Nemmeno un mese dopo quanto successo a Jacopo Cuculo, nuovo incidente nel salto con l’asta: in coma Simone Valsecchi, di appena 17 anni. Sport sotto accusa: “Servono accorgimenti”.

Jacopo Cuculo, il decathleta grave dopo un errore nel salto con l’asta. Dinamica simile a quella di Valsecchi (fonte: atleticapiemonte.it)

ASTA: DOPO CUCULO, UN ALTRO GIOVANE GRAVE

Si stava riprendendo, Jacopo: è passato poco meno di un mese dall’incidente di Jacopo Cuculo, giovanissimo decathleta che, durante una sessione di allenamento nel salto con l’asta, è caduto oltre ai sacconi, battendo la testa e finendo in coma. Subito l’operazione alla testa, poi l’estenuante attesa. Nell’ultimo periodo, ci sono stati segni di miglioramento: il ragazzo sembrava vigile, rispondendo ad alcune sollecitazioni, e i segnali positivi stanno accendendo la speranza.

Non c’è pace, però, per questo sport. Mentre Jacopo faceva piccoli passi verso la riabilitazione, un altro giovanissimo finiva nel suo stesso inferno. È Simone Valsecchi, atleta di Lecco di appena 17 anni. La dinamica dell’incidente è molto simile a quella di Jacopo. Preoccupantemente simile. Al termine di un salto durante l’allenamento di martedì, Simone finisce oltre ai sacconi di sicurezza, battendo a terra la testa. Subito chiara la gravità della situazione, Valsecchi viene portato in urgenza all’ospedale Manzoni di Lecco, dove viene prima ricoverato in neurorianimazione in prognosi riservata, per poi essere operato la sera stessa: intervento perfettamente riuscito ma, come nel caso di Jacopo, è ancora troppo presto per tranquillizzarsi sulle sue condizioni.

ATTACCO AL SALTO CON L’ASTA: “CASCHETTI E SACCONI PIÙ GRANDI”

Che il salto con l’asta sia uno sport pericoloso non è certo una novità: è intuibile di per sé, senza dover ricordare il gran numero di incidenti occorsi negli anni anche ad atleti più esperti. Ma il doppio dramma accaduto in meno di un mese, per di più a due giovanissimi come Jacopo e Simone, non può non far finire sotto accusa uno sport che ha forse troppe poche misure di sicurezza.

“L’asta è complessa e bisogna saper con certezza cosa si sta facendo”, dice Giuseppe Gibilisco, oro a Parigi 2003. “Se sbagli un salto, devi essere padrone del tuo corpo per poter adottare le giuste contromisure”. Poi, però, chiede due nuovi accorgimenti che potrebbero limitare di molto i danni e gli incidenti del genere: “L’allargamento dei sacconi di caduta, portandoli tutti alle dimensioni standard delle grandi rassegne, e l’introduzione di caschetti protettivi, soprattuto negli under 23: caschi leggeri, non invasivi, simili a quelli utilizzati negli sport come lo skateboard. Toby Stevenson, a inizio anni 2000, lo utilizzava per essere diverso dagli altri: forse, è giunta l’ora di imitarlo“.

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Giornalista in erba, sono un appassionato di sport, con un occhio di riguardo per il calcio (banale!) e la boxe.

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