La Nazionale italiana maschile di basket continua nel solco della vittoria di venerdì sera contro la Romania e fa 2/2 nelle qualificazioni verso Cina 2019. Questa volta fa davvero l’impresa a Zagabria, vincendo contro la Croazia (anche se priva di molti giocatori) per 80 a 64.
Della Valle e Abass affossano la Croazia
La partita di ieri a Zagabria ha regalato una Italia cinica e brillante, anche se non si può dire che lo sia stata per tutta la partita. A differenza della partita con la Romania, dove il rilassamento è avvenuto nell’ultimo quarto, ieri è stato il primo quarto, quello in cui l’Italia è apparsa intimorita. Sarà stato lo spirito di Drazen Petrovic o la soggezione di giocare in un luogo del genere a far tremare i polsi agli azzurri che non mordono in attacco e, letteralmente, non si fanno sentire in difesa. Parte forte la Croazia, che non sbaglia e punisce anche dall’arco, mentre l’Italia rimane attaccata alla partita soltanto grazie ad Ale Gentile. Siamo sul 20 a 10 per i croati e i 10 punti sono tutti di Gentile, anche se forza molto. Nonostante un primo quarto di assoluta confusione, l’Italia chiude sotto soltanto per 23 a 15 ed è un lusso assoluto. Dopo il mini break, qualcosa cambia: Meo mischia le carte in tavola, toglie Crosariol e gioca più aperto senza avere un punto di riferimento sotto e manda in campo un quintetto con Biligha e poi con Burns in posizione di 5. Sono due centri atipici che amano aprire spazi e scaricare fuori per i tiratori. Questa tipologia di gioco molto veloce valorizza e premia Amedeo Della Valle e, di conseguenza, la lenta, ma inesorabile rimonta azzurra, fino al -2 (30-28), siglato dall’arco da Della Valle. Da questo momento in poi è l’Italia a fare la partita e mette la freccia del sorpasso sulla Croazia, prima con Biligha (32-31) e poi, definitivamente con Abass (13 punti per lui e solida presenza a rimbalzo) da tre punti. E’ un break di 18-3 azzurro negli ultimi 5′ del primo tempo.
Ripresa da urlo
Anche nel secondo tempo, Meo non cambia la propria filosofia e presenta ancora una squadra senza un 5 tipico, e conferma Biligha e Filloy e l’Italia riprende con la fluidità con cui aveva chiuso il primo tempo e con un parziale di 9-0 dilata il break a 27-4 e porta gli azzurri ad avere 12 punti di vantaggio, per chiudere il terzo periodo sul 60 a 47. Stessa musica si ha anche nell’ultimo quarto dove, a parte uno sterile tentativo di rimonta croato, subito sedato, Abass e Burns consolidano il vantaggio italiano e lo mantengono fino al finale (80 a 64). Per tirare le somme: questa Italia giovane e vivace piace. L’attacco funziona bene e, a parte qualche azione frenetica, si è visto che si riesce a costruire bene anche da due e che, non sempre, bisogna dar palla a Gentile e far fermare il resto della squadra. Da migliorare l’intensità difensiva: se Della Valle difendesse un filo di più, sarebbe un giocatore più devastante di quello che è realmente. Ora sotto con l’Olanda a febbraio.
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