Marta Bastianelli si è imposta nel campionato europeo in linea. Un’affermazione che arriva ad undici anni di distanza dal trionfo iridato a Stoccarda.
FESTA BASTIANELLI
E alla fine spunta Marta Bastianelli. Lo fa al termine di una corsa lunga 129 chilometri, in un percorso di 14,4 chilometri da ripetere per nove tornate. Succede di tutto, ma quando conta c’è lei, l’azzurra campionessa del Mondo a Stoccarda a 20 anni. Sembrava l’inizio di una carriera da predestinata. Prima il bronzo a cronometro e l’argento nei Mondiali juniores, poi l’iride nella città tedesca. Ma la vita è strana, presenta tornanti inattesi ed imprevedibili. Capita di non interpretarli nella maniera corretta, un po’ come avviene in una discesa fatta senza toccare i freni. Succede a Marta di finire coinvolta in una controversa vicenda doping. Un caso che le costa due anni di squalifica. E d’un tratto i pedali non sono più gli stessi, anzi, paiono duri come il marmo. I risultati non arrivano con la stessa naturalezza di prima. Cambiano le prospettive e anche le necessità. Arriva una bambina, Clarissa, nel 2014 e, lentamente, torna anche la voglia di riprendersi il proprio posto. Il talento non si perde, al massimo si annacqua. Ma, come in tutte le cose, serve solamente armarsi di pazienza. Tutto scorre, ma i conti tornano. E così Bastianelli si prende la soddisfazione di vincere il titolo europeo quando l’età anagrafica diceva che difficilmente sarebbero arrivati trionfi scioccanti. Lo fa con una volata da incorniciare, presa da dietro, in mezzo al gruppo delle sprinters e concluso con una progressione micidiale, così potente da distanziare la seconda e la terza classificata, l’olandese Vos e la tedesca Brennauer. Quarta l’amica Elena Cecchini. Ed è grande Italia a Glasgow, non solo per la campionessa ritrovata, ma per un gruppo che cresce continuamente, anno dopo anno, gara dopo gara. Sì, si ha la sensazione che il meglio debba ancora venire.
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