Nell’ultimo atto di questa entusiasmante stagione di Coppa del Mondo, gli appassionati di sport hanno assistito al ruggito del campione, al ruggito di chi non molla mai. Di chi si tratta? Del “Cannibale delle nevi“, all’anagrafe Jarl Magnus Riiber.
Il norvegese, classe ’97, in questo weekend germanico ha toccato il cielo con un dito, scrivendo il suo nome nell’Olimpo dello sport, invernale e non solo. Con un’altra strabiliante doppietta, ha regolato il giovane Lamparter conquistando così la vetta della classifica generale per la quarta volta consecutiva in carriera, mostrando al mondo intero la combattività del grande sportivo, pugnace e determinato fino all’ultimo metro.
Nella prima gara di questo fine settimana il neo campione del mondo è partito con un salto di 105 metri nel trampolino che, oltre a dare il via al suo assolo, ha messo pressione a Lamparter, solo 6°. Nella Gundersen successiva, poi, ha ulteriormente allungato, lasciando gli “umani” a battagliare per il secondo posto, appannaggio di Lamparter con 38″ di ritardo, dietro di lui l’altro norvegese Graabak, autore di una strepitosa rimonta dal 15° piazzamento del salto mattutino. Solo quarto il padrone di casa Geiger.
L’Italia, invece, non è riuscita a piazzare nemmeno un atleta in zona punti. Il primo degli azzurri è stato il solito Buzzi, 32° e in difficoltà dopo un salto precedente comunque valevole per la 26^ casella. Samuel Costa ha terminato 35°, seguito da Alessandro Pittin, 36°.
Alla fine di questa gara Riiber ha ulteriormente rosicchiato punti a Lamparter, riuscendo addirittura a portarsi avanti di una sola lunghezza nei confronti del diretto rivale.
Come nelle migliori delle gare, però, il bello è arrivato solo alla fine della seconda Gundersen, l’ultima della stagione. I due grandi rivali, infatti, hanno battagliato senza sosta nella 10 km di fondo, in particolare negli ultimi 2 km di gara quando, come un’onda anomala, Lamparter si è rifatto improvvisamente sotto, avvicinando sempre più il norvegese al comando.
Quando tutto faceva presagire ad un testa a testa serratissimo Riiber ha accelerato, con affondi sempre più profondi, da grande finisseur, ristaccando il giovane austriaco a -100 metri dall’arrivo, concedendosi anche il lusso di tagliare il traguardo con la serenità di chi ha appena compiuto un’impresa straordinaria, che rimarrà, inevitabilmente, negli annali. Per il giovane di Oslo, infatti, si è trattato della 49^ vittoria individuale in CdM, record all-time tra gli uomini, staccato così di una lunghezza l’ex recordman Manninen, fermo a 48 e ritiratosi nel 2018.
Ma i record per il Cannibale non sono finiti qui. Con l’affermazione di Schonach, valsagli il quarto titolo consecutivo in CdM, il norvegese è diventato il secondo nella storia di questo sport a calare il poker, vincendo per di più 13 delle 20 gare in programma (con anche quattro stop per problemi fisici e una squalifica a Ruka, ndr).
L’Italia, purtroppo, ha chiuso questa difficile stagione di Coppa del Mondo senza acuti, con un’ultima prova che ha ricalcato grossomodo la prestazione del giorno prima. Nessuno dei tre azzurri, infatti, è riuscito a piazzarsi in zona punti.
Arrivati alla fine di questa stagione di Coppa del Mondo si può quindi dire che le aspettative della vigilia sono state ampiamente rispettate, soprattutto da Germania, Norvegia e Austria, ancora un passo avanti a tutte le altre compagini del circo bianco. A livello individuale, oltre a Riiber, meritano una menzione speciale Geiger, oro olimpico individuale nel trampolino normale/10 km di fondo, e Graabak capace di riscattare la Norvegia nella gare a squadre di Pechino, orfana di Riiber, e di vincere l’oro individuale nel trampolino lungo/ 10 km di fondo.
Ecco la classifica finale della Coppa del Mondo di combinata nordica maschile 2021/2022:
1. Jarl Magnus Riiber (Norvegia) 1383
2. Johannes Lamparter (Austria) 1362
3. Vinzenz Geiger (Germania) 979
4. Joergen Graabak (Norvegia) 783
5. Kristjan Ilves (Estonia) 627
6. Jens Luraas Oftebro (Norvegia) 618
7. Eric Frenzel (Germania) 592
8. Terence Weber (Germania) 542
9. Ikka Herola (Finlandia) 530
10. Mario Seidl (Austria) 529
39. Raffaele Buzzi (Italia) 40
47. Samuel Costa (Italia) 12
52. Alessandro Pittin (Italia) 6