#FuoriCinema: bimensilmente, al venerdì, su «Azzurri di Gloria» on-line, scopriamo lo Sport e le sue storie, attraverso il Cinema, con articoli d’approfondimento, consigli e recensioni sui migliori sports movies.

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ICARUS (2017), DI BRYAN FOGEL

Benvenuti all’ottavo appuntamento con #FuoriCinema su «Azzurri di Gloria» on-line! Secondo lungometraggio dell’autore e ciclista dilettante statunitense Bryan Fogel, Icarus, uscito negli U.S. nell’estate del 2017, è un documentario indipendente prodotto e distribuito da Netflix, il colosso americano dello streaming.

“Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.”

Nominato al miglior documentario ai B.A.F.T.A., e vincitore del Premio speciale della Giuria al Sundance film Festival, il film immerge lo spettatore nei meandri del più grande scandalo sul doping nella Storia dello Sport, quello delle Olimpiadi invernali di Sochi del 2014, che ha coinvolto la Russia (e i suoi atleti) tanto sul piano sportivo quanto su quello prettamente politico. Un documentario in cui la parola chiave è suspance: una composizione lineare e ben studiata, efficiente, in cui nulla è lasciato al caso, dal ritmo incalzante, le cui parole ed immagini riescono magistralmente a proiettare per circa due ore lo spettatore nelle trame del racconto, tessendo insieme con abilità tutte le componenti del genere thriller, e quasi rasentando sorprendentemente una spy-story molto americana (fin troppo, forse) da Guerra fredda.

Nel film, prestandosi in prima persona ad un esperimento sul doping, Bryan Fogel, “protagonista” ed autore del documentario, fa la conoscenza di Grigory Rodchenkov, ora ex-direttore del, “al tempo”, più importante centro nazionale russo per i controlli anti-doping, situato a Mosca. I due, insieme, si ritroveranno all’interno delle vicende che nel 2014, in occasione delle Olimpiadi invernali a Sochi, hanno visto per l’appunto la Russia al centro di un enorme scandalo riguardante l’uso di sostanze illecite da parte dei suoi atleti. Uno scandalo, come risulta chiaro dal documentario, che affonda le radici direttamente nel torbido sistema politico-statale russo, a più e più livelli.

Una vicenda, come per Icaro che con le sue ali di cera volò troppo vicino al Sole, in cui alcuni dei suoi protagonisti hanno rischiato la vita, e altri (forse) l’hanno persa. Una storia ancora attualissima, che a tratti ricorda il caso Snowden, e che merita d’esser recuperata ed approfondita. Buona visione, su Netflix!

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