Dopo tante settimane d’attesa, scatta il Giro d’Italia 2019, con la cronoscalata da Bologna al San Luca, 8km complessivi: 5.9km pianeggianti e poi l’ascesa di 2.1km al 9.6% di pendenza media, con punte al 16%. Chi sarà la prima maglia rosa?
GIRO D’ITALIA 2019, 1A TAPPA: DOMINIO ROGLIC SUL SAN LUCA
Il Giro d’Italia scatta da Bologna, e lo fa con una tappa subito impegnativa: cronoscalata da Bologna al San Luca, con 8km complessivi e un’ascesa finale lunga 2.1km con pendenza media al 9.6% e punte al 16%. La prima maglia rosa sarà uno scalatore, e magari un corridore che punterà a imitare Indurain e tenere il simbolo del primato dal primo all’ultimo giorno. L’avvio del Giro è ”tricky”, come direbbero gli inglesi, perchè i big della generale decidono di scattare all’inizio della tappa per evitare il rischio-pioggia, dato che le previsioni-meteo prevedono uno scroscio d’acqua verso le 19. Vediamo così subito Dumoulin, primo a scattare alle 16.50, ma anche Nibali, Roglic e gli altri candidati alla vittoria finale e al podio: la ”mosca bianca” è Simon Yates, che scatta come penultimo alle 19.43. Dopo di lui solo Puccio, ultimo a partire per il Team Ineos (ex Sky) alle 19.45. In questa tappa vedremo i big andare a tutta per conquistare la prima maglia rosa, ma anche gli altri non possono risparmiarsi: con una tappa così breve, è facile andare fuori tempo massimo.
I protagonisti più attesi quest’oggi sono Roglic e Dumoulin, ottimi cronoman e buonissimi scalatori che possono dunque fare la differenza su entrambi i terreni. Dumoulin però delude, faticando sia in pianura che in salita, e sembrando abbastanza ”imballato”: l’olandese chiude con lo stesso tempo di un ottimo Miguel Angel Lopez, mentre è grandioso Vincenzo Nibali. Lo Squalo dello Stretto guadagna 7” a Dumoulin nel tratto più agevole, e in salita i due si equivalgono: Nibali chiude in 13’17”, rifilando 5” all’olandese. Meglio di loro fa Simon Yates, con una parte in pianura controllata e una grande salita, fatta con un rapporto agile, chiudendo in 13’13”. Ma c’è un corridore che fa davvero la differenza, ed è Primoz Roglic: lo sloveno sfreccia in pianura, chiudendo in 6’48” (1” su van Emden e 4” su Nibali), e vola in salita, visto che solo Ciccone ottiene un tempo migliore del suo sul San Luca. Ritmo formidabile per Primoz, che chiude in 12’54”: lo sloveno, ex saltatore con gli sci che diventa più forte di anno in anno ed è pronto per vincere un grande Giro, rifila 19” a Yates, 23” a Nibali e 28” a Dumoulin e Lopez. Quinto Majka a 33′, precedendo nella top-10 Geoghegan e De Plus (35”), Mollema (39” col cambio-bici) e Caruso (40”). La prima maglia rosa è dunque Primoz Roglic, con un ampio vantaggio sugli altri big.
GIRO D’ITALIA 2019: SVETTA ROGLIC, LA PRIMA CLASSIFICA DEI BIG
Primoz Roglic è dunque la prima maglia rosa del Giro 2019, e ha già guadagnato un piccolo margine sugli altri big: 19” su Yates, 23” su Nibali, 28” su Lopez e Dumoulin che lo seguono nella prima classifica dei big. Più staccati corridori che punteranno alla top-10 come Jungels (46”), Carapaz (47”), Formolo (50”) e Pozzovivo (53”, ex aequo con Campenaerts). Deludente Chaves che chiude a 1′, ma il peggiore dei big è Landa che chiude a 1’07”: fuori tempo massimo il giapponese Nishimura della Nippo, che potrebbe essere escluso dopo aver chiuso a 4’36”. Domani la corsa riparte con una tappa mossa, potenzialmente da fuggitivi: 205km da Bologna a Fucecchio con tantissimi strappi, tra cui c’è anche il San Baronto. La salita più difficile è il GPM di Montalbano, con punte al 13%, ma gli ultimi km sono sostanzialmente pianeggianti, con un rettilineo conclusivo di 900m: puntiamo sulla fuga, o sull’arrivo in volata tra gli sprinter superstiti.
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