La 16a tappa del Giro d’Italia viene accorciata a 155km, eliminando Fedaia e Pordoi. La vince Egan Bernal, distruggendo la concorrenza sul Giau e allungando ulteriormente nella classifica generale: il colombiano è il padrone del Giro.
GIRO D’ITALIA, 16A TAPPA: ASSOLO DI EGAN BERNAL
Il Giro d’Italia, dopo l’arrivo a Gorizia, si appresta a vivere la sua tappa regina: Fedaia, Pordoi e Giau prima dell’arrivo (con discesa) a Cortina, una frazione in cui la corsa potrebbe definirsi del tutto, con “eliminazioni” eccellenti. Si appresta a viverla, ma non la vivrà: gli organizzatori e il delegato della CPA Salvato, senza consultare i corridori, decidono di “mutilare” la 16a tappa del Giro per il freddo e il clima proibitivo. Protestano molti corridori, che volevano disputare la tappa per intero e provare importanti attacchi: la frazione si riduce così a 155km da Sacile a Cortina, con la salita di Crosetta (11.6km al 7.1%), il Passo Giau (9.9km al 9.3%, punte al 14%) che diventa la nuova Cima Coppi e la discesa molto tecnica fino all’arrivo. Una tappa mutilata, lo ribadiamo, che viene subito scandita dagli attacchi: non parte De Gendt, con la Lotto-Soudal che resta con due corridori, scatta invece Nibali dopo la caduta di ieri e le botte alle costole. E proprio Nibali è presente nel nutrito attacco della prima ora, composto da una ventina di corridori: Bouchard (Ag2r), Vervaeke (Alpecin), Tesfazion (Androni), Izagirre (Astana), Tratnik (Bahrain), Fabbro e Grosschartner (Bora), Almeida (Quickstep), Dina (Eolo), Hirt (Wanty), Dan Martin (Israel), Bouwman (Jumbo), Vanhoucke (Lotto), Pedrero, Rubio e Villella (Movistar), Kangert (EF), Roche (DSM), Nibali, Brambilla e Ghebreigzhabier (Trek) e Formolo (UAE). Nella fuga rientrano anche Frankiny (Qhubeka), Fortunato (Eolo), Ulissi (UAE), Visconti e Zoccarato (Bardiani).
Bouchard passa per primo sulla Crosetta, blindando anche per oggi la maglia azzurra, mentre Tesfazion e Frankiny vengono ripresi al termine della salita. Il gruppo lascia i fuggitivi a un massimo di quattro minuti. Nel lungo saliscendi verso il Giau, si forma un sestetto in testa: Nibali e Ghebreigzhabier per la Trek, Izagirre (Astana), Almeida (Quickstep), Pedrero (Movistar) e Formolo (UAE). I fuggitivi arrivano sul Giau con un minuto di margine, grazie al grande lavoro dell’EF di Hugh Carthy, e la fuga esplode: Formolo stacca tutti, venendo inseguito da Almeida. Le prime rampe del Giau distruggono le residue chances di Remco Evenepoel, che crolla e in un amen perde due minuti: mentre gli altri concludono la tappa, Remco sta scollinando dal Giau con 22′ di ritardo. Dà spettacolo, invece, Egan Bernal: il colombiano scatta sul Giau e non fa prigionieri, staccando tutti e andando a sverniciare Formolo e Pedrero: non vediamo le immagini della sua azione per il maltempo, che ci priva delle immagini fino alle telecamere fisse ai -500m, ma Bernal (ora 2° nella classifica GPM: 107pti contro i 136 di Bouchard) scollina con 50” su Caruso e 1’15” su Bardet, mentre crollano Yates e Vlasov, inizialmente tradito dalla mantellina che si inceppa nella catena e poi in crisi. Bernal amministra in discesa, Bardet riprende Caruso e si prepara a risalire in classifica. Vittoria autorevole per Egan Bernal, che ha anche il tempo di togliersi la mantellina e mostrare la maglia rosa e lo sponsor: chiudono a 27” Bardet e Caruso, mentre Ciccone arriva a 1’18” precedendo Carthy (1’19”) e Almeida (1’21”). Più staccato Vlasov, che arriva a 2’11”: Foss e Formolo chiudono a 2’33”, Yates a 2’37”, Daniel Martinez a 3’13”. Crolla Remco Evenepoel, che domani potrebbe ritirarsi: oggi ha perso la bellezza di 24’05”, chiudendo addirittura dietro a Pellaud e Pasqualon.
GIRO D’ITALIA: LA CLASSIFICA GENERALE, DOMANI IL RIPOSO
Egan Bernal vince così la seconda tappa in questo Giro d’Italia e ha ufficialmente in pugno il Giro alla vigilia del secondo giorno di riposo: 2’24” su Damiano Caruso e 3’40” su Hugh Carthy che è terzo senza aver mai fatto un’azione. Seguono Vlasov (4’18”), Yates (4’20”), Ciccone (4’31”), Bardet (5’02”), Martinez (7’17”), Foss (8’20”) e Almeida (10’01”): appena fuori dai dieci Formolo, 11° a 12’35”. Domani si riposa, per poi ripartire mercoledì con l’arrivo a Sega di Ala, dopo un’ascesa con punte al 17%.
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