Basket serie A1, sintesi 6^ giornata: Brescia batte Reggio Emilia (79-68) e complice la caduta di Venezia contro Torino, rimane sola in testa alla classifica. Brindisi vince la prima contro Avellino dopo un over time (92-88). Meo Sacchetti e i cugini Diener vincono la partita dei grandi ex contro Sassari (96-81).
Venezia perde e Brescia è sola in testa
La 6^ giornata vede una sola squadra in testa al campionato: Brescia. Dopo cinque giornate di imbattibilità, Venezia abbandona il primo posto, complice la sconfitta interna contro Torino che si è imposta per 96 a 91 al Taliercio. Torino ha fatto sua una partita solida in difesa e con un Patterson super (25 punti e 7 rimbalzi), mentre a Venezia non sono bastati i 24 di Orelik a sanare le sanguinose 13 palle perse. Per una ex capolista che cade, una continua a volare e quella squadra è proprio Brescia che domina, salvo qualche patema nel finale, contro Reggio Emilia, sempre rimasta sotto nel punteggio e ancora in crisi nera. Vitali e compagni si dimostrano ancora una volta organizzati e compatti, con scelte offensive oculate, un ottimo 53,8% da tre punti e un Hunt sotto i tabelloni che è sempre una certezza concludendo con 14 punti a referto, 5 rimbalzi e due stoppate date. Dall’altra parte è sempre la solita Reggio Emilia, apparsa ancora una volta poco lucida e con alcune soluzioni che fanno presagire la mancanza di una organizzazione di squadra necessaria per poter vincere le partite: 0 vittorie su 6 incontri. Urge intervento sul mercato, soprattutto in cabina di regia (idea Wright, ex Torino e Pesaro). A due punti da Brescia c’è Milano che, reduce dalla batosta di Tel Aviv in Eurolega, si impone nel posticipo contro la Virtus Bologna, soltanto nei minuti finali, per 72 a 64. Alle V nere non è bastata una super prestazione del grande ex di turno Ale Gentile (20 punti, 7 rimbazi, 5 assist, ma anche 5 palle perse).
Brindisi vince la prima, bene Varese e Cantù
Brindisi piazza la prima vittoria casalinga contro una delle squadre più forti del campionato, ovvero Avellino. La squadra pugliese è sempre stata avanti nel punteggio, anche se nel finale è stata rimontata dalla Sidigas, che dal -25 è risalita fino ad impattare la partita sul 79 pari e a giocarsela all’over time, perso per 13 a 9. Non sono bastati i 48 punti in due di Filloy (23) e Rich (28). L’assenza di Fesenko inizia a farsi sentire pesantemente. Anche Cantù e Varese muovono la propria classifica. I brianzoli vincono in trasferta contro Pistoia, che non riesce a vincere più in casa (82-93), trovando un Culpepper da 36 punti e 41 di valutazione. Varese invece si impone ancora una volta in casa travolgendo 93-66 una Trento che, per alcuni aspetti, ricorda quella dormiente e anonima del girone d’andata dello scorso campionato. Prestazione corale con ben 5 giocatori in doppia cifra, di cui 2 in doppia-doppia. Impietoso il confronto dei rimbalzi:47 a 28 per Varese. Infine, si è ripresa anche Capo d’Orlando che fa suo lo scontro diretto con Pesaro (73-56) e che con il tesseramento settimanale di Hogue (ex Trento), può davvero dare un svolta al suo campionato. Per la VL brutta seconda battuta d’arresto con segnali poco incoraggianti: se Omogbo e Moore non brillano, il resto della squadra non ha la forza di combattere. Anche in questo caso, si dovrebbe lanciare uno sguardo sul mercato e la prossima partita in casa contro Brindisi, si può definire già decisiva.
Meo si prende la rivincita contro Sassari
Discorso a sè merita la partita di Cremona. Lo merita perchè non si è trattato di un semplice incontro sportivo, ma forse di un momento che trascende dallo sport per sconfinare nelle emozioni e nei ricordi. Meo Sacchetti, Travis e Drake Diener hanno fatto la fortuna e la storia del Banco di Sardegna e fare la parte degli ex, dopo tutti i momenti, positivi e negativi passati assieme, deve essere particolare ed emozionante. Finalmente Travis si è sbloccato con il suo tiro da tre con nove punti, tutti nel primo quarto (3/5 da tre punti). Nonostante il solito DJO, Cremona ha dimostrato di avere un organico in cui tutti i suoi giocatori possono contribuire alla causa, dal lavoro sporco dei vari Ricci, Portannese e Gazzotti fino alla vena realizzativa degli americani. Tutti i suoi giocatori sono andati a referto. In casa sarda, tracollo totale nel quarto quarto, complice anche un po’ di stanchezza e le polveri bagnate dall’arco. Una volta spenti Bamforth e Hatcher, la partita è girata nell’inerzia della Vanoli.
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