Quest’oggi compie 43 anni Daniela Ceccarelli, campionessa olimpica del Super-G nelle Olimpiadi invernali di Salt Lake 2002: il nostro omaggio alla sciatrice romana, che riuscì a ottenere una grandissima impresa.
DANIELA CECCARELLI: GLI ESORDI DELLA ROMANA DELLE NEVI
”È stato lui il colpevole, è lui che mi ha insegnato a sciare. Aveva la passione per le picchiate con gli F-104, ma anche per le picchiate con gli sci. Ho imparato a Campo Catino, in provincia di Frosinone”. Il lui in questione è il signor Ceccarelli, pilota dell’Aeronautica militare che è stato anche in missione nel Golfo Persico, e l’Italia intera deve ringraziarlo, perchè senza di lui avremmo una campionessa olimpica in meno. E dire che Daniela Ceccarelli, sciatrice veloce e dalle grandi doti caratteriali che quest’oggi compie 43 anni, non è nata esattamente in una terra famosa per gli sci: il 99% degli uomini-jet o slalomisti azzurri proviene dalle cosiddette ”terre delle nevi” (Trentino-Alto Adige, Piemonte, Lombardia e Val d’Aosta), e per anni lo sciatore meno ”nordico” è stato quel romagnolo verace di Alberto Tomba. Daniela Ceccarelli invece è nata il 25 settembre 1975 a Frascati, si è allenata inizialmente sulle (poche) nevi del suo Lazio e dell’Abruzzo (Roccaraso), e poi ha iniziato a fare sul serio. Si può dire che la sua carriera vera e propria sia iniziata col trasferimento a Bergamo, e con l’ingresso nello Sci Club Selvino guidato da Tony Morandi: un tecnico di assoluto valore, che guidò la nazionale e la ”valanga rosa”, allenando tra gli altri Paoletta Magoni (oro a Sarajevo 1984), prima di spostarsi sull’allenamento delle giovani promesse.
Sotto la sua guida Daniela Ceccarelli ha sviluppato le proprie capacità peculiari: innata abilità nel leggere la gara e trovare traiettorie diverse dalle altre, e passione per la velocità che l’hanno subito portata a gareggiare nelle prove veloci, e diventare una specialista nella discesa libera e nel Super-G. Il suo debutto in Nazionale è arrivato nel 1996 e col 21° posto nel Super-G di Kviftjell, e con lui il trasferimento in Alta Val di Susa. La carriera di Daniela Ceccarelli non è stata ricchissima di podi e risultati di spessore ma, come lei stessa scrive sul suo sito, l’ha portata ”dai Castelli Romani al tetto del mondo” dopo ”vittorie e sconfitte, discese vertiginose e cadute”. Mai descrizione fu più precisa, visto che nei primissimi anni Daniela Ceccarelli si è ritrovata a fronteggiare un parco-partenti fenomenali: con atlete come Renate Goetschl e Janica Kostelic, ma anche le nostre Kostner e Putzer, il rischio di collezionare solo top-10 e piazzamenti era all’ordine del giorno, e così Daniela Ceccarelli ha dovuto aspettare il 2001 per ottenere il primo podio in CdM. Un podio arrivato il 22 dicembre 2001 nel Super-G di St. Moritz, col secondo posto in una gara iconica e davvero difficile. E, poco dopo, il terzo posto in discesa libera alle spalle di Isolde Kostner e Renate Goetschl. In tutto, i suoi podi in CdM saranno tre, con un altro secondo posto in Super-G e nessuna vittoria, e due titoli nazionali conquistati in 14 anni da sciatrice (discesa libera 2002 e SG 2003). Ma per Daniela la grande soddisfazione arriverà alle Olimpiadi invernali.
SALT LAKE CITY, IL CALVARIO DEGLI INFORTUNI E IL POST-RITIRO: DANIELA CECCARELLI DALL’ORO AI GIORNI NOSTRI
Le Olimpiadi invernali di Salt Lake City 2002 vedono Daniela Ceccarelli partire da assoluta outsider, un’atleta da cui ci si aspetta un piazzamento, ma non certamente la vittoria. Le specialiste sono tantissime, su tutte quella Janica Kostelic che poi arriverà a vincere slalom, slalom gigante e combinata nella stessa Olimpiade, e soprattutto c’è un fattore non indifferente: dopo una discesa non all’altezza delle sue qualità, la romana dice chiaramente che quella neve non le piace affatto e non si adatta alle sue caratteristiche. Eppure, il Super-G del 17 febbraio 2002 la farà ricredere: la Ceccarelli si butta a capofitto sulla pista statunitense, al primo intermedio è dietro alla compagna Karen Putzer, ma la surclassa con una sontuosa parte centrale e poi gestisce nel finale. Il vantaggio è di 27/100, il sogno di una medaglia più che concreto, e diventa realtà quando Janica Kostelic commette un piccolo errore e chiude a 5/100 dall’italiana: Daniela Ceccarelli è medaglia d’oro, e vince il Super-G olimpico senza aver mai vinto una gara di Coppa del Mondo! Un fatto più unico che raro, che si è ripetuto nel 2018 a PyeongChang con Ester Ledecka, e che ha rappresentato il punto più alto della carriera dell’azzurra: Daniela, purtroppo, non ha mai ottenuto la tanto agognata vittoria in CdM o una medaglia mondiale (ne ha disputati quattro, dal 1999 al 2005), ed è incappata in parecchi infortuni. Un problema al ginocchio non le ha consentito di difendere adeguatamente il titolo olimpico a Torino 2006, e nello stesso anno è riuscita a gareggiare a soli 20 giorni dal parto e dalla nascita della figlia Lara: da atleta-mamma, Daniela è tornata nella top-10 mondiale, ma ha anche sofferto per un grave infortunio che le ha impedito di qualificarsi alle Olimpiadi invernali di Vancouver 2010.
A quel punto, dire basta dopo i tanti ko della sua lunga carriera è diventato quasi naturale. Daniela Ceccarelli si è ritirata, diventando commentatrice Rai per le gare dello sci (lo è tuttora), e poi ha vissuto un percorso totalmente differente, fondando il Golden Team insieme al marito e allenatore federale (e al fratello) e diventando allenatrice di tante giovani leve, che hanno così la chance di imparare da un’atleta di assoluto valore e da una campionessa olimpica. Il Golden Team si allena a Sansicario Pariol, nel cuore della terra che ospitò le gare di bob a Torino 2006, e ha strutture di altissimo livello: i risultati sono arrivati pian piano, coi primi titoli italiani giovanili e tante vittorie, griffate anche e soprattutto da Lara Colturi. Esatto, perchè il miglior talento del Golden Team è proprio la figlia di Daniela Ceccarelli, campionessa italiana Amsi per due anni consecutivi e in grande crescita. Lara si diverte con gli sci e ne ha fatto la sua vita, e il sogno manco troppo nascosto di mamma Daniela è quello che possa avere una carriera da enfant prodige simile a quella di Mikaela Shiffrin. Una carriera che potrebbe essere nello sci, o nel pattinaggio artistico, l’altro sport nel quale eccelle e gareggia per una società transalpina.
Scopriremo nel tempo se Lara Colturi riuscirà a diventare una campionessa, e nel mentre facciamo i nostri auguri a Daniela Ceccarelli: una sciatrice ”atipica” per le sue origini, che però fece sognare l’Italia intera nel 2002.
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