La cronometro di 30.8km verso Saint-Emilion definisce la classifica generale del Tour de France. Wout van Aert vola e vince la tappa, Tadej Pogacar festeggia il secondo successo nella Grande Boucle: sul podio Vingegaard e Carapaz.

TOUR DE FRANCE, 20A TAPPA: VAN AERT VINCE LA CRONOMETRO CONCLUSIVA

Dopo la super-fuga di Matej Mohoric, che ha siglato il tris consecutivo per la Slovenia, il Tour de France vive la sua ultima giornata di tensione prima della passerella verso gli Champs-Elysées e dell’arrivo a Parigi. Tadej Pogacar ha già vinto la Grande Boucle, con un vantaggio incolmabile, ma inseguirà il quarto successo di tappa e il poker sloveno, sfidando i cronoman: nella lotta per la generale, quasi tutte le posizioni sono definite eccetto il 4° posto, conteso da Kelderman e O’Connor. I protagonisti iniziali dei 30.8km da Libourne a Saint-Emilion, con tratti tecnici alternati a qualche saliscendi, sono i cronoman puri: Stefan Kung vede sfumare i suoi sogni di vittoria partendo troppo forte, mentre Kasper Asgreen è semplicemente perfetto e domina inizialmente la cronometro col tempo di 36’14”, precedendo di 17” Kung e di 23” Bissegger. Distrugge la concorrenza, però, Wout van Aert con una cronometro semplicemente impressionante: a metà percorso il belga, campione nazionale su strada e vincitore nella tappa del doppio Ventoux dopo aver lavorato per Vingegaard, ha 24” di vantaggio. Chiuderà col tempo di 35’53” e 21” sul secondo, ipotecando di fatto la vittoria.

Dopo van Aert, tocca agli uomini di classifica. Molto lento Gaudu, mentre Pello Bilbao perde tempo litigando con la radiolina che gli si aggancia al collo e Uran delude anche nella crono, chiudendo a 3’06” dal vincitore dopo una tappa disastrosa, che conferma il suo pessimo trend recente (è passato da 2° a 10°, perdendo 11′ in due giorni). Vingegaard, invece, parte benissimo e con soli 12” di ritardo da van Aert, oltre ad avere 5” su Pogacar e 38” su Carapaz: il secondo posto del danese, strepitoso coprotagonista del Tour dopo il ritiro di Roglic, non è in discussione, così come la vittoria di Pogi che non prende rischi in questa crono. Nessuno però può insidiare la vittoria di Wout van Aert e il suo 35’53”: il belga vince la cronometro del Tour, precedendo Asgreen (21”), Vingegaard (32”) e Kung (38”), che a sua volta precede i vari Bissegger (44”), Cattaneo (49”), Bjerg (52”), Pogacar (57”), Cort Nielsen (1′) e van Baarle (1’21”). Nessuno scossone nella generale: Vingegaard guadagna su Carapaz che chiude a 2’09”, O’Connor si difende da Kelderman perdendo solo 12” e chiude 4°. E Tadej Pogacar ha ufficialmente vinto il Tour de France.

TOUR DE FRANCE: POGACAR ESULTA, LA CLASSIFICA GENERALE

Tadej Pogacar non forza nell’ultima cronometro, e dunque il suo margine-monstre sul secondo viene eroso per 26” totali. Lo sloveno vince il suo secondo Tour de France, che lo vedrà festeggiare domani sugli Champs-Elysées con la consueta passerella in testa al gruppo all’ingresso a Parigi e il brindisi coi compagni, con 5’20” su Jonas Vingegaard e 7’03” su Richard Carapaz che completa il podio. Quarta posizione per un sorprendente Ben O’Connor a 10’02”, precedendo di soli 11” Wilco Kelderman (10’13”): seguono e completano la top-10 Enric Mas (11’43”), Alexei Lutsenko (12’23”), Guillaume Martin (15’33”), Pello Bilbao (16’04”) e Rigoberto Uran (18’34”). Appena fuori dai dieci David Gaudu (21’21”) e il nostro Mattia Cattaneo, che chiude 12° dopo una strepitosa cronometro (6° posto a 49”) e una grande Grande Boucle: per lui 23’28” di ritardo, mentre van Aert chiude uno strepitoso Tour da gregario e vincitore di due tappe in 19a posizione a 57′ dal vincitore. Domani il Tour si concluderà a Parigi, nei 108.4km da Chatou agli Champs-Elysées: se vincerà Cavendish, supererà il numero di successi di Merckx alla Grande Boucle in quella che potrebbe essere la sua ultima annata da professionista.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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