Ennesima sconfitta dell’Italia al Sei Nazioni. A Twickenham l’Inghilterra si impone per 41-18. Due mete per l’Italia, siglate da Ioane e Allan.
Cambia il terreno di gioco, cambia l’avversario ma non cambia il risultato: l’Italia del rugby si arrende anche all’Inghilterra nel secondo turno di Sei Nazioni.
A Twickenham gli azzurri di Franco Smith arrivano con una striscia di ventotto sconfitte consecutive nel Sei Nazioni e dal pesante ko interno contro la Francia, i padroni di casa invece vogliono rialzare la testa dopo la sconfitta contro la Scozia. Il tecnico sudafricano cambia due uomini rispetto ai 15 sconfitti una settimana fa a Roma: non ci sono Rimpelli e Zanon, al loro posto Lovotti e Canna. I 15 azzurri in campo hanno in totale 244 presenze in nazionale, l’Inghilterra è a quota 810: la partita si gioca anche su questi numeri.
La partenza dell’Italrugby è interessante e incoraggiante.
Dopo poco più di due minuti i ragazzi di Smith mettono a segno infatti la prima meta della partita: Ioane riceve l’ovale dopo un grande lavoro combinato tra Garbisi e Trulla e si invola verso il fondo del campo, dove firma il vantaggio azzurro e la sua prima segnatura in nazionale.
L’Inghilterra però è viva e prima accorcia, grazie ad un piazzato di Farrell, poi passa in vantaggio con una meta di Hill. Nonostante ciò, i padroni di casa sono molto imprecisi nel freddo pomeriggio britannico: Garbisi sfrutta un’infrazione e trasforma il piazzato che vale l’otto pari.
Al 27° minuto comunque l’Inghilterra riesce a mettere a referto la seconda meta: Watson se ne va sulla destra e realizza la meta che dopo la trasformazione di Farrell vale il 15-8 locale.
La terza marcatura arriva a ridosso dell’intervallo: May sulla sinistra riesce a sfondare e schiaccia la sua prima meta nel match. Farrell non trasforma e il primo tempo finisce 20-8 per gli inglesi.
Ad inizio ripresa l’Italia accorcia nuovamente grazie ad un piazzato di Garbisi (20-11), ma al cinquantesimo è di nuovo l’Inghilterra ad esultare. Situazione che si ripeterà tre volte in tutto il secondo tempo, nonostante i numerosi errori dei padroni di casa: la prima, appunto, con Watson, la seconda con Willis e la terza con Daly.
Ma in tutto ciò l’Italia vede anche una piccola luce nel lungo e scuro tunnel che sta attraversando da 29 partite: al 66° minuto Varney serve in maniera splendida Mori, riesce in modo magistrale ad offrire l’ovale ad Allan: meta, conversione e punto numero 18 per l’Italia.
Non vale come una vittoria, ma è quantomeno un qualcosa da cui ripartire.
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