Due azzurri nei primi due posti sul traguardo di Alhaurín de la Torre: l’Italia del ciclismo continua la sua estate magica dopo il trionfo di Matteo Trentin al campionato europeo. E nel mirino c’è il Mondiale di Innsbruck.
Due su due. Elia Viviani e Giacomo Nizzolo occupano i gradini più alti del podio ideale della terza tappa della Vuelta 2018, con traguardo a Alhaurín de la Torre. Persino Peter Sagan, un fuoriclasse abituato a vincere tutto e dappertutto, si è dovuto inchinare agli azzurri. Netta l’affermazione del veronese della Quick-Step Floors, ormai scatenatosi dopo la primavera da protagonista al Giro d’Italia. Il campione olimpico su pista sembra essersi sbloccato definitivamente, forte di una solidità mentale e di un controllo generale della situazione inediti. A Viviani, in questo momento, tutto riesce facilmente. È in una condizione psicofisica mai mostrata prima sulla strada. Riuscire ad essere competitivo anche in Spagna non era scontato e certifica che i risultati del Giro d’Italia non erano il frutto di un semplice momento positivo. Diverso è il discorso riguardante Nizzolo: il milanese, due volte vincitore della classifica a punti nella corsa rosa, è reduce da un 2017 costellato da infortuni ed il 2018 non sta regalando grandi acuti. Per questo motivo, il secondo posto in questa terza tappa dev’essere salutato come un grande risultato, come un possibile inizio di rinascita dopo tanta sfortuna. Sarebbe certamente una manna per il movimento italiano che sta trovando in questa magica estate diversi protagonisti. Oltre ai due azzurri impegnati alla Vuelta, c’è anche Matteo Trentin, fresco campione europeo su strada.
VERSO INNSBRUCK
L’appuntamento clou rimangono i Mondiali di Innsbruck. Il CT Davide Cassani è chiamato a rompere il tabù iridato che dura da ormai dieci anni, dalla sparata di Alessandro Ballan a Varese. Sfortunatamente per lui, il percorso austriaco non si addice alle caratteristiche degli sprinters protagonisti in questa magica estate. La squadra italiana rimane tra le favorite, ma molto probabilmente si presenterà ai nastri di partenza con qualche incognita. Una su tutte riguarda Vincenzo Nibali: lo Squalo è uno dei corridori più forti e nelle Classiche sa come vincere, anche attaccando da lontano. Ma l’infortunio rimediato al Tour de France è realmente alle spalle? E se il siciliano non dovesse recuperare pienamente, chi potrebbe rimpiazzarlo nel ruolo di capitano? Forse Fabio Aru? Il sardo deve ancora dimostrare di aver superato le difficoltà al Giro d’Italia. Cassani incrocia le dita e spera. Meglio un’Italia con due punte piuttosto che una nazionale piena di rebus ed incognite.