Se non ci fosse stato lui, probabilmente non staremmo parlando di sport paralimpici. Roberto Marson è stato uno dei padri del movimento degli atleti paralimpici: con lui è nata la FISHA (Federazione Italiana Sport Handicappati), la FISD e il CIP poi, presieduto da Luca Pancalli, uno dei suoi pupilli. Ma oltre ad essere stato uno dei massimi dirigenti dello sport paralimpico è stato prima di tutto un grande atleta: il suo curriculum parla chiaro: alleParalimpiadi del ’68 a Tel Aviv, Marson ha vinto 10 medaglie d’oro, 2 argento e un bronzo in tre discipline diverse (scherma, nuoto e atletica), mettendosi in gioco anche nel basket in carrozzina e, per questo, venne riconosciuto come miglior atleta dei Giochi. In carriera ha vinto un totale di 26 medaglie paralimpiche: 16 ori, 7 argenti e 3 bronzi.

Fonte foto: Ability Channel
Fonte foto: Ability Channel

Roberto Marson nacque a Pasiano di Pordenone il 28 giugno del 1944. Nel ’60, all’età di sedici anni, mentre era intento a lavorare per un’impresa edile, ebbe un incidente: un muro gli crollò addosso e lui rimase paraplegico.  Marson iniziò a seguire un programma di riabilitazione presso il Centro Paraplegici di Villa Marina, a Ostia, un centro gestito dall’INAIL, unico in Italia, dove iniziò ad appassionarsi allo sport con l’aiuto delprofessor Maglio, il fondatore dello sport paralimpico in Italia.

Con il trasferimento di Maglio, avvenuto nel ’72, Marson ne raccolse l’eredità. Il centro fu smantellato, ma il gruppo di atleti allenati dal professor Maglio fondarono società sportive nelle loro città d’origine: Giuliano Kotena Novara, Vittorio Loi a Cagliari e Marson ad Ostia. Subito dopo nacque l’Anspi (Associazione Nazionale per lo Sport dei Paraplegici Italiani), dove Marson venne eletto inizialmente come vicepresidente e in seguito presidente, succedendo a Giovanni Pische.  Durante il suo mandato di presidente l’Anspi cambierà denominazione nel 1980 divenendo FISHA (Federazione Sport Handicappati), riconosciuta l’anno successivo dal Coni come federazione aderente e nel 1987 come Federazione effettiva, con Marson eletto a membro del Consiglio nazionale.

Rimase presidente fino al 1990. Con i risultati ottenuti in carriera è il quarto atleta più vincente nella storia dei giochi paralimpici estivi. Marson è spirato il 7 novembre del 2011 a Roma. Lo sport paralimpico deve tantissimo a lui e al professor Maglio. La sua vicenda sportiva e umana ha appassionato tutti; Marson è stato un esempio per tutti, non solo per gli sportivi paralimpici. Il suo è stato un grande insegnamento: forza, determinazione, volontà possono avere la meglio sulle avversità della vita. Insomma, Marson resterà per sempre l’anima e lo spirito dello sport paralimpico.

Marco De Silvo
Classe 1991, malato di boxe e calcio, segue con interesse anche altri sport. Oltre a scrivere per Azzurri di Gloria, collabora con Boxe-Mania e Bandiera a Scacchi.

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