Le Olimpiadi di Tokyo, se tutto fosse andato come programmato, sarebbero dovute essere giunte al loro terzo appuntamento, ma una guerra fermò l’edizione del 1940. E ora un virus ha messo in crisi i Giochi numero XXXII.
Il 15 luglio 1937 il quotidiano torinese La Stampa titolava: “Le Olimpiadi 1940 si svolgeranno in Finlandia”. Il 24 marzo di quasi ottantatré anni dopo, in ogni parte del web si legge dei Giochi rinviati.
Ma cosa hanno in comune queste due edizioni delle Olimpiadi? In realtà i punti di incontro sono due: entrambe sono state assegnate a Tokyo ed entrambe non si sono potute disputare nelle date scelte durante l’assegnazione.
Olimpiadi di Tokyo 1940: la guerra, lo spostamento e la cancellazione
Diverso però il motivo e, di fatto, il tipo di rinvio. La dodicesima edizione delle Olimpiadi, infatti, si sarebbe dovuta tenere a Tokyo tra il 21 settembre e il 6 ottobre del 1940. Lo scoppio del conflitto con la Cina fece cambiare idea al CIO. Anche in quell’occasione, si decise di posticipare l’edizione dei Giochi al 1941 ma, al contrario di quello che è avvenuto in questi giorni, anche di cambiare la sede. Fu scelta Helsinki: la capitale finlandese, infatti, aveva rivaleggiato con Tokyo insieme a Barcellona e Roma per ospitare le Olimpiadi.
Si decise quindi di spostare tutto nel Paese scandinavo, in modo da evitare una guerra che sarebbe durata a lungo. Il Giappone, infatti, aveva già da tempo occupato la regione cinese della Manciuria. Questo fatto aveva portato la Società delle Nazioni (organizzazione sovranazionale considerata come l’antenata dell’ONU, ndr) a escludere il Giappone. Nonostante questo il CIO, nel 1932, aveva comunque deciso di assegnare le Olimpiadi a Tokyo. Sei anni dopo, come detto, la situazione non consentiva più di svolgere l’evento in sicurezza.
Le date scelte per l’evento a Helsinki sarebbero dovute andare dal 20 luglio al 4 agosto 1941. Inutile dire che anche quelle Olimpiadi non vennero mai disputate: lo scoppio della Seconda guerra mondiale, infatti, bloccò lo sport come già era accaduto nel 1916 quando si sarebbero dovuti disputare i Giochi di Berlino.
Un’altra differenza tra il passato e il presente è legata ai Giochi invernali. Fino al 1992, infatti, le due competizioni si disputavano nello stesso anno. Oltre alle Olimpiadi di Tokyo 1940, quindi, si sarebbero dovuti disputare i Giochi di Sapporo. L’Impero giapponese, insomma, si vide scivolare dalle mani non una, bensì due edizioni olimpiche in un solo colpo.
Olimpiadi di Tokyo 2020: il rinvio per il Coronavirus
Le Olimpiadi di Tokyo 2020, invece, sono state posticipate di un anno a causa dell’emergenza causata dalla pandemia del Covid-19. Tecnicamente, quindi la differenza con l’edizione di ottant’anni fa c’è: i Giochi di Tokyo si faranno, solamente con un anno di ritardo. Dopo il caso del 1940, infatti, la capitale nipponica dovette attendere 24 anni per vedersi affidata un’altra Olimpiade: Tokyo 1964.
E ora? Avremo Tokyo 2021?
Insomma, si è parlato di una decisione storica e, come si è visto, l’aggettivo non è esagerato. Se nulla dovesse cambiare nel nuovo programma, le Olimpiadi di Tokyo si disputeranno un anno dopo. Si tratta di un unicum nella storia dei Giochi e per questo non è nemmeno chiaro cosa, di fatto, accadrà.
L’obiettivo del CIO e del governo giapponese è quello di disputare le gare non oltre l’estate del 2021 e di mantenere la denominazione attuale: quindi niente Tokyo 2021. Al di là delle ragioni commerciali, aggiungerebbe una nota ancora più eclatante alla già storica decisione di posticipare tutto di un anno.
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