Si sono conclusi i campionati italiani di ciclismo su strada tra conferme e sorprese. Andiamo a scoprire come sono andati.
FABIO ARU NEL SEGNO DI SCARPONI
Scatto, allungo, trionfo. Fabio Aru torna al successo e lo fa in maniera spettacolare in un’occasione speciale. Per la prima volta in carriera, il Cavaliere dei quattro mori si laurea campione d’Italia, grazie ad una splendida azione in salita, pilotata da un grande Cattaneo ai meno 16. Prima la corsa era stata animata da una fuga, con un ottimo Battaglin in evidenza. Poi aveva tentato l’attacco da lontano Fabio Felline, ma senza successo. Ai piedi della salita di Serra, all’ultimo giro del circuito nei pressi di Ivrea, si muove l’Astana ed è il sardo classe 1990 a fare la differenza, staccando tutti con una serie di progressioni impressionanti. Un ottimo segnale in vista del Tour de France. Aru è arrivato da solo al traguardo. Alle sue spalle si è piazzato un gruppo di cinque atleti. Buon secondo posto per l’altro favorito della vigilia, Diego Ulissi. Sorprendente terzo per Rinaldo Nocentini, davanti a Caruso e Moscon. Nibali chiude nella top ten. Al traguardo, Aru rivela di aver vinto la corsa indossando la divisa del compianto Michele Scarponi. Una dedica speciale.
LONGO BORGHINI, DOPPIA GIOIA
Ormai ci ha preso gusto. Elisa Longo Borghini ha deciso di impreziosire ulteriormente la sua stagione, peraltro già splendida sinora, considerando il successo alle Strade Bianche. Stavolta, la soddisfazione è stata doppia. Prima ha conquistato la cronometro, dimostrando di possedere una splendida condizione fisica e distanziando nei 19 km Elena Cecchini e Silvia Valsecchi. Poi si è ripetuta nella prova in linea, con una netta affermazione. Niente da rimproverare alla seconda ed alla terza classificata Giorgia Bronzini e Soraya Paladini. Per la Longo Borghini è una prima parte di stagione semplicemente perfetta.
MOSCON RE A CRONOMETRO
Si sapeva che Gianni Moscon disponesse di un talento cristallino. Veloce nello spunto, aggressivo anche sul pavé, il ciclista del team Sky si è rivelato rapidissimo anche a cronometro. Sua la vittoria nella gara contro il tempo del campionato italiano sul percorso di 38,1 km, da Cirié a Caluso. La progressione del giovane trentino non ha lasciato scampo agli avversari. Senz’altro è da elogiare la prova di un ottimo Fabio Felline: l’atleta della Trek Segafredo chiude a 22’’ dal vincitore, nonostante non sia un cronoman puro. Più staccato il campione uscente, Manuel Quinziato, che arriva ad 1’36’’, alla sua ultima rassegna nazionale.
PATERNOSTER PIGLIATUTTO!
Sicuramente è stato un week end da ricordare per Letizia Paternoster. Tra le juniores (17-18 anni), è lei la regina indiscussa. Come la collega Longo Borghini, è stata capace di imporsi nettamente sia a cronometro, sia nella prova in linea. Sicuramente è un ottimo segnale, che certifica come il ciclismo femminile italiano sia in netta ascesa ed abbia atleti di grande livello.