Anno nuovo, vecchio duello: Marcel Hirscher ed Henrik Kristoffersen continuano a darsi battaglia negli slalom, e la spunta l’austriaco. Vittoria numero 59 per Hirscher, male gli azzurri. 

Marcel Hirscher

Marcel Hirscher (Twitter)

CDM SCI ALPINO: MARCEL HIRSCHER FA SUO IL PRIMO SLALOM

Sarà ancora Hirscher vs Kristoffersen, sarà ancora Austria contro Norvegia: la sfida che ha infiammato il 2017 riparte sin dal primo slalom, disputato quest’oggi a Levi e su una neve che si addice alla perfezione all’austriaco. Kristoffersen e Hirscher si rispettano, ma tra loro c’è anche un cordiale ”odio sportivo”: il norvegese non sopporta di veder vincere l’avversario, l’austriaco invece gode nell’essere il migliore, e ormai ci ha fatto l’abitudine. L’anno scorso ha vinto 7 degli 8 slalom disputati, dominando la Coppa di specialità e partendo da lì per stravincere la Coppa del Mondo generale, e ha lasciato al rivale un’unica briciola: Kristoffersen ha mostrato insofferenza per le continue sconfitte, e di fatto i due si spingono vicendevolmente oltre il limite, infliggendo distacchi-monstre agli avversari.

È un duello che segnerà un’epoca, quello tra Hirscher e Kristoffersen, e a Levi vince nuovamente l’austriaco: Hirscher disputa un’ottima prima manche, con 7/100 sul rivale, e si conferma nella seconda chiudendo col tempo di 1.51.04 e vincendo la 59a gara in carriera (28a in slalom, con 124 podi complessivi in CdM). Kristoffersen non ha la sua pulizia e non ”svolazza” tra i pali come il leggiadro Marcel, che insegue l’ottava CdM consecutiva, ma ha comunque una sciata efficace e chiude a 9/100 dal rivale: Hirscher davanti a Kristoffersen, dunque, e dietro di loro c’è l’assoluto vuoto. Il terzo sarebbe potuto essere il francesino Clement Noel, autore di un’ottima prima manche e bravo fino all’ultimo settore della seconda: lì ha commesso un errore madornale, perdendo il podio e chiudendo 26° per onor di firma, con 19” di ritardo dal vincitore. Un errore condiviso col connazionale Muffat-Jeandet, e così il terzo gradino del podio parla svedese: Andre Myhrer è intramontabile, e a 35 anni onora lo status di campione olimpico chiudendo terzo sulla neve di Levi. Il suo distacco, però, è monstre: 1”41 dal vincitore, precedendo di pochi centesimi Zenhaeusern (1”45) e Jean-Baptiste Grange, che ha rimontato dalla 18a posizione della prima run e ha fatto vedere sprazzi dell’antica classe, tornando nei primi cinque a due anni e mezzo dall’ultima occasione.

Completano la top-10 Yule, Matt, Hirschbuehl, Feller e Schwarz, e non incantano assolutamente gli azzurri: Stefano Gross incassa 1”67 di ritardo già nella prima manche, e finisce col chiudere 17° a 2”35 su una pista che non gli è mai piaciuta particolarmente. L’altro qualificato tra i migliori trenta è il sorprendente Maurberger, gigantista che scendeva col numero 50 ed è riuscito ad entrare nel gruppo della seconda manche per la prima volta in carriera: chiude 22° a 3”50. Out nella prima manche, tra errori ed inforcate, Manfred Moelgg, Fabian Bacher, Federico Liberatore e Alex Vinatzer. Nessuno di loro ha completato la prima run, e questo slalom non può essere giudicato positivo per gli azzurri. Per i primi piazzamenti di prestigio ci sarà da aspettare: gli uomini torneranno in gara il 24-25 novembre a Lake Louise, con una discesa e un Super-G. Negli stessi giorni, donne in gara a Killington con un gigante e uno slalom.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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