Basket, NBA. Conclusa la regular season, iniziano i playoff NBA. E per la seconda volta nella storia della lega, due italiani vi saranno impegnati: Danilo Gallinari con i Los Angeles Clippers e Marco Belinelli con i San Antonio Spurs.
Basket, NBA: si conclude la regular season, tempo di playoff
Si conclude la regular season NBA, dopo ottantadue partite per ognuna delle trenta franchigie impegnate nel massimo campionato di pallacanestro al mondo.
È tempo, dunque, di playoff. In programma, con le prime gare-uno, da domani. E per la seconda volta nella storia, due italiani saranno impegnati nella postseason: Danilo Gallinari con i Los Angeles Clippers e Marco Belinelli con i San Antonio Spurs. Pronti a tentare la conquista dell’anello, il titolo di campioni NBA. Impresa riuscita, fino a questo momento, ad un unico azzurro: Marco Belinelli, proprio in maglia Spurs, nel 2014.
Otto squadre della Eastern e otto della Western Conference stanno quindi per affrontare l’ultima parte della stagione, la più importante. Tre serie al meglio di sette partite decreteranno i campioni delle rispettive Conference, che si sfideranno poi nella serie decisiva, le NBA Finals, per decretare i campioni della lega.
In campo, “ad Ovest”, Golden State Warriors (57 vittorie e 25 il record della prima testa di serie della Conference), Denver Nuggets (54-28), Portland Trail Blazers (53-29), Houston Rockets (53-29), Utah Jazz (50-32), Oklahoma City Thunder (49-33), San Antonio Spurs (48-34) e Los Angeles Clippers (48-34).
“A Est”: Milwaukee Bucks (60-22), Toronto Raptors (58-24), Philadelphia ’76 (51-31), Boston Celtics (49-33), Indiana Pacers (48-34), Brooklyn Nets (42-40) e Detroit Pistons (41-41).
Clippers-Warriors e Spurs-Nuggets: i playoff di Danilo Gallinari e Marco Belinelli
Iniziano, dunque, domani notte, i playoff di Danilo Gallinari e Marco Belinelli. Il primo sarà impegnato, con i Los Angeles Clippers ottava testa di serie, contro i campioni in carica, nonché favoritissimi per il titolo, i Golden State Warriors. Il secondo, invece, affronterà in maglia San Antonio Spurs, settima testa di serie, i secondi classificati della Western Conference, i Denver Nuggets, tra le più autentiche sorprese della stagione.
Due serie non semplici quelle in cui saranno impegnate le due stelle dell’ItalBasket. E non solo perché inizieranno in trasferta: a Oakland Danilo (nella prima gara dell’ultima postseason che gli Warriors giocheranno alla Oracle Arena, prima di tornare a San Francisco); a Denver Marco, in un Pepsi Center tanto caro al compagno di Nazionale, che vi giocò le due serie playoff fin qui disputate in carriera, nel 2011 e 2012. Quanto, e soprattutto, perché Clippers e Spurs non partono con i favori del pronostico.
Danilo e compagni: i Clippers tentano l’impresa contro i campioni in carica
LA incontrerà la franchigia più temibile dell’intera lega, gli Warriors.
I Clippers, tuttavia, dati per spacciata sia a inizio stagione, che dopo la trade di Tobias Harris, hanno saputo smentire gli scettici, agguantando con merito l’ultimo posto disponibile nella Conference più competitiva della lega. Merito, oltre che di tutto il gruppo (miglior panchina NBA per plus/minus e punti a referto), guidato con sapiente maestria da coach Doc Rivers, anche di Danilo Gallinari, definitivamente consacratosi in questa stagione. Complici le cifre roboanti dell’azzurro: 19.8 punti, 6-1 rimbalzi, 2-6 assist; 46.5% al tiro da due, 43.5% da tre e 90.4% ai liberi, per il 55.4% di percentuale effettiva. Ma, soprattutto, una buona condizione fisica, troppo spesso agognata in queste stagioni.
Se i numeri di Danilo e compagni saranno sufficienti, in una serie al meglio delle sette, a battere i campioni in carica, i Golden State Warriors di Steph Curry e Kevin Durant, però, è tutto da scoprire. L’impresa sembra davvero impossibile, ma, come si suole dire, nella NBA “amazing happens”.
Belinelli e Spurs: un binomio vincente, anche contro Denver?
Situazione differente, invece, per Marco Belinelli e i San Antonio Spurs, alla ventiduesima stagione consecutiva ai playoff, in ventitré stagioni con Gregg Popovich in panchina. Forse non brillanti come gli scorsi anni, come osservato durante il rodeo trip e l’ultima parte di stagione, ma sicuramente tra le franchigie più temibili da incontrare. Per continuità di risultati, abitudine alla postseason e solidità del sistema (anche se i veri problemi dei nero-argento, quest’anno, sono stati quelli nella metà campo difensiva, storicamente loro punto di forza).
Se, dunque, i punti di domanda sui texani sono molteplici, nulla può esser dato per scontato per i ragazzi di coach Mike Malone. Sicuramente la vera rivelazione dell’anno, secondi a Ovest dopo una stagione costantemente al vertice, ma altrettanto certamente meno abituati al periodo NBA più difficile. Per intensità ed imprevedibilità. Dove, con i veterani DeMar DeRozan e LaMarcus Aldridge, e tutti i giocatori della rotazione, Marco Belinelli dovrà fare la differenza, in uscita dalla panchina. Come lo scorso anno a Philadelphia, quando l’azzurro decise addirittura una partita con un tiro sulla sirena.
“Beli”, unico giocatore nella storia della lega ad aver segnato almeno cinquanta triple con nove squadre diverse, è stato chiamato alla corte di Pop proprio per la sua capacità di mettere punti a referto, nonché per la sua freddezza, da veterano esperto, (soprattutto) nella postseason. In una squadra, gli Spurs, che ai playoff ci vanno sempre, e spesso vincono. Specie da sfavoriti.
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