Basket serie A1, sintesi ultima giornata (30^) e gara1 play-off. Il campionato è finito e i verdetti sono: Venezia prima, Orlandina basket in A2 (VL Pesaro ancora salva con l’ennesima impresa e le polemiche annesse), Bologna e Sassari fuori dai play-off, dentro Cremona e Cantù. Terminato il campionato, sono iniziati i play off e gara1, in sostanza, conferma il fattore campo, anche se Brescia ha giocato sul campo neutro di Verona e Trento ha espugnato Avellino con la solita tecnica fatta di fisicità ed agonismo.
Il campionato è finito ed è già tempo di programmare la nuova stagione
Il campionato di basket Serie A1 è giunto al termine e, per alcune squadre, è tempo di pensare già alla prossima stagione. Una di queste è Capo d’Orlando, retrocessa in A2 dopo la sconfitta a Cremona (partita fondamentale per entrambe) per 119 a 95 e, magari, ripartirà da una A2 targata Mazzon. Anche la VL deve riformarsi dopo l’ennesima annata difficile con l’ennesima salvezza all’ultima partita (o quasi) e magari, pensare ad un campionato, dove le grandi non devono più soccombere a Pesaro nel finale di stagione. Pesaro ha perso contro Sassari (112-81), ennesima squadra da rifare totalmente, forse anche cambiando la guida tecnica ed investendo su un giovane che meglio possa esprimere quanto il pubblico sardo è stato abituato a vedere negli ultimi anni (Esposito in pole position). Forse per gli stessi motivi di Sassari, si dovrebbe ripartire anche da capo anche per Bologna, dove le aspettative superavano di gran lunga il reale valore tecnico della squadra felsinea. Bisogna moderare l’ambiente e le pressioni che gravitano attorno alla squadra e , forse, ridurre anche il numero di “prime donne” presenti al suo interno: tutto questo si è visto nella sonora e incredibile sconfitta a Reggio per 104 a 99. Collegandoci a Reggio, anche la Grissin Bon deve ristrutturarsi: ha perso Della Valle e bisogna, di conseguenza, rifare la squadra, partendo dai giovani e da Cervi, ma non investendo esclusivamente su di loro, ma piuttosto inserendoli in un programma di crescita, accanto a veterani e giocatori più esperti. Infine, da ristrutturare completamente è anche la Fiat Torino (ha vinto l’ultima partita con Varese per 92 a 83), ma dopo la Coppa Italia si è lasciata andare e ha smesso di giocatori: occorrono giocatori motivati e Galbiati deve ancora crescere. Tutte le altre squadre, grosso modo, hanno una base su cui partire ed investire, senza però stravolgere totalmente quanto visto sinora (Milano è avvisata), e ricalcare l’esempio di Brescia o di Trento, inserendo piuttosto giocatori specifici e in grado di completare il pacchetto di opzioni di gioco, specialmente in aspetti che finora quelle squadre non avevano (Silins a Trento, Ortner/Sacchetti a Brescia).
Gara 1 play-off: colpo di Trento ad Avellino e buona la prima per Brescia
Gara 1 di questi play-off, sostanzialmente, è uno scontro di studio tra le varie squadre, che si osservano e (salvo Milano che dilaga), rimangono più o meno a stretto contatto per tutta la durata della partita. Il fattore campo diventa il principale alleato, nonostante non manchino le eccezioni. La prima riguarda Brescia che, solo per Gara1, gioca fuori casa a Verona su campo neutro, ma riesce lo stesso ad avere la meglio su Varese per 68 a 61, dopo 29′ passati a rincorerre la squadra di Caja che, nel terzo e quarto periodo, si inceppa completamente in attacco (12 punti nel terzo periodo e solo 9 nel quarto). Brescia, dal canto suo, trova nei punti di Landry (21) e nei rimbalzi di Ortner (14) gli uomini della riscossa e i fattori chiave della partita. A Varese, non bastano i soliti Okoye (18 punti e 8 rimbalzi) e Avramovic (16 punti). La seconda eccezione è data da Trento che espugna Avellino all’ultimo secondo per 79 a 77 con un parziale di 19 a 31 nell’ultimo periodo a favore di Trento. Ancora una volta, decisiva la fisicità e l’energia di Sutton (22 punti e 6 rimbalzi), Gomes (14 punti e 6 rimbalzi) e i 16 punti di Flaccadori (vicino alla Virtus?) e i 6 rimbalzi di Hogue. Per la Scandone bene Auda (15 punti) e Wells (19 punti). Invece è senza storia la gara di Milano, con l’Olimpia che, per ora, asfalta Cantù per 105 a 73 con buone prestazioni dei ritrovati Goudelock, Kuzminskas e Cinciarini. Per Cantù, si salvano solo Smith e Culpepper. Nell’ultima partita, Venezia soffre, ma ha meritatamente la meglio su Cremona per 87 a 77, grazie ad un Peric straordinario 23 punti (8/9 da due e 1/1 da tre punti e 7 rimbalzi). Per Cremona bene DJO e Travis Diener, ma la battaglia è ancora lunga, lunghissima si spera.
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