I cittadini di Innsbruck hanno detto “no” alle Olimpiadi invernali. Chiamati a votare al referendum, i tirolesi hanno votato contro (53%) l’idea di ospitare per la terza volta i Giochi. Naufraga il progetto di Olimpiade congiunta con l’Italia.

A dire di no alle Olimpiadi in Italia, questa volta, sono stati gli austriaci. Il referendum che si è tenuto domenica, collegato alle elezioni politiche che si sono svolte oltre Brennero, ha posto la parola fine davanti al progetto di un’Olimpiade congiunta tra Italia e Austria. Il 53% dei cittadini di Innsbruck, chiamati alle urne per decidere se organizzare o meno i Giochi invernali nella loro città, si è detto contrario alla possibilità di ospitare per la terza volta l’evento a cinque cerchi. Un po’ come era successo nel 2013, in quell’occasione, gli austriaci si erano opposti al progetto che voleva portare avanti la candidatura di Vienna per i Giochi del 2028: oltre il 70% dei residenti si era opposto all’idea.

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Andando a vedere i risultati del referendum, scorporandoli per sezioni, ci si accorge di un dato abbastanza curioso: nei paesini in cui sono stati ospitati eventi sportivi importanti, ha prevalso il “sì”. A Sankt Anton (85, 12% per il “sì”) e Hochfilzen (80,71%), rispettivamente sede dei mondiali di sci alpino in diverse occasioni e capitale austriaca del biathlon, i favorevoli hanno letteralmente surclassato i contrari. Diverso il discorso, invece, per Kitzbühel: la località sciistica del nord est del Tirolo ha optato maggiormente, seppure con scarto minimo (52,40%), per il “no”. È lungo le rive dell’Inn, infine, che la popolazione si è dichiarata massicciamente contraria alle Olimpiadi del 2026: a Innsbruck oltre il 67% dei votanti si è opposto alla possibilità di rivedere la propria città invasa da atleti e tifosi provenienti da tutto il mondo.

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Niente da fare dunque per il ministro Lotti e per i politici delle tre regioni che costituiscono il Tirolo storico (oltre al moderno Tirolo, anche Sudtirolo e Trentino), che puntavano a organizzare le prime Olimpiadi transnazionali della storia. Nelle ultime settimane si era paventata l’ipotesi di allargare l’evento anche alla vicina Baviera: il Land tedesco avrebbe dovuto infatti ospitare il pattinaggio a Inzell. Per l’Italia, invece, si era pensato in maniera particolare al Palaonda di Bolzano. In questo impianto, costruito nel 1994 per i mondiali di hockey, si sarebbe dovuto giocare l’intero torneo di questa disciplina.

Il capitano del Tirolo, Günther Platter, si è detto dispiaciuto per l’esito del referendum, poiché convinto che il progetto presentato a Innsbruck, che aveva preventivato un’Olimpiade ridimensionata dal punto di vista dei costi rispetto alle edizioni precedenti, avrebbe rappresentato un buon esempio per l’intero movimento.

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Federico Sanzovo
Neolaureato e aspirante giornalista, scrivo su carta dal 2008. Sono tra i fondatori di Azzurri di Gloria. Mi occupo di blogging, web writing e social media managing. Amo il web, ma il profumo della carta stampata...

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