La 19a tappa del Tour de France rappresenta l’ultima chance per scalfire il dominio di Geraint Thomas: tantissime salite da Lourdes a Laruns, ecco il film della frazione decisiva della Grande Boucle.

Tour de France

TOUR DE FRANCE 2018, 19A TAPPA: ROGLIC TRIONFA A LARUNS, ORA È TERZO

L’ultima occasione per scalfire il dominio di Geraint Thomas. La 19a tappa del Tour de France e gli oltre 200km da Lourdes a Laruns rappresentano l’unica chance per tentare di mandare in crisi il gallese e dominatore a sorpresa della Grande Boucle, che ha un ampio vantaggio nella classifica generale: i corridori affrontano la bellezza di sei GPM, partendo dal Col de Loucrup (1.8km al 7.2%), per poi passare sulla Cote de Capvern-les-Bains (3.4km al 5.1%) e iniziare con le vere salite dei Pirenei. Nell’ordine, Aspin (12km al 6.5%), Tourmalet (12.1km al 7.3%), Col de Borderes (8.6km al 5.8%) e poi l’Aubisque coi suoi 16.6km al 7.1% di pendenza media e punte al 10%: purtroppo per gli scalatori puri, dopo questa salita ci sono 20km di discesa verso Laruns, ma l’occasione è comunque ghiotta. E, dopo il classico attacco di giornata con Alaphilippe (che ha ipotecato la maglia a pois, passando primo anche sul Tourmalet), Barguil, Jungels, Izagirre, Kangert e altri habitué dell’attacco al km zero, si muovono quei big che devono provare lo scacco matto per il podio: l’attacco è mosso da Landa, Bardet e Zakarin, che sul Tourmalet vanno a rosicchiare lo svantaggio dai fuggitivi e guadagnano circa 3′ sul gruppo grazie alla collaborazione di Majka e del duo Movistar Soler-Amador.

Purtroppo per loro, la Lotto-NL di Roglic e Kruijswijk ha preparato al meglio la tappa per mandare in crisi Froome e provare a sconvolgere la classifica, e mette in testa Gesink sul Col de Borderes: l’olandese, che è un gregario preziosissimo dopo i recenti fallimenti da capitano, dimezza lo svantaggio e mette Roglic nelle condizioni di avere nel mirino i fuggitivi. Dopo qualche attimo di stanca targato-Sky, sull’Aubisque si muove Kruijswijk, che va in avanscoperta per il suo capitano: chi fa esplodere la corsa, però, è Tom Dumoulin, con un doppio attacco che manda in crisi Froome. Bernal riporta sotto il vincitore del Giro, che poi a sua volta riporta su Roglic un Geraint Thomas lievemente in difficoltà: è l’ultimo sussulto di Froome, che cede sullo scatto successivo dello sloveno e viene ”salvato” solo dall’aiuto di uno strepitoso Bernal (che sarebbe capitano ovunque, ed entro un paio d’anni vincerà un grande giro: potete scommetterci). Il colombiano lo riporta sotto nel tratto in cui la salita spiana, quello in cui si ricompone il gruppo dei big, che va a 14” dal quartetto composto da Landa, Bardet, Majka e Zakarin. E, a 2km dallo scollinamento dall’Aubisque, il gruppo maglia gialla va a riprendere i fuggitivi di giornata, ma Rafal Majka non ci sta e va nuovamente all’attacco, guadagnando 12”: dietro Roglic fa il diavolo a quattro, facendo una piccola selezione prima della discesa. Il gruppetto si ricompatta nella picchiata verso Laruns, ma si capisce subito che Roglic ne ha di più: lo sloveno tira alla morte, guadagna circa 20” e si rende imprendibile. Froome abbozza un tentativo di limitare i danni, ma non ne ha più e deve arrendersi: Roglic vince la tappa, accorcia sul britannico e domani tenterà l’assalto al podio di un Tour che l’ha visto avere una condizione fisica spaventosa in salita. Il gruppetto dei big arriva a 19”, con Thomas secondo davanti a Bardet e nessun abbuono per Dumoulin e Froome: 31” di ritardo per Kruijswijk e Zakarin, disastrosi in discesa, mentre Quintana arriva a 7’09”.

TOUR DE FRANCE 2018: THOMAS RESTA LEADER E FROOME PERDE IL PODIO, DOMANI LA CRONO

La favola di Primoz Roglic si aggiorna continuamente. Fino a pochi anni fa, era un saltatore con gli sci con pochissime chances di conquistare medaglie mondiali e/o olimpiche, poi la scoperta delle sue doti da ciclista l’ha portato a debuttare negli U23 e lanciarsi tra i pro’ con la Lotto-NL Jumbo: è nato come un sontuoso cronoman, e poi ha iniziato ad allenarsi da scalatore, vincendo una tappa del Tour 2017 a Serre Chevalier, nella frazione col Galibier. Nel 2018 ha vinto il Giro di Romandia, il Giro dei Paesi Baschi e il Tour of Slovenia, e ora sta disputando una Grande Boucle da capitano e da fenomeno in pectore: a 28 anni, è ormai pronto per vincere un grande Giro, e col colpo gobbo odierno sale sul podio. La nuova classifica generale vede infatti in testa Geraint Thomas, che ha 2’05” su Dumoulin e ha di fatto ipotecato il successo: Roglic è terzo a 2’24”, e domani tenterà di difendere il podio e assaltare il secondo posto dell’olandese. Froome, in difficoltà in salita e in discesa, scivola al quarto posto con 2’37” dal compagno di squadra: completano la top-10 Kruijswijk (4’37”), Landa (4’40”), Bardet (5’15”), Martin (6’39”), Quintana (10’26”) e Zakarin (11’49”).

Domani la corsa vivrà l’ultima tappa che può sconvolgere la classifica: 31km a cronometro da Saint-Pee-sur-Nivelle a Espelette, una prova contro il tempo non convenzionale. Ci saranno tanti saliscendi, praticamente non ci sarà mai pianura e vedremo chi salirà sul podio tra Dumoulin, Roglic e Froome: difficile invece il ribaltone ai danni del lanciatissimo Geraint Thomas.

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La tappa di domani

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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