Basket, Final Eight di serie A1. La scorsa domenica, oramai a quasi una settimana di distanza, è andata in scena la Coppa Italia a Firenze, vinta, a sorpresa e contro ogni pronostico, da Torino. Le big escono subito al primo turno, in modo, forse, davvero imbarazzante, dato il valore economico degli investimenti fatti. Analizziamo, partendo da un personale giudizio, il cammino delle otto protagoniste.

Basket Final Eight: vince Torino, in finale contro Brescia

La Fiat Torino festeggia la vittoria della Final Eight della scorsa settimana (fonte pagina facebook lega basket).

OLIMPIA MILANO, voto: 4

Mi spiace essere cattivo, ma Milano un po’ se la cerca la bocciatura piena. Diciamo che, per fare un esempio, arriva all’ esame con la consapevolezza e forse l’arroganza di chi sa di sapere tutto, ma poi, alla prima occasione seria, si fa trovare impreparata e con una fragile organizzazione e tenuta mentale. Contro Cantù, nel quarto di finale (perso per 87 a 105), è una autentica vergogna, per una serie di ragioni: si gioca contro una squadra ridotta ai minimi termini ( ma con una grande guida tecnica, Sodini è l’allenatore dell’anno); si è speso un sacco in campagna acquisti con nomi forti, ma qualità inesistenti; e poi, la costante scusa della EuroLega ( giustificata se davvero la si giocasse seriamente). Svegliati Olimpia, non tutto è perduto, certo occorre abbassare la cresta.

REYER VENEZIA, voto: 4,5

Forse è, più o meno, lo stesso discorso fatto per Milano, vista la lunghezza della panchina e il valore dei giocatori a disposizione. La partita persa, ancora una volta ai quarti, contro Torino per 72 a 60, denota una mancanza totale di gioco e di idee, limitandosi a sparacchiare da tre punti, senza alcun ritmo o convinzione. Diciamo che è stato un quarto di finale non entusiasmante e poco brillante dal punto di vista del gioco, molto contratto, dove un minimo sindacale di precisione e di basket giocato sarebbe bastato per portarlo a casa.

AVELLINO, voto: 6,5

Avellino non gioca male contro Cremona (quarto perso per 82 a 89), anzi riesce a scardinare bene la difesa cremonese con un Fesenko incontenibile (in tutti i sensi) e un Rich risolutore dei momenti più caldi. Tuttavia, ciò non basta, perchè ad un certo punto, la Scandone smette di giocare in modo da mettere in crisi Cremona, cambia strategia e si innervosisce (anche la panchina, con strascichi fino a ieri). Il tifo di Avellino, aprendo una piccola parentesi, è da 10: presente e sempre cantante in ogni istante dell’ incontro.

BOLOGNA, voto: 6,5

La Virtus perde i pezzi e senza i due valori aggiunti Aradori e Ale Gentile, diciamolo, è davvero poca cosa. Bologna perde contro Brescia per 83 a 97 ed esce subito da una Coppa, dove puntava a qualcosa di più. Umiltà: è la parola chiave, per una squadra di talento, ma molto corta e con un gioco molto frammentato ed estemporaneo.

VANOLI CREMONA, voto: 8,5

Che chiedere di più ad una squadra costruita per la A2 e con i cugini Diener ( che sono un modello per i giovani giocatori) con 37 e 36 anni a testa, che ancora impartiscono lezioni di basket e di attaccamento alla maglia? La Vanoli gioca a viso aperto e, non avendo nulla da perdere, batte Avellino che invece era piena di aspettative e già la vedevano tutti in finale contro Milano, dopo, naturalmente aver asfaltato grazie ai lunghi (parzialmente vero), i piccoli provinciali di Cremona. Anche i giovani italiani di Cremona sono un punto chiave, come Ricci, Portannese, Gazzotti (fatelo giocare !!!) e Ruzzier, oltre a Fontecchio ( a volte troppo in stile Olimpia Milano).

CANTU’, voto: 10

La Red October è una squadra di valori, prima che di giocatori. Si suda, ma si gioca duro per divertirsi e soprattutto non si molla mai, anche se in campo scende gente che è costretta a giocare su una gamba sola come Thomas (stoico). Coach Sodini ha creato un sogno, con i giusti interpreti, dei veri guerrieri come Burns ( solo per fare  un esempio). Ma è proprio su Sodini che vorrei fermarmi per spendere due parole in più: questo Coach, come altri in Italia, ha mostrato che esiste ancora gente che allena davvero, e non per i soldi e, cosa rarissima, ci mette sempre la faccia e non come capita ai cugini milanesi.

BRESCIA, voto: 8

La Leonessa è una certezza oramai per il nostro campionato. Bel gruppo, ben allenato, molta intensità, gioco ragionato e non forzato, ma forse, come limite, c’è la voglia di strafare e di pretendere subito dei  risultati che, ad ogni modo, arriveranno. Io non farei lo sbaglio di inserire un giocatore, anche se magari di livello molto alto, con il rischio di togliere spazio a Traini e di rompere qualche ingranaggio in questo gruppo, che ha fatto della solidità, il suo marchio di fabbrica.

TORINO, voto: 7

La squadra vincitrice della Final Eight, secondo me, non è da meritare un voto alto, per varie ragioni. Non è una squadra, almeno per ora, di collettivo, ma che si basa sul gioco dei singoli che, pur essendo di livello assoluto, sempre da singoli giocano. Il nuovo e giovane coach ha del merito, sicuro, ma la squadra mi pare gestita dai giocatori stessi, specialmente da quelli più esperti. Speriamo, almeno, che questa impresa abbia portato il sereno a Torino, dopo tutto quello che si è visto in questa prima parte di stagione, specialmente a livello societario.

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Nato a Cremona nel 1992, laureando in Giurisprudenza a Pavia. Sono un tifoso e appassionato di basket, soprattutto la Serie A1 italiana, con uno sguardo anche alla lega femminile. Cercherò di fare il punto del campionato giornata per giornata.

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