C’è un tavolo imbandito al quale siedono la FIBS e l’Italian Baseball League in merito alla nuova riforma proposta dalla federazione e dal presidente Marcon, malvista dai club che avrebbero minacciato la fuga. Azzurro d’inchiesta ritorna con l’appuntamento sullo stallo tra Marcon e l’IBL

Andrea Marcon, nominato presidente della FIBS lo scorso Novembre (Fonte FIBS.it)

LA PROPOSTA DELLA FEDERAZIONE: Sì ALLE RETROCESIONI E NO ALLE FRANCHIGIE

Questa vicenda vede le prime luci a luglio quando il presidente della FIBS, Andrea Marcon, proclama l’intenzione di creare un tavolo per riformare il campionato di Baseball italiano, convocando le 8 squadre attualmente militanti in IBL (Italian Baseball League). Dopo una dura risposta con un comunicato da parte di quest’ultimi non si è mossa nessuna foglia fino ai primi di settembre.

Un’articolo della Gazzetta dello Sport affermava la dura presa di posizione dei club di IBL, che avrebbero minacciato di abbandonare la federazione in caso di ratifica della nuova (a quel punto ipotetica) riforma dei campionati, creando una nuova superlega privata al di fuori della FIBS stessa. Pericolo scampato, grazie al pronto intervento del presidente Marcon che ha negato ogni accusa mossa dalla rosea e anzi ha affermato che le trattative vivono in un clima calmo e di totale cordialità, dove entrambe le parti stanno cercando di venirsi incontro.

In realtà delle controversi ci sono eccome. A partire dalla riforma totale delle leghe che coinvolge direttamente IBL e Serie A, la seconda divisione italiana: se ora esistono 8 franchigie in IBL e ben 24 squadre in Serie A (suddivise in 3 gironi da 8) e nessuna forma di promozione/retrocessione, la proposta al vaglio include l’allargamento della massima serie a 12 squadre (suddivise in 2 gironi), con la retrocessione e la promozione di club dalla Serie A (con Puole Scudetto e Puole Retrocessione). Di fatto, ci si allontana dal sistema americano delle franchigie, per incontrare una più italica visione della piramide degli sport di squadra (come volley, calcio, basket &co). Inoltre la vincitrice della Coppa Italia non verrebbe più automaticamente qualificata alla European Cup. Un giusto incentivo alla meritocrazia e a tutti quei dirigenti che sognano di portare ai massimi livelli i propri team, ora impossibilitati a farlo.

Altra questione rigurda il roster: 24 giocatori registrabili, di cui almeno la metà AFI (atleti formati in Italia con almeno 4 anni nelle giovanili fino all’Under18) e solo 2 visti per giocatori extra-comunitari, poichè le leggi sul tesseramento regolare di comunitari rimangono comunque valide. Non ci sarebbero, invece, obblighi per quanto riguarda la line up. Inoltre il mercato rimarrà aperto per tutto il corso della regular season.

LA CONTROPROPOSTA DELLE 8 SORELLE: Sì ALLE FRANCHIGIE E PIù GIOCATORI ITALIANI IN CAMPO

Le “8 sorelle” Rimini, San Marino, Bologna, Nettuno City, Parma, Novara, Padova e Padule hanno contestato la prima proposta della FIBS, pubblicando una comune controproposta molto più dettagliata di quella della controparte.

In primis il documento presentato dai club di IBL esclude l’argomento delle retrocessioni/promozioni, mantenendo l’attuale organizzazione a franchigie ma ammettendo la possibilità di passare da 8 e 10 team partecipanti. I due potenziali nuovi partecipanti (o futuri richiedenti), dovranno distare ad almeno 25 km dagli attuali concorrenti all’IBL e garantire un bacino di utenze di almeno 80 mila persone. I richiedenti, poi, dovranno soddisfare requisiti ferrei riguardanti gli impianti e i settori giovanili, oltre che ottenere l’approvazione alla partecipazione da parte dei club dell’IBL. Discretamente flessibili sulla Coppa Italia, consentendo di fatto alla non partecipazione all’European Cup.

Particolare attenzione va alle tempistiche legate alla regular season: i club puntano a massimizzare il numero di partite, riducendo le settimane giocate a 20/24 (la prima in caso di 8 squadre, la seconda 10) lasciando libere solamente le pause dedicate a Coppa Italia e competizioni internazionali. Nel girone a 8 si giocherebbero un totale di 42 partite stagionali (3 a settimana), mentre in quello a 10 36 (2 a settimana).

Ultima tematica riguarda i giocatori: dalla suddivisione tra AFI e giocatori stranieri e la definizione numerica nei rispettivi roster, fino alla imposizione del numero degli atleti italiani nella lineup (almeno 5, con una partita esclusiva per i lanciatori italiani), fino alla concessioni di 4/5 visti per i giocatori provenienti da fuori l’Unione Europea in base alla composizione dei gironi (10 squadre o 8) ed infine istituire normative atte a ridurre il quantitativo di stranieri all’interno delle rose.

Mentre da una parte c’è il privilegio a schierare giocatori provenienti dal Belpaese, dall’altra c’è una netta mancanza di meritocrazia, giustificata dalle stesse 8 sorelle come “un fattore di negatività per la tutela del progetto e dell’interesse comune”. Di fatto, con la restrizione sul bacino e la distanza tra gli impianti, si andrebbero a precludere i derby cittadini (quello di Nettuno e di Bologna in primis) in piazze decisamente calde e l’accesso di potenziali nuove piazze all’IBL verrebbe riservato solamente dietro consenso delle franchigie della stessa, che difficilmente potranno accogliere più di due club in futuro. Ovviamente tutto ciò potrebbe anche limitare potenziali nuovi investitori dalle categorie inferiori, come si vede negli altri sport di squadra italiani.

UNA SOLUZIONE E’ POSSIBILE?

In realtà l’intenzione comune è quella di raggiungere un accordo per il bene comune del baseball italiano e per la crescita dello stesso. Per cui i tanti concitati climi tesi tra le parti, in realtà, non sono mai esisti e sono quantomeno stati ingigantiti, secondo quanto si può percepire dalle dichiarazioni sia del presidente Marcon che dei club.

Probabilmente la soluzione alla quale si arriverà sarà quella di un campionato 2018 allargato a 10 squadre, per poi passare gradualmente alla richiesta delle tanto agognate retrocessioni/promozioni spinte dalla federazioni, che verranno attuate nel biennio 2019/2020, quello antecedente all’Olimpiade (che vede anche il baseball). Al momento attuale non ci sono certezze in merito alle due squadre da aggiungere, come del resto di nient’altro, ma valutando l’ultima annata di Serie A Imola e Grosseto sembrano le uniche due papabili candidate accettate dai club dell’attuale IBL, in quanto Collecchio sarebbe troppo vicina a Parma e Castenaso è una società affiliata alla Fortitudo Bologna.

Trattandosi solo di ipotesi non ci resta che aspettare gli sviluppi in questa pausa invernale, che sarà lunga come non mai, prima dello svernamento con l’inizio dei campionati il prossimo aprile. Li troveremo riformati? Non ci resta che attendere…

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Gianluca Zanfi
Studente Magistrale di Ing.Civile@Unimore. Spalmato sul divano e con un telecomando in mano, ogni sport diventa magicamente interessante e degno di racconto.

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