Port de Bales, Peyresourde e la tremenda Peyragudes: la 12a tappa del Tour de France risulterà decisiva per la classifica generale e per l’attacco a Chris Froome, ecco il film di questa importante e dura frazione!

Tour de France

Fonte foto: letour.fr

TOUR DE FRANCE: BARDET VINCE, FROOME CEDE. FABIO ARU È MAGLIA GIALLA!

Una tappa decisiva, che tutti i big della classifica hanno cerchiato in rosso: da Pau a Peyragudes in 214.5km, passando per l’antipasto di Port de Bales (19km al 6.3%), per il selettivo Peyresourde (9.7km al 7.9%) e per le forche caudine della salita finale, 3km con punte al 19% e una pendenza da paura. È una tappa speciale, la 12a della Grande Boucle, soprattutto per i corridori britannici, che vogliono omaggiare il 50° anniversario della morte dello sfortunato Tommy Simpson. In tanti tentano la fuga, ma il tentativo buono porta davanti 12 corridori: i battistrada sono Gautier (Ag2r), Erviti (Movistar), De Kort (Trek-Segafredo), Ulissi (UAE Team Emirates), Cummings (Dimension Data), Kung (BMC), Politt (Katusha), Bauer (Quickstep), Simon (Cofidis), De Gendt (Lotto-Soudal) e i due lottatori per la maglia verde, Michael Matthews (Sunweb) e Marcel Kittel, in fuga per centrare i punti per la specifica classifica. Il traguardo volante va a Matthews, che si trova davanti anche per difendere la maglia a pois di Bardet dall’attacco di De Gendt (gli strapperà alcuni punti), ma la corsa si accende sul Port de Bales, col gruppo che inizia a tirare non appena la fuga supera i 6 minuti e gli attaccanti che scattano: l’azione decisiva è quella che porta davanti Bauer, Gautier, Simon, Kung, De Gendt e Cummings, e lo svizzero della BMC sembra il più in palla. Sembra, perchè non appena parte De Gendt il passistone si affloscia, e il solo Cummings tiene, andandolo a riprendere col suo passo e staccandolo: è una tappa mostruosa quella del britannico, che scollina con 1’30” e viene ripreso solo ai -8.5, nonostante fosse all’attacco da tutto il giorno. Nel gruppo, invece, saltano Fuglsang (polso incrinato dopo la caduta di ieri) e il disastroso Pinot, e c’è lo scatto d’orgoglio di Contador: Albertino non è in condizione per le cadute, ma risponde all’azione di Barguil e riesce a fare selezione, scremando il gruppetto-Sky e cambiando i piani della squadra di Froome, che lo riprende subito e manda in testa la moto-Kwiatkowski. Il polacco fa la solita trenata, ma rischia anche di causare un guaio al suo capitano: è lui, con Landa, a tirare dritto in un tornante, rischiando di far cadere Froome e Aru che seguono pedissequamente chi sta davanti. L’assurda situazione di immobilismo dei rivali del britannico d’origini keniote prosegue, e nessuno attacca su quest’errore, aspettando il ”re” della corsa: Sky torna così avanti, e il cambio Kwiatkowski-Nieve è decisivo per riprendere Cummings, il cui vantaggio crolla dal minuto dei -9.3km agli zero secondi dei -8.5. In testa restano i big, con un gruppetto di 10-11 corridori tra i quali non ci sono più Barguil e Quintana, deragliato a metà Peyresourde: il colombiano prende un bello schiaffo (va a braccetto con Barguil e Caruso), mentre Contador cede sul finale del Peyresourde e fatica durante Peyragudes, assassina con le sue pendenze oltre il 19%. Davanti ci sono Landa, Froome, Aru, Bardet, Uran, Meintjes, Yates, Martin e Bennett, e nessuno sembra avere la forza di scattare: il primo a muoversi è proprio il neozelandese, ma Landa è uno stopper formidabile e mostra una condizione da urlo. E così la corsa si accende quando Fabio Aru coglie il tratto più duro (20%) per mandare in tilt gli avversari: lo scatto dell’italiano, che dribbla le pendenze infernali andando a zig zag in 300m che sembrano durare una vita, è formidabile e fa crollare Froome, che dimostra agli avversari di essere battibile se attaccato. Aru cede nei metri finali e viene superato da Bardet, che vince la tappa, e da Uran, ma ottiene un premio per il suo fantastico Tour de France: il cavaliere dei quattro mori è in maglia gialla, e la vestirà domani alla partenza da Saint-Girons. Decisivo l’abbuono di 4”, ma anche e soprattutto il tracollo di Froome, che perde 20” in 300m e cede il simbolo del primato all’azzurro.

TOUR DE FRANCE: DISASTRO QUINTANA, CROLLO CONTADOR E ARU IN GIALLO. LA GENERALE ALLA VIGILIA DELLA 13A TAPPA

Fabio Aru è la nuova maglia gialla dunque (imitando il Nibali 2014), e Chris Froome è lo sconfitto di giornata: il britannico perde le sue certezze nel finale, e ora si trova a 6” dall’azzurro, che tenterà di scavare un solco nelle prossime tappe e mantenere la testa della generale. 3° posto in generale per Bardet (a 25”), davanti a Uran (35”) e Daniel Martin (1’41”), mentre deragliano totalmente Quintana e Contador: Albertino, staccatosi a 1km dal termine del Peyresourde, non ne ha più sulla salita finale e chiude a 2’13” dal vincitore, venendo anche ripreso da Quintana, che ha invece chiuso a 2′ riprendendosi sulle secche pendenze di Peyragudes. Il dato è impietoso per Contador, che finisce a circa 6 minuti dai migliori, e soprattutto è impietosa la rimonta subita dal colombiano: prima di Peyragudes lo spagnolo era a 40” dal gruppetto, Nairo (ora a 4’01” nella generale) a 1’30”. Una brutta botta per il Pistolero, che sarà chiamato a riscattarsi da qui in poi: Fabio Aru invece si gode la sua maglia gialla, e da domani dovrà difenderla. La 13a tappa, 101km da Saint-Girons a Foix, presenta tre GPM di prima categoria, ma è di difficile lettura: il Col de Latrape (5.6km al 7.3%), il Col d’Agnes (10km all’8.2%) e il Mur de Peguere (9.3km al 7.9%) potrebbero fare selezione, ma l’ultima salita si chiude ai -25km e dopo ci sarà solo discesa. Difficile dunque vedere attacchi tra i big, forse giusto qualche allungo di discesisti alla Bardet, mentre sembra pronosticabile l’arrivo di una fuga, soprattutto dopo le fatiche odierne.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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