La Vuelta vive il suo primo arrivo in salita, sul durissimo Picon Blanco, che molti corridori hanno affrontato recentemente alla Vuelta Burgos, dove vinse Bardet. Inizia l’assalto alla maglia rossa di Primoz Roglic, messa in pericolo anche da una numerosa fuga.

VUELTA, 3A TAPPA: TAARAMAE VINCE SUL PICON BLANCO

Il primo sprint, vinto da Jasper Philipsen, e ora il primo arrivo in salita. La Vuelta inizia a vivere le sue frazioni di montagna, e arriva sul Picon Blanco (già affrontato da molti corridori nella Vuelta Burgos, vinse Bardet) dopo 202.8km che vedono le maggiori insidie nella parte finale: si parte da Santo Domingo de Silos e si arriva ai 1.453m della nota salita della regione di Burgos, che con le sue pendenze può rappresentare un primo punto di svolta. I corridori vivono un assaggio delle asperità, nei km finali, col Puerto de Bocos (2.8km al 6.3%) che si concluderà a 15km dall’arrivo: qualche km di discesa e poi i 7.6km al 9.3% verso Picon Blanco, con gli ultimi quattro km sempre sopra il 10% e un tratto finale al 18%. La corsa viene scandita da una fuga iniziale di otto corridori: Calmejane (Ag2r), Bayer (Alpecin), Bol (Burgos), Amezqueta (Caja Rural), Soto (Euskaltel-Euskadi), Taaramae (Intermarché-Wanty), Elissonde (Trek) e Dombrowski (UAE). Il gruppo li lascia fare, mandandoli a oltre nove minuti, per poi accelerare nel finale: sulla salita verso Puerto de Bocos, col GPM vinto da Bayer (maglia a pois virtuale), il plotone guadagna cinque minuti.

Calmejane, che aveva attaccato in discesa, inizia dunque la salita con 3’50” su Roglic e i suoi rivali, che fanno un ritmo sostenuto grazie all’azione di INEOS per Bernal e poi alla Bahrain di Landa: la fuga si ricompatta in seguito, e sul tratto più duro attaccano Dombrowski, Taaramae ed Elissonde, col gruppo sotto i tre minuti nella prima sezione al 18% (-4.3km). Taaramae va all’attacco e culla sogni di vittoria, col gruppo a 2’35”: solo De La Cruz e Adam Yates vanno all’attacco, venendo ripresi dalla Bahrain. Il gruppo poi si ferma e rallenta per il vento contrario, e un nuovo attacco di Yates viene neutralizzato. Nessuno può riprendere Rein Taaramae, che ottiene la seconda vittoria alla Vuelta dopo quella a La Farrapona (2012) e si prende la maglia rossa, visto che era a 1’29” da Roglic, e la maglia a pois di miglior scalatore. Secondo Dombrowski a 22”, terzo Elissonde a 35”: Valverde tira il gruppo nel finale per propiziare l’attacco di Mas nel tratto al 18%. Lo spagnolo chiude a 1’45”, guadagnando 3” su Roglic, Lopez, Yates, Landa, Ciccone, Bernal e Valverde: perde 10” da Mas un coraggioso Fabio Aru (1’55”), chiude a 2’09” Carthy, mentre perdono Vlasov, Caruso e Bardet (2’17”). Si era staccato Carapaz, che arriva a 2’48” e dovrà rassegnarsi a una Vuelta da gregario: affondano Kuss e Kruijswijk, che arrivano a 3”43”.

VUELTA, TAARAMAE IL NUOVO LEADER. DOMANI UN NUOVO SPRINT

Rein Taaramae, estone dell’Intermarché-Wanty, è dunque il nuovo leader della Vuelta: precede di 25” Elissonde (Trek) e di 30” Roglic che ottiene l’esito sperato, quello di “smarcarsi” dagli oneri del leader per qualche giorno. Seguono Calmejane (35”), Mas (45”), Lopez (51”), Valverde, Ciccone e Bernal (57”) e Mikel Landa (1’09”): 13° Aru a 1’14”, alle spalle di Vlasov (1’13”) e davanti a Bardet (1’16”). Domani uno sprint per le ruote veloci, nei 163.9km da El Burgo de Osma-Molina de Aragon.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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