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La sfortunata ciclista Jenny Narcisi, che ha visto sfumare le possibilità di medaglia nell’inseguimento a causa di una caduta in allenamento

”La fortuna è cieca, ma in compenso la sfiga ci vede benissimo”: usiamo questa frase popolare per riassumere l’inizio delle Paralimpiadi azzurre: l’Italia, dopo le finali a suon di record italiani e piazzamenti nel nuoto e la sfortunata prova di Jenny Narcisi, ultima nell’inseguimento individuale della classe C4 dopo essere stata debilitata da una caduta in allenamento che ha fatto sfumare la prima chance di medaglia azzurra (la Narcisi era da top-3 ed è arrivata ultima, staccata di 8 secondi dalla cinese e di parecchio dalle prime), viene nuovamente colpita dalla sfortuna e perde quelle che potevano essere due medaglie sicure rispettivamente nel ciclismo e nell’atletica.

 

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Salteranno infatti i Giochi Ivano Pizzi ed Alessandro Di Lello, che sarebbero stati impegnati rispettivamente nella classe B del ciclismo (quella riservata agli atleti ipovedenti, che gareggiano in tandem con una guida) e nella maratona della classe T46 dell’atletica leggera: due assenze che pesano, dato che stiamo parlando di due atleti plurimedagliati a livello mondiale (e, nel caso di Pizzi, anche olimpico) e candidati ad un podio anche a Rio, e che si concretizzano in circostanze totalmente diverse.

La convocazione di Ivano Pizzi, infatti, è stata revocata ufficialmente per motivi di salute, con la Commissione Tutela Salute della Federciclismo italiana che ha deciso di sospendere a livello precauzionale (per 45 giorni) il doppio medagliato di Londra 2012 (oro nella prova su strada, argento a cronometro, il tutto in tandem col fratello-guida Luca) dopo aver riscontrato dei valori anomali nelle analisi del sangue effettuate nei giorni scorsi: in particolare, il comunicato parla di ”valori ematochimici”, e dunque tutto lascia pensare a quell’ematocrito alto che spesso è sintomo di un’assunzione di sostanze dopanti e volte ad alterare la prestazione. Pizzi è out insieme alla sua nuova guida Alessandro Fantini dunque, colui che aveva sostituito da qualche mese il fratello Luca, e così l’Italia perde colui che aveva vinto l’oro mondiale a cronometro ai Mondiali di Greenville (USA) 2014: non è la prima volta che Pizzi viene ”colpito” (anche se il provvedimento è ufficialmente a scopo precauzionale, non è difficile pensare ad uno stop ad orologeria per evitare problemi futuri) da questo tipo di sanzione, dato che anche nel 2015 e poco prima dei Mondiali svizzeri di Nottwil lui ed il fratello Luca (con cui il rapporto non è mai stato idilliaco, da qui è nata la separazione) erano stati fermati per 45 giorni a causa di alcuni valori anomali nell’emoglobina, ma questa volta lo stop fa più male, dato che fa saltare l’Olimpiade ad un0 dei cardini della nazionale azzurra di ciclismo.

Come dicevamo, è totalmente differente invece la situazione di Alessandro Di Lello, che viene messo ko da un bruciante infortunio: l’azzurro, medaglia d’oro ai Mondiali di Lione 2013 e bronzo a Londra 2015 (riscattando l’8° posto delle Paralimpiadi 2012), si è infatti procurato un’importante lesione muscolare alla coscia sinistra in allenamento, che gli impedirà di correre e prendere il via alla gara di domenica 18 settembre. Decisivi per stabilire l’entità dello stop gli esami strumentali sostenuti a Roma, che hanno costretto l’atleta di Tivoli (che gareggia nella classe T46, avendo una lesione del plesso brachiale) a dare forfait prima ancora di prendere l’aereo per Rio.

Di Lello infatti, come Pizzi, non era ancora approdato in Brasile, ed avrebbe preso l’aereo per la città che sta ospitando i Giochi solo domattina: per entrambi dunque viene annullata la partenza, e così la spedizione azzurra si riduce a 99 atleti, e perde almeno due possibili medaglie (Pizzi poteva centrare la doppietta come a Londra) rispetto alle previsioni

Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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