Da Marco Corradi, il nostro inviato alle Olimpiadi.

La nostra intervista ad Alice Bellandi, oro nel judo a Parigi 2024.

Fonte Foto: pagina Facebook FIJLKAM

Il peso di questa medaglia?

È stata definita più volte come un peso, ma per me questa medaglia è un grande sollievo, perché è la testimonianza che tutti i sogni si realizzano. La dedico a me stessa. Dopo tutto quello che ho passato, non avrei mai creduto nel quel momento di poter essere qua oggi. Invece, come ho detto prima, la perseveranza, il duro lavoro e il credere fermamente, anche quando nessuno ci crede, è la chiave per ogni grande vittoria, personale e sportiva.

È la prima medaglia olimpia, questo dà un valore a questa tua medaglia

Sicuramente era una spedizione in cui ci saremmo aspettati qualcosa di diverso tutti quanti, ma come sapete ogni piede è una gara particolare e il Judo altrettanto. Questa medaglia la voglio dedicare anche alla mia squadra, che oggi ho sentito tutti i loro cuori battere insieme a me. Un calore veramente che ha fatto la differenza. La voglio dedicare all’Italia, la voglio dedicare a me stessa e alle Fiamme Gialle.

Dal punto di vista tecnico che finale è stata?

È un incontro che ho fatto molte volte, ci siamo incontrate parecchie volte, l’ultima volta io persi la semifinale mondiale con lei e sono sincera, mi lasciò parecchio amaro in gola e oggi per me… io sono ripartita da quell’incontro, per me non era una finale olimpica, per me era riprendermi quello che avevo lasciato a Doha.

Cosa pensi di quel bacio finale che hai visto in tv?

Sicuramente ogni cosa si muove per amore, lo sport è amore, le amicizie sono amore, la famiglia è amore, i partner sono amore, l’amore muove ogni cosa.

C’è tanto amore quindi in quest’oro?

C’è tantissimo amore, c’è tantissima fede, amore e perseveranza. 

In un’intervista hai raccontato i tuoi momenti del passato, hai fatto un coming out spiegando perché era importante. Che significa tutto questo, il bacio con la tua compagna?

Mi dispiace che venga visto ancora come se fosse una cosa straordinaria, come ho detto prima è amore, chi andreste voi a baciare dopo un grande trionfo? Non voglio soltanto dire che a volte bisogna avere fede senza vedere, in quel momento io come ogni altra volta quando non riuscivo a vedere, non riuscivo a capire, ho avuto fede, ho continuato e oggi sono qua. È stato decisivo perché 70 kg era troppo stretto per me, mi ha causato problemi alimentari, chiunque sia passato sa che questo causa anche problemi psicologici, non è stato facile e per questo lo voglio dedicare a me, oggi è bellissimo avere tutti qua, ma quattro anni fa ero da sola a fare un antidoping e non c’era nessuno con me.

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