Nuova frazione collinare per la Vuelta, nei 133.6km da Antequera a Valdepenas de Jaen: molti big l’hanno messa nel mirino, i fuggitivi provano a scompaginare il tutto. Il film della tappa, vinta da Roglic.

VUELTA, 11A TAPPA: ROGLIC VINCE A VALDEPENAS DE JAEN

Dopo la maxi-fuga che ha consegnato la maglia rossa a Odd Christian Eiking e fatto scalare la classifica della Vuelta a Guillaume Martin, ora secondo nella generale, la corsa iberica riparte da una nuova frazione collinare: 133.6km da Antequera a Valdepenas de Jaen, caratterizzati dall’ascesa verso Puerto de Locubin (8.8km al 5%) negli ultimi 20km, seguita poi da una discesa e da un duro strappo verso l’arrivo. Primoz Roglic ha costruito il suo successo, l’anno scorso, in frazioni come questa, ed è il grande favorito. All’inizio, però, parte come di consueto la fuga: all’attacco Cort Nielsen (EF), Lastra (Caja Rural), Planckaert (Alpecin), Bou (Euskaltel) e Vanhoucke (Lotto-Soudal). Il gruppo lascia andare, ma non troppo: la Burgos tiene inizialmente i fuggitivi sotto il minuto, visto che non ha preso parte all’attacco, poi si rialza e il margine sale a due minuti. I cinque vengono tenuti costantemente a 1’45”, poi il margine viene rosicchiato sul Puerto de Locubin, dove si muove Cort Nielsen: dopo il grande lavoro della Jumbo-Visma, provano uno scatto de la Cruz e Kruijswijk, subito riassorbiti, ma in testa c’è sempre Cort, che scollina con 25” al GPM precedendo Caruso (maglia a pois) e lo spagnolo. Il danese vola in discesa, sembra davvero imprendibile e sogna il bis nelle vittorie di tappa com’era successo ieri a Storer, col margine che risale intorno ai 30” ai -4km: il gruppo però accelera nel tratto in falsopiano, e a un km dal termine Cort ha 15” sul plotone, quando inizia il durissimo strappo verso l’arrivo, con punte al 24%. Kuss pilota Roglic, che effettua un poderoso scatto: Mas si affianca allo sloveno, gli parla e i due si fermano appena prima di prendere Cort Nielsen. Il gruppetto si ricompatta, poi Mas riparte con una rasoiata mostrando la sua grande condizione: Roglic (che canticchia “Vamos a la playa” all’arrivo) non vacilla, lo sorpassa e lo svernicia, chiudendo con 3” su Mas e centrando la 7a vittoria in carriera alla Vuelta. Terzo Lopez a 5”, poi Haig, Yates, Bardet, Grosschartner e Vlasov a 7”: tutti i big arrivano boccheggiando, Eiking resiste e tiene la maglia arrivando a 11” con Martin e Bernal, mentre Cort arriva zigzagando a oltre mezzo minuto. Perde 23” Ciccone e arriva a quasi due minuti per Damiano Caruso, il cui obiettivo è ormai la maglia a pois di miglior scalatore. Sprofonda ed esce di classifica Aru, che arriva a 11’07”.

VUELTA, EIKING SI DIFENDE, DOMANI LO SPRINT?

Odd Christian Eiking si difende e mantiene la maglia rossa di leader, vedendosi rosicchiare qualche secondo. Il norvegese ora guida con 58” su Martin e 1’56” su Roglic, che precede Mas (2’31”), Lopez (3’28”), Haig (3’55”), Bernal (4’46”), Adam Yates (4’57”), Kuss (5’03”) e Grosschartner (5’38”): 12° Ciccone a 6’22”, appena alle spalle di Vlasov (6’08”). Domani una frazione che potrebbe portare al trionfo della fuga, ma anche ad uno sprint a ranghi ridotti: 175km da Jaen a Cordoba, con l’Alto del 14% (che, curiosamente, ha una pendenza media al 5.6%) che si concluderà a 19km dall’arrivo e precederà la discesa verso il traguardo.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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