Pattinaggio Mondiali 2018. Guignard-Fabbri delusi dal punteggio della short dance. Le parole degli atleti dopo la gara.
Delusione per il punteggio della short dance nelle parole di Charlène Guignard Marco Fabbri agli ISU World Figure Skating Championships di Milano 2018. Le impressioni degli atleti raccolte dalla nostra inviata Giulia Cannarella.

guignard fabbri articolo

Charlène Guignard, 28 anni, e Marco Fabbri, 30 [foto: Giulia Cannarella]

PATTINAGGIO MONDIALI 2018, GUIGNARD-FABBRI: “PENALIZZATI DAL PANNELLO TECNICO”

Charlène Guignard, Marco Fabbri, siete contenti del risultato? Alla fine della performance sembrava che vi aspettaste qualcosa di più dal punteggio dei giudici…
Charlène Guignard: “Sì, noi della nostra performance siamo contenti, non avremmo potuto fare di meglio. E ci siamo anche divertiti molto, è stato proprio bello. Poi il punteggio non era quello che ci aspettavamo.”
Marco Fabbri: “Non tanto in senso assoluto, perché non è neanche un brutto punteggio, siamo comunque tra i primi nove. Il problema è che in una gara dove c’è stato un pannello tecnico di manica molto larga noi ci siamo ritrovati a prendere dei livelli “bruttini” o comunque non in linea con la tendenza della gara, e un punteggio che può anche essere buono in senso assoluto non lo è in senso relativo. La delusione c’è, questo non lo possiamo negare.”
Voi arrivate dopo l’esperienza olimpica, che è un’esperienza carica di energia ma anche di pressione. Dal punto di vista del pubblico, gareggiando in casa avete sentito più pressione o più carica?
Marco Fabbri: “Secondo me dipende da come i pattinatori lo percepiscono: ci sono alcuni che quando hanno tanto supporto dal pubblico sentono più pressione e si sentono più bloccati, sentono che hanno delle responsabilità extra. Nel nostro caso pattinare davanti al pubblico di casa ci dà molta carica: in generale, quando abbiamo un pubblico amico pattiniamo meglio e anche oggi le sensazioni sul ghiaccio sono state molto buone.”
Nel vostro caso, vedendovi avevate proprio l’aria contenta di quello che stavate facendo…
Charlène Guignard: “Lo eravamo veramente! Il programma in sé lo abbiamo vissuto bene: con un pubblico così che ci ha spinto è stato proprio bello per noi pattinare. Infatti eravamo soddisfatti della nostra performance… Prima di vedere il punteggio.”
Come vi preparate per la prossima gara?
Marco Fabbri: “Anche da questo punto di vista siamo abbastanza tranquilli, perché di solito quando siamo arrabbiati pattiniamo anche meglio! (ride) Anche alle Olimpiadi non siamo riusciti a pattinare la short come avremmo voluto, c’è stata soprattutto una sbavatura abbastanza grossa che ci ha fatto perdere punti, e quindi c’era delusione dopo PyeongChang per la performance. Abbiamo usato comunque quella rabbia in modo positivo. Oggi è un altro tipo di rabbia, perché la performance è andata molto bene anche se non abbiamo ottenuto quello che avremmo sperato dal pannello tecnico. Bisogna distinguere tra giudici e pannello tecnico: dai giudici non siamo stati pagati male. Non credo che abbiamo pattinato peggio a livello tecnico rispetto a coppie che sono arrivate oltre il ventesimo posto e non si sono neanche qualificate.”
Rispetto ad altre gare, tra le coppie voi siete molto più rilassati. In altri pattinatori tutta questa amicizia non si vede…
Marco Fabbri: “Dipende molto anche dal carattere delle persone, noi in generale siamo due persone socievoli. Non tutti vivono le gare allo stesso modo: c’è chi preferisce chiacchierare, c’è chi preferisce rimanere nel suo mondo. Dipende anche dalle gare: magari in una anche tu, senza motivo, senti di più l’agitazione e quindi sei un po’ meno aperto e socievole, mentre in altre gare ti senti più rilassato e ti viene di più da chiacchierare e scherzare.”
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Stefano Sfondrini
Radio per lavoro, ma non emetto sentenze. Bevo caffè senza zucchero perché ho capito che "amare significa poco dolci" [San Galli, protettore degli umoristi]

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