grande personalità. Cristiana ha capito che per essere una grande giocatrice bisogna lavorare per la squadra e mettersi a disposizione. Nel momento in cui ha interiorizzato questa cosa, è esplosa come giocatrice. In passato era stata troppo orientata sull’io e meno sul noi. Questi salti li fanno le persone intelligenti. Sono felice per lei perché è una ragazza che ci tiene tantissimo e che si ferma sempre per provare qualcosa dopo l’allenamento: è tipico di quelle giocatrici che vogliono diventare importanti. Cristiana è migliorata tanto grazie alla sua intelligenza.
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